I numeri non sono aggiornati al 2024, ma la situazione non è certo cambiata molto. A Rebbio risiedono circa 6.500 persone, sono 3mila quelle che vivono a Prestino e altre 3mila a Breccia: circa 12.500 residenti sugli 84mila circa che costituiscono la popolazione di Como, numeri che farebbero della zona una delle città più grandi dell’intera provincia. Eppure, Rebbio rischia seriamente di perdere un presidio medico indispensabile per tutti ma ovviamente in modo particolare per le categorie più fragili, gli anziani ad esempio. E infatti da giorni nel quartiere e nei dintorni – difficile definire i contorni esatti di un quartiere – è in corso una mobilitazione per la perdita di un medico di base che ha portato alla raccolta di 400 firme consegnate all’Asst Lariana.
Nel mese di aprile andrà infatti in meritata, è proprio il caso di dirlo, pensione, il dottor Severino Rossetti. Il suo ambulatorio di via Varesina è stato un punto di riferimento importante per il quartiere, che ora si sente abbandonato.
“La scelta è spostarsi in centro, ma molti anziani qui non utilizzano l’auto e faticano a salire sugli autobus” spiega una residente. Alla farmacia Sant’Anna, sempre sulla Varesina, presidio di Salute fondamentale da sempre grazie alla famiglia Carli Moretti, è iniziata una raccolta firme, che in pochi giorni ha raccolto centinaia di adesioni.
Qualche residente è andato anche oltre. Si è recato da alcuni medici della convalle per chiedere la disponibilità a recarsi nell’ambulatorio di Rebbio almeno una o due volte la settimana. Al momento però nessuno sostituirà il dottor Rossetti. Una problematica che tante volte abbiamo letto o sentito in paesi piccoli ad esempio, del Lago o delle Valli, ma se si parla di una popoloso quartiere di Como, dove un tempo c’era la Maternità (oggi Liceo Giovio) e si andava a piedi all’ospedale Sant’Anna di Camerlata (oggi a San Fermo), fa davvero un certo effetto.
“Nel giro di pochi giorni dobbiamo però trovare una soluzione – spiega sempre la residente – io mi sto rivolgendo a una dottoressa nella zona di via Tommaso Grossi, significa un quarto d’ora o venti minuti almeno in auto da casa mia. Tutti gli anziani sono davvero disperati. Mi chiedo come non si sia pensato a trovare un sostituto del medico di base di Rebbio?”
Impossibile anche pensare che l’altro medico rimasto a Rebbio, Paolo Iaria, possa aprire ad altri assistiti, attualmente ne gestisce già 1.800. Come sembrano lontani i tempi in cui il dottore veniva qualche volta anche a casa a visitare i malati. Anche il dottor Rossetti aveva più o meno quel numero di pazienti, tra loro anche una centenaria che ora deve cambiare il suo dottore. Creare con lui un rapporto di fiducia, guardalo negli occhi, provare a raccontare i suoi problemi, i segni che il tempo gli ha lasciato.
La media dei pazienti con oltre 15 anni per medico, in provincia di Como è presto fatta, 300 dottori per oltre 500mila cittadini, fanno una lista di 1.600 nomi per ogni studio. Numeri che preoccupano, anche perché dietro ai numeri, troppo spesso ce lo si dimentica, ci sono delle persone, che quando si rivolgono al medico, lo fanno perché soffrono.
Un commento
Da trent’anni in lombardia governa la destra con particolare riferimento alla lega.
Di cosa vi lamenrate? Quando si va a votare si sceglie tra uno stato sociale attento alle categorie deboli e una societa egoistica in cui l’importante è accumulare denaro e la parola tasse è peggiore della parola demonio. La lombardia da 30 anni ha scelto il modello egoistico e purtropo tale scelta è stata fatta anche da chi da un tale modello ha tutto da perderci.