Una lunga giornata di proteste contro l’abbattimento dei ciliegi in via XX Settembre a Como. Per ora, soprattutto grazie a un presidio permanente vicino agli alberi con i manifestanti che si sono dati il cambio, le piante non sono state toccate (qui tutte le cronache di oggi).
Questa sera in occasione del consiglio comunale nuovo turno, alcune persone si sono radunate a Palazzo Cernezzi per rinnovare la contrarietà alla decisione del sindaco Alessandro Rapinese (cui, ricordiamo, regione Lombardia ha chiesto di fermarsi per trovare soluzioni alternative e condivise). Decisamente non una manifestazione ma solo una presenza in aula.

Durante le dichiarazioni preliminari sono state diverse le richieste di chiarimento dalle minoranze.

In replica è intervenuta l’assessore alla partita Chiara Bodero Maccabeo. L’assessore ha chiarito co grande chiarezza come la scelta di abbattere i ciliegi non discenda da decisioni “arbitrarie o emotive” ma sia “il risultato di un’approfondita analisi di tecnici qualificati”. Quindi i tecnici hanno evidenziato come “siano emersi elementi chiari, i ciliegi sono in uno stato di deterioramento avanzato, diffuso e irreversibile, le piante si trovano in situazioni gravi o gravissime nel 70% dei casi. Solo quattro sono giovani, saranno portati in un vivaio, curati e poi ricollocati”.
Per quanto riguarda le malattie delle piante si parla (ne citiamo alcune ma ne sono state elencate molte di più) di “tumori, deformazioni, processi necrotici che creano problemi all’albero. Sono piante in fase terminale”. Inoltre è stata registrata la “diffusione di un fungo che colonizza il legno dall’interno e lo degrada riducendo la stabilità del fusto”. Inoltre “la maggior parte ha rami secchi, radici strozzanti e che cercano ossigeno”.
Evidenzia Bodero Maccabeo: “Tutte condizioni figlie di anni di mancata e cattiva manutenzione, ci sono aiuole vuote per morti pregresse degli alberi”. Insomma: “L’insieme delle condizioni dei ciliegi, non lo dico io, costituisce un viale morente, non recuperabile con il rischio intrinseco per persone e cose. Non si possono fare interventi di risanamento oltre una certa soglia”.
Come noti i ciliegi saranno sostituiti da peri (non da frutto): “La scelta dei peri non è casuale – dice Maccabeo – la nuova specie non risponde a busti personali ma a criteti tecnici di resistenza e adattamento. Inoltre si caratterizzano per fioriture splendide in primavera e foliage autunnale”.