Confesercenti lancia l’allarme sul futuro (ma anche sul presente) dello storico Mercato coperto di Como, che soprattutto dopo il periodo più nero della pandemia è andato in forte sofferenza. Tante le cause: dalla necessità di un massiccio intervento di rinnovo e rilancio, alla perdita di diversi operatori fino alla scandalosa situazione dell’ex Padiglioni Grossisti su cui una decina d’anni fa vennero investiti 2 milioni di euro ma ancora nemmeno ha l’agibilità.
“La struttura è in difficoltà – conferma il presidente dell’associazione, Claudio Casartelli – Dal periodo successivo ai lockdown, soltanto durante il sabato si riempie mentre durante gli altri giorni della settimana la situazione è piuttosto misera. La gente viene sempre meno e questo innesca un fenomeno negativo perché in tutti i mercati i clienti vengono attratti se la frequentazione è alta e non certo se si vedono spazi vuoti”.
“Molti operatori stanno valutando di partecipare ad altri mercati del territorio – continua il presidente di Confesercenti – D’altronde se altrove si guadagna meglio, non c’è struttura storica che tenga soprattutto se questa necessita ormai da anni di investimenti per il rilancio che però non arrivano mai”.
Da anni, in effetti, vengono chiesti da Confesercenti alcuni interventi per rendere più confortevole il Mercato coperto per operatori e clienti, dall’aria condizionata agli ingressi automatizzati fino a un intervento deciso sui banchi di vendita e sui moduli di allestimento, in alcuni casi così malandati da essere stati abbandonati dai venditori. “Ora – fa il punto Casartelli – sulla cinquantina di postazioni di vendita disponibili, almeno una decina sono vuoti”.
“Servirebbero milioni per un rilancio reale – puntualizza Casartelli – ma anche senza un investimento così pesante subito, l’importante sarebbe che dall’amministrazione arrivasse un segnale chiaro sulla volontà di intervenire, partendo da alcune cose specifice. Speriamo, sarebbe già un passo importante prima che sia troppo tardi”.
Intanto si sta valutando una riorganizzazione-tampone per compattare in un’unica area i box dell’area centrale con quelli de Km0 nell’ala attigua, così almeno da evitare la sensazione di vuoto che talvolta si respira da entrambe le parti.
Ci sarebbe poi da concludere la ristrutturazione dell’ex Padiglione Grossisti, i cui lavori – appaltati dal Comune nel 2011 e terminati nel 2015 – hanno consegnato poco più che uno scatolone vuoto, non finito e nemmeno agibile. Ma qui, al momento, non si vede alcuno sbocco concreto imminente.
12 Commenti
Abbassassero i prezzi allora se ne può parlare…con i prezzi che hanno che se lo sistemino i vari inquilini…ci manca solo che paghiamo tutti dopo che fan pagare il doppio la merce su dai per favore eh…0
Il mercato coperto è uno dei pochi posti rimasti più belli e tradizionali di Como !
Aggiungo a quanto sopra, che lo spazio e’ apprezzato tantissimo anche dai turisti, sia per acquisti che per cogliere “folklore” italico.
Frequento il mercato da quasi 5 anni ed e’ SEMPRE pieno il sabato, ma stracolmo che non si passa.
In settimana c’e’ meno gente ma ce n’e’ sempre.
Non so dove vivano le persone che hanno commentato, ma i prezzi del mercato coperto sono in linea se non spesso inferiori a quelli dei supermercati comuni, con eccezzione ovviamente degli hard discount, ma con una qualita’ della merce di GRAN LUNGA superiore a quella delle catene di supermercati.
Concordo su regole di igiene, mancanza di bagni adeguati, padiglioni fatiscenti.
Infine, il padiglione ristrutturato nel 2012, sempre chiuso e lasciato marcire, MAI finito perche’ MANCA l’APPALTO per i PARAPETTI (roba da chiodi…) e’ il monumento alla incapacita’ amministrativa di questa citta’.
Invece che proporre di chiudere uno spazio apprezzato TANTISSIMO da tutti i cittadini, si dovrebbe investire per portarlo a norma, renderlo maggiormente usufruibile e promuovere le eccellenze alimentari del territorio.
D’accordo su tutto, ribadisco che chi vuole frutta e verdura che sanno di nulla può andare alla GRAN LUNGA e pagare le albicocche 1,99 al kg.
La Confesercenti è la principale responsabile della mancata realizzazione cittadina della pista ciclabile integrata nel percorso europeo, a causa della sua tenace opposizione, molto ascoltata dalla Giunta precedente. Se invece di difendere strenuamente la presenza di quella ventina di posti auto si fosse realizzata una ZTL con percorso ciclabile integrato, forse quella parte di città sarebbe stata più vivibile e la situazione commerciale differente. Bisogna anche dire che se gli esercenti del mercato pretendono di praticare gli stessi prezzi di un fruttivendolo, non si capisce il motivo per cui si debba andare al mercato.
Chieda al suo amico. C. = R.
Il padiglione ex grossisti è stato ristrutturato con i soldi della Regione. Il Signor Casartelli ha fatto un giro nei sotterranei ove sono insiti i magazzini ? Ha avuto necessità di usare i bagni ? (Che non ci sono seppur obbligatori per i 2 pubblici esercizi presenti). Ha notato i prezzi alti e la mancanza di idonea etichettatura ? I copricapo obbligatori degli addetti alle vendite ? Non cerchiamo voti: il mercato coperto e quello c.d. mercerie non sono più competitivi. Inutile buttare soldi pubblici. Che gli esercenti formino una cooperativa e agiscano “motu proprio” .
Peperoni a 4,5€ al kg, albicocche a 6€ e si potrebbe con un elenco lunghissimo di prezzi spropositati, regole igieniche così così, cartellini prezzi e provenienza spesso mancanti ….questo e solo questo é il problema caro Casartelli
Il mercato va salvato: il luogo più umano e più ecosostenibile dove fare la spesa. ( Meno plastica e imballaggi; io riutilizzo i miei sacchetti).Prima di tutto ci vado sempre e nn è vero che i prezzi siano più alti che altrove. Poi un po’ di idee: mezz ‘ ora di sosta gratuita per fare la spesa; mettere tavoli nel padiglione vuoto dove le famiglie possano sedersi a mangiare, come avviene in tt le città, prodotti del mercato, senza pagare cifre stratosferiche. Fate qualcosa!!!
È vero ma il problema sta’ tutto nei prezzi praticati non assolutamente da mercato, riflettete.
Infatti un bell’esame di coscienza lo dovrebbero fare pure i suoi iscritti