Le famiglie di Como fanno sul serio e ora sulla richiesta di referendum propositivo ufficialmente protocollata in Comune di Como il 12 novembre scorso per rivedere il piano di chiusure delle scuole voluto dal sindaco Alessandro Rapinese e dall’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto dovrà esprimersi una commissione ad hoc di Palazzo Cernezzi.
Per sapere se la consultazione popolare si terrà o meno, infatti, bisognerà attendere il responso della Commissione di esperti (ancora da formare, previo passaggio in consiglio comunale) che fornirà il parere vincolante necessario alla Giunta per deliberare sull’ammissibilità del quesito proposto e all’eventuale successiva indizione del referendum.
Tornando alla richiesta delle famiglie, in realtà sono due i quesiti protocollati, uno alternativo all’altro.
Il primo recita: “Siete favorevoli che il consiglio comunale adotti una delibera avente a oggetto la creazione di un unico polo scolastico di scuola d’infanzia e primaria presso la scuola attualmente denominata “N. Sauro” previa adeguata ristrutturazione dei locali?”.
In alternativa, il secondo quesito recita: “Siete favorevoli che il consiglio comunale valuti l’adozione di una delibera finalizzta a consentire ai bambini che attualmente frequentano la scuola dell’infanzia Carluccio e la scuola primaria N. Sauro. di concludere il ciclo educativo e scolastico, posticipando rispettivamente all’anno scolastico 2027/2028 e 2029/2030 la chiusura dei plessi?”.
I sottoscrittori hanno messo nero su bianco anche questa indicazione: “Nel caso in cui il risultato del referendum propositivo disattenda l’orientamento della giunta e risulti contrario alla chiusura delle scuole, il consiglio comunale si impegna a riavviare un piano di riorganizzazione partecipata della rete scolastica che, pur tenendo conto delle necessità di sicurezza e razionalizzazione, si attui previo ampio, trasparente ed efficace sistema di concertazione con tutti i soggetti interessati e con gli Uffici scolastici territoriali, al fine di favorirne la massima condivisione con il territorio”.