Il tema delle scuole e dei nidi è caldissimo in questi mesi a Como, in primo piano ci sono ovviamente gli otto istituti che il sindaco Alessandro Rapinese ha deciso di chiudere. Ma ci sono anche altri disagi. Come anticipavamo sull’ultimo numero di ComoZero Settimanale voci si levano dall’asilo nido Coccinella di Monte Olimpino.
Senza alcuna comunicazione le famiglie hanno scoperto che una delle due educatrici storiche sarà trasferita e in parallelo una nuova figura, in arrivo da una cooperativa, è già stata sostituita. Variazioni che certo hanno un impatto sulla serenità dei piccoli e sul percorso educativo. Così Corinna fini, rappresentante dei genitori, ha scritto una lettera a Maria Antonietta Luciani dirigente dei Servizi Educativi:
Gentilissima Dottoressa Luciani,
Scrivo a nome dei genitori dell’Asilo nido Coccinella di Monte Olimpino in merito alla gestione del personale educativo della struttura. C’è molta preoccupazione e malumore a seguito delle recenti novità che ci sono state comunicate. Ai nostri figli si sta infliggendo un ulteriore disagio in una situazione già di precaria stabilità, che riassumo di seguito:
Con la decisione della chiusura del nido a fine anno scolastico e il successivo spostamento di quattro delle sei educatrici fino all’anno scorso presenti, molti bambini hanno perso, con l’inizio di quest’anno scolastico, le loro educatrici di riferimento. Sempre in conseguenza della futura chiusura, diversi bambini si troveranno l’anno prossimo a doversi reinserire in una struttura differente.
A inizio anno siamo stati rassicurati con la presenza di almeno due delle educatrici “storiche” e la presenza di una nuova figura, assunta dalla cooperativa. Tutto il personale stava lavorando bene per creare un ambiente sereno e costruttivo nonostante le premesse sopra scritte.
Poco tempo fa però, ci è stato comunicato che, per questioni di salute, l’educatrice mandata dalla cooperativa non poteva più essere presente. Dalla settimana scorsa è stata quindi sostituita con una nuova persona, ovviamente ancora estranea ai nostri figli. Comprendiamo le motivazioni di questo cambiamento, che però è solo l’inizio di una situazione molto più instabile e preoccupante. Abbiamo infatti scoperto tre giorni fa che, per motivi secondo noi non validi, una delle educatrici “storiche” verrà spostata, già da settimana prossima al nido di via Palestro. La cosa ci è stata presentata come temporanea ma ci è apparso chiaro che non sarà così.
Alcuni genitori hanno già notato dei cambiamenti di comportamento nei bambini a causa del turnover di persone degli scorsi giorni. I bambini sono in un’età delicata, in alcuni casi ci sono stati fratellini che già hanno aggiunto un carico emotivo importante, e la continuità e serenità dell’ambiente scolastico è fondamentale per un sereno percorso di crescita. La presente per chiedervi quindi il riguardo che meritano i nostri figli negli spostamenti di personale e, nello specifico, il ritorno quanto prima al nido Coccinella dell’educatrice che è stata spostata, e la conferma che l’unica educatrice “storica” rimasta, resti presente per tutto l’anno scolastico per garantire quel minimo di stabilità che dei bambini, già poco considerati dalle scelte comunali, necessitano per una serena crescita educativa ed emotiva.
Vogliamo inoltre far presente che noi genitori dell’asilo coccinella abbiamo scelto di iscrivere i nostri figli ad un nido comunale perché crediamo in questo servizio e vorremmo continuare a farlo anche nelle scelte delle scuole future. Approfittiamo con la presente per segnalare che abbiamo presentato ricorso al Comune alla fine del mese di agosto ma che non abbiamo ancora ricevuto nessun riscontro, né positivo né negativo. Restiamo in attesa di cortese riscontro. Ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.
Corinna Fini, rappresentante dei genitori dell’asilo nido Coccinella
La lettera ha ricevuto il sostegno del Comitato Como a Misura di Famiglia, scrivono:
Il Comitato “Como a misura di famiglia” condivide questa lettera aperta scritta dai genitori dell’asilo nido Coccinella. I genitori aspettano inoltre un riscontro ufficiale al ricordo presentato al Comune ad agosto. Quali risposte alle tante domande e quali soluzioni alle preoccupazioni espresse? Con che priorità vengono trattatete le necessità dei piccoli cittadini in una fase così delicata del loro sviluppo? “Abbiamo scelto di iscrivere i nostri figli ad un nido comunale perché crediamo in questo servizio e vorremmo continuare a farlo anche nelle scelte delle scuole future”.
5 Commenti
Io sono una ex educatrice dei nidi di Como ,ormai in pensione È con grande tristezza che noto un’amministrazione sempre più sensibile ai costi di gestione,che al futuro dei prossimi cittadini Io con altre colleghe ho partecipato alla nascita dei nidi come luoghi educativi,credendo e operando in essi con la speranza che non fossero solo considerati “parcheggi”,o “bu chi neri”nelle casse del comune Peccato!!!
Se chiudono le cooperative degli spazi neutri come il Manto la cometa avrebbero più personale, dovrebbero mandare quella gente che rapisce i bambini alle famiglie a lavorare gratis dopo aver fatto qualche decennio in carcere chiaramente.
Il sindaco di Como proprio Rapinese fa di cognome..sa e non fa nulla..
Le cooperative sono senza personale, quindi in difficoltà, il problema è il mancato controllo del comune prima di dare i centri a qste .
Il comune non riesce più ne a sostenere le strutture, ne altro
In realtà le cooperative sono in grande difficoltà perché non trovano educatrici disposte a essere sottopagate con contratti delle stesse cooperative. Ci pensate, rapporto 1:8-1:10, quindi una educatrice responsabile di 8/10 bambini pagata al netto, meno di 10€ all’ora. Chi va a lavorare x queste cifre??? Anche trovandola, abbandonano quasi subito perché trovano di meglio mettendo in difficoltà il servizio. Questa è la cruda realtà. L’amministrazione è pienamente responsabile di questa situazione! Vergogna!
È scorante, a distanza di oltre 20 anni, leggere ancora storie del genere. Scrivo dall’Emilia Romagna e 22 anni fa avemmo una storia simile con la prima figlia: noi genitori a fare i salti mortali per gestire l’inserimento al nido in maniera graduale per la bimba e poi le maestre che venivano prese e spostate in barba al benessere dei bambini! Che amarezza vedere che a distanza di tanti anni non è cambiato nulla!