La giunta Rapinese ha approvato un ritocco delle tariffe per le mense comunali, con cui è previsto di introitare per quest’anno circa 60mila euro in più (rispetto ai 2 milioni complessivi già messi a bilancio). Tra le motivazioni messe nero su bianco dalla giunta, il fatto che “il costo pasto a carico dell’utenza non è più stato aggiornato dall’anno scolastico 2019/2020 (Deliberazione di Giunta n. 83 del 21 marzo 2019) nonostante l’aggiornamento del + 5,8% riconosciuto invece all’Appaltatore del Servizio Ristorazione Scolastica per il corrente Anno Scolastico 2022-2023”.
Inoltre “lo stesso Appaltatore, con nota Protocollo 51459/2023, ha già anticipato all’Ente la prossima richiesta di aggiornamento del costo pasto a proprio favore anche per il prossimo anno scolastico 2023-2024”.
Nella sostanza, come scritto in delibera, la scelta è stata “di aggiornare in aumento il costo pasto per l’anno scolastico 2023-2024 per la percentuale del 7,4% secondo indice Istat marzo 2023”. Qui sotto la tabella aggiornata.
Prima le cifre erano quelle indicate qui sotto.
E’ stato inoltre previsto “che gli alunni iscritti al Servizio Refezione Scolastica anche nei giorni in cui non svolgono attività scolastica pomeridiana (e quindi non è prevista l’assistenza in mensa da parte del personale docente) debbano compartecipare, oltre al costo del pasto come da precedente punto 2, al costo fisso per l’assistenza al Servizio che il Comune garantisce secondo tabella sottoindicata (costo di assistenza precedentemente compreso nel costo pasto pari a Euro 2,14 indicizzato e moltiplicato per i giorni di assistenza). Sotto la tabella relativa.
3 Commenti
Lo sceriffo ne combina una al giorno per farsi amare sempre di più.
Se vogliamo incentivare le nascite, come il governo attuale ha deciso di fare, questi aumenti dovrebbero essere annullati. Como è uno dei comuni più ricchi d’Italia e può permetterselo.
Mi sembra giusto. È in linea con l’aunento dei premi ai dipendenti comunali. Il Nulla è arrivato.