Como: “No ai giardini in memoria della donna che salvò gli ebrei, ma aveva firmato anche la vice di Rapinese”
03/05/2025
16:54
Redazione
Nei giorni scorsi raccontavamo del caso della mozione respinta in consiglio comunale a Como. Iniziativa roposta dai consiglieri di opposizione Lissi, Nessi, Legnani, Galli e Fanetti per intitolare un luogo pubblico della città di Como a Giuseppina Panzica (in Luca), Gavino Tolis e Paolo Boetti, noti per aver salvato decine di perseguitati politici e famiglie ebree durante la Seconda Guerra Mondiale, aiutandoli a fuggire in Svizzera dal confine di Ponte Chiasso. Giuseppina aveva infatti un’apertura nella rete del giardino che permetteva direttamente l’ingresso in Ticino: abbiamo raccontato la sua storia qui, alcuni anni fa.
Insomma la maggioranza del sindaco Alessandro Rapinese ha bocciato poi con 17 contrari e un consigliere che si è schierato con l’iniziativa delle minoranze (si tratta di Milo Casati: sul tema lo abbiamo intervistato qui).
Ora da ponte chiasso arrivano di le parole di Felice Bianchi e Dario Cantaluppi che non solo ricordano come sul tema sia stata depositata, e consegnata al vicesindaco Nicoletta Roperto, una richiesta firmata da circa 150 persone ma evidenziano come l’ultima firmataria del documento sia la stessa Roperto.
In particolare la raccolta firme chiedeva la “Dedica dei giardini pubblici siti a Ponte Chiasso tra via Bellinzona e via Bertolone“.
Ecco quanto inviato alla redazione:
Leggendo gli articoli pubblicati sui media riguardanti la bocciatura, da parte dell’amministrazione comunale, alla mozione che richiedeva di intitolare un luogo pubblico di Ponte Chiasso a Giuseppina Panzica Luca e a due finanzieri, Tolis e Boetti che hanno aiutato a far varcare il confine a tanti ebrei e perseguitati politici, siamo dispiaciuti che non sia stata considerata la richiesta di intitolazione a Giuseppina Panzica Luca, sottoscritta da diversi cittadini, circa 150 persone, presentata nel 2023 alla Vicesindaco Roperto da Bianchi Felice e Dario Cantaluppi e successivamente consegnata all’ufficio protocollo.
Giuseppina Panzica in una foto del 1950 ph: Carlo Pozzoni
L’ultima firmataria è proprio la Vicesindaco, pontechiassese a cui forse è il caso di ricordare che la Memoria dei Giusti non può essere barattata da meri litigi e ripicche.
Como
Chiediamo pertanto che l’ amministrazione comunale si ravveda perché a noi interessa ricordare le grandi persone e la targa è una testimonianza doverosa e condivisa. Felice Bianchi Dario Cantaluppi
Biosogna infine ricordare come il sindaco Rapinese in aula abbia detto che “con la Guardia di Finanza sono già in corso interlocuzioni ufficiali per commemorare degnamente queste figure”. Al momento però resta solo il voto dell’altra sera che ha visto anche il consigliere ‘ribelle’ in maggioranza che ha spiegato poi a questo giornale “agisco secondo coscienza“ . Benissimo, seriamente, ma Giuseppina Panzica non era un finanziere.