Se parlare di un “caso sacchetti dell’umido a Como” è eccessivo, la lettera inviata alla nostra redazione da una nostra lettrice con tanto di foto allegate ha sicuramente portato alla luce un tema condiviso da molti. Questione minore? In assoluto forse sì, ma poche cose toccano davvero tutti i cittadini come la raccolta differenziata dei rifiuti che – volenti o nolenti – da un lato è obbligatorio fare, dall’altro si paga anche profumatamente attraverso la Tari. E allora, ecco una seconda lettera inviata alla nostra mail redazionecomozero@gmail.com dal lettore Fabio Buccino che – con argomentazioni molto dettagliate – conferma le fortissime perplessità sulla consistenza dei sacchetti dell’umido di recente introduzione a Como, in sostituzione di quelli di carta.
Condivido a pieno l’insoddisfazione relativa ai nuovi sacchetti dell’ umido in materale bio in luogo di quelli di carta.
Purtroppo a fronte dell’aumento della tassa rifiuti, nel pagamento della quale ovviamente è compresa la fornitura dei sacchetti annuale, si riscontra una sostanziale perdita di qualità rispetto a quelli di carta.
Se non ricordo male, al momento dell’avvio del nuovo servizio d’igiene urbana, vinto e gestito da Aprica, durante gli incontri di presentazione tenuti dalla stessa società, i sacchetti di carta uniti ai bidoncini forati avevano la peculiarità di consentire una naturale perdita di umidità dell’umido del 10%, caratteristica che avrebbe consentito anche un risparmio da parte del Comune (e conseguentemente al cittadino) sui costi di smaltimento della frazione umida, caratteristica e scelta che avevo ritenuto intelligente e accolto con particolare positività.
Ciò ovviamente viene vanificato da questa scelta, che a mio avviso porta vantaggi – economici – alla sola società che gestisce il servizio (sicuro minor costo rispetto ai sacchetti di carta), non al cittadino, che potrebbe anche subire la beffa del maggior costo di smaltimento della frazione umida per maggior peso e conseguente ulteriore aumento della tari.
Ringrazio per l attenzione.
Cordiali saluti,
Fabio Buccino, Como
7 Commenti
Quando li ritiravo tutti a rifiutare i sacchetti di carta!
Non ci sono più…tutti a lamentarsi perche non ci sono più!
È anche difficile governare!!!!
Molto meglio acquistare i sacchetti nei supermercati almeno con le bretelle e di maggior volume. Ma nessuno si è accorto che i sacchi gialli per la raccolta della plastica sono molto più sottili dei precedenti????
Questi sacchetti inutilizzabili sono la ciliegina sulla torta di un servizio da paese del terzo mondo, che però paghiamo a prezzi svizzeri.
Coronano degnamente l’ufficio di distribuzione irraggiungibile per gli anziani, le strade zozze, i cumuli di pattume per strada il venerdì sera, la mancanza di aree per la raccolta dell’olio esausto, lampadine etc. sul territorio.
Vista le imposte che paghiamo, siamo al limite tra la truffa e la presa in giro.
Noi quelli nuovi ma sono veramente scadenti, senza bretelle appena si butta qualcosa di pesante il sacchetto cade all’interno del bidoncino marrone.
Io ho ricevuto quelli di carta, come sempre, anche quest’anno
Perché lei sarà andata all’inizio, quando avevano ancora i vecchi sacchi di carta da far fuori. Poi però, una volta finiti quelli, hanno dato a tutti i nuovi sacchi biodegradabili.
a un amica è stato chiesta quali voleva…mah, comunque quelli nuovi non vanno bene meglio riciclare quelli della spesa.