Nuovo capitolo nel braccio di ferro tra le famiglie e il sindaco di Como Alessandro Rapinese. Il tema ancora una volta è la chiusura di diverse scuole in città, così in queste ore il coodinatore provinciale e consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi ha incontrato i genitori. Ecco quanto fanno sapere gli azzurri in una Nota:
Il direttivo provinciale di Forza Italia Como ha incontrato il comitato genitori che si batte contro la chiusura delle scuole del capoluogo voluta dal sindaco del capoluogo lariano Alessandro Rapinese. La delegazione era composta dal portavoce Vincenzo Falanga, dall’avvocato Teresa Minniti, da Mary Massara e da Emanuela Lopez (attivi contro la chiusura dell’asilo Carluccio di via Volta e le elementari Sauro di via Perti, Ndr).
Un confronto nel merito, che ha affrontato la cronistoria degli eventi, dalla contestata delibera che impone la chiusura delle scuole, agli incontri delle famiglie con l’ufficio scolastico provinciale e con il Prefetto, ai tentativi di interlocuzione con lo stesso sindaco, che il comitato ha coinvolto in una audizione in Regione, ma con cui non è stato possibile intavolare alcun dialogo su eventuali alternative comunque possibili.
“L’unica strada è un oneroso ricorso al Tar allo scopo di sospendere la delibera – ha rimarcato il portavoce del comitato Falanga – Si tratta di un percorso cui stiamo lavorando in questi giorni e per il quale saremo costretti a chiedere alle famiglie uno sforzo economico”.
“Si lede il diritto dei nostri bambini alla scuola come luogo di educazione e di educazione. Per noi il ricorso al Tar è una sconfitta – ha detto l’avvocato Minniti – ma ci sono tutti i presupposti perché possiamo prevalere sulle delibere di un sindaco che non ha voluto condividere con la comunità le sue decisioni”.
“Siamo convintamente a fianco delle famiglie in questa che ritengo una battaglia di civiltà nell’interesse di tutta la comunità comasca – dice Gaddi – Chiudere le scuole e in special modo quelle del centro di Como significa stravolgere i progetti educativi e mettere in discussione i diritti dei bambini. Chiudendo queste scuole, le uniche due pubbliche dell’infanzia e della primaria, si va a impoverire la qualità della vita di chi abita il centro storico. Inoltre, dire che le scuole vanno chiuse perché c’è un calo di iscrizioni è alla prova dei fatti un pretesto dato che la realtà è l’opposto. Se il ricorso al Tar è l’unica lingua che il sindaco di Como capisce, noi sosterremo questa scelta fino in fondo”.
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