La cosa bella percorrendo quella strettoia, che in una vera strettoia proprio angusta-angusta di cose belle ne trovi davvero poche, è che appena si crea un tappo o un minimo ingorgo tra chi viene e chi va nessuno si arrabbia, strombazza o lancia santi e divinità contro gli altri automobilisti.
C’è un senso generale di comunanza, di sincera solidarietà. E dopo trentasette giorni stupisce che ci siano ancora tanta pazienza e tolleranza tra i residenti quasi isolati.
Siamo a Civiglio, quartiere di Como a 613 metri sul livello del mare, più Brunate che Como, in effetti. Era il 15 maggio scorso quando una frana si è abbattuta su via dei Patrioti (nel tratto compreso tra la svolta per via Grotta e il cimitero) mutilando di fatto la zona della principale via di collegamento con il centro (qui il racconto delle prime ore). E così per uscire (e al contrario per entrare) bisogna attraversare la strettoia, che poi è via Ghislanzoni, passare per Ponzate, girare a destra per Camnago Volta e poi raggiungere il centro, si tratta di una strada non impossibile ma che, vedremo dopo, fa comunque desistere molti.
Oppure c’è un’altra possibile alternativa, prendere da Civiglio via Cantore, salire a Brunate, quindi scendere a Como. Altro percorso non immediato per chi è abituato a una guida, diciamo così, cittadina.
Insomma, ecco Civiglio. Il quartiere della scuola elementare nel verde oggi ambita dalle famiglie del centro, il quartiere che fu roccaforte delle famiglie bene milanesi del ‘900 in cerca di una villeggiatura fresca e silenziosa, il quartiere dove si respira d’estate quando altrove si sta stretti in un cappotto caldo e umido. Il quartiere che ha perso buona parte dei servizi essenziali nel corso degli anni. Ecco Civiglio l’oasi-di-pace dove adesso c’è una pace forzata, anzi un senso di immobilità palpabile.
Solo l’altra sera, era lunedì 17 giugno, i residenti si sono presentati in consiglio comunale. Hanno chiesto lumi al sindaco Alessandro Rapinese. Domande semplici: “Cosa succede? Cosa succederà? Quando riaprirà la strada?”. Abbiamo raccontato l’incontro, con videointerviste, in questo articolo.
Poi c’è Civiglio oggi, 20 giugno. Poco prima delle 18 mentre in centro si soffoca il quartiere già ti regala tutte le ragioni della borghesia milanese di cui dicevamo sopra, si sta bene. E’ l’ora in cui il Crotto Civiglio apre i battenti. A dicembre celebrerà i dieci anni. Sembra ieri ma già passato tutto questo tempo da quando la grandissima Elisa Bernasconi, anima totale del Crotto, rilevò la struttura (all’epoca con un socio) per rilanciarla. E’ l’unica impresa commerciale del quartiere attiva oggi.
E accidenti se ce l’ha fatta Elisa. Parliamo di un posto più che amato dai comaschi e per i comaschi, lontano dalle rotte del turismo. Un luogo dove la cucina significa rispetto per il prodotto, dove ogni piatto è fatto di storia e cura. E dove, finalmente, ti puoi sentire a casa. E’ solo un’opinione la nostra, certo, ma non solitaria. Anzi.
Sorride amara al destino beffardo, Elisa. “Sai? Dieci anni fa ho iniziato con una frana. E’ stato un disastro”.
Già, la frana del 2014.
Strada chiusa un anno.
Come hai fatto allora?
Eravamo appena partiti, ho chiesto la riduzione dell’affitto. Poi i dipendenti non erano tanti come oggi.
Siete semi isolati da trentasette giorni. Che stia andando male lo immagino, ma quanto?
Siamo scesi del 60% nel pieno della stagione, sono mesi importantissimi perché mettiamo da parte per l’autunno e l’inverno.
Il tuo locale è sempre strapieno ma, è ovvio, nelle stagioni fredde lavorate solo il fine settimana.
Sì e adesso è tutto bloccato. Mezzogiorno per il pranzo è morto, di solito arrivano artigiani e operai. Ma hanno furgoni e camion, con la strettoia è impossibile che ci raggiungano.
E la sera?
Poco o niente, sabato scorso abbiamo avuto il massimo delle presenze: 20 persone. Capisci che così è durissima.
I clienti non sono solo comaschi.
Sono anche milanesi e svizzeri. Poi quando spieghi che la strada alternativa è da Ponzate molti desistono, sono giusto andata a recuperarne due proprio a Ponzate qualche giorno fa. Si perdono, non sanno dove andare. Ma anche chi conosce le vie alternative spesso lascia perdere, non se la sente di farle. Sai, pure i residenti di Garzola (quartiere appena sotto, Ndr) che normalmente vengono a prendere le pizze il sabato sera hanno mollato il colpo. Lo capisco, devono passare per Brunate, ci mettono tempo. Siamo a fine giugno, la stagione lavorativamente parlando rischia di essere andata. A luglio deve cambiare qualcosa, ma…
Ma?
Più di qualcuno dice che ci vorranno almeno otto mesi per il ripristino della strada principale.
Una catastrofe, nel caso. Magari ci vorrà meno.
Io ho cinque dipendenti più un aiuto, tutti a contratto. Non sono quella che non paga a fine mese, anzi. Ma maggio è stato pessimo, giugno anche. Se ci vorranno otto mesi per tornare alla normalità darò le chiavi del Crotto al sindaco Rapinese.
Cosa chiedi?
Non chiedo molto, ma almeno riaprano mezza corsia alle auto e ai pedoni, non dico ai mezzi pesanti. La proprietà del terreno franato ha già messo i teli e se guardi la strada è praticamente pulita. Capisco la sicurezza, capisco tutto ma qui ci sono famiglie che hanno bisogno di lavorare. Anche le case vacanza del quartiere la stanno pagando pesante.
Però è importante dirlo, soprattutto ai comaschi: il Crotto Civiglio è aperto.
Sì è aperto.
Giugno è il mese del tartufo nero estivo e di solito svuoti la dispensa in un attimo.
Stavolta no, ne abbiamo ancora.
Vedi? Un’ottima ragione per prendere la strettoia e raggiungerti.
Già (sorride).
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11 Commenti
Abito nella “famosa strettoia”.
Provate a essere qui: altro che pazienti!
Strano che non ci sia stata una rissa ma solo tantissime parolacce!!!!
Inoltre la nostra via è al buio ormai da un mese.
Le luci funzionano 1 o 2 giorni e poi basta.
Nell’era digitale una strada bloccata e una senza luci, senza contare il caos del traffico.
Anche a noi paghiamo le tasse ma….siamo sempre i più conciati.
🤬🤬🤬🤬
trattandosi di STABILE DI PROPRIETA’ DI UNA COOPERATIVA I SOCI DOVREBBERO CONSENTIRE AGLI ISCRITTI LA POSSIBILITA’ DI VENDERE I PROPRI PRODOTTI DELLA TERRA IN ALTRI LOCALI COME ERA UN TEMPO TRA I FONDATORI , PRIMA CHE LE AZIONI POSSEDUTE FOSSERO SVUOTATE DI SIGNFICATO ED ELEVATE A 50 euro cad GUARDANDO AD ALTRI INTERESSI ECONOMICI.
IL CROTTO E’ UNA RISORSA IMPORTANTE E IRRINUNCIABILE E UNICA NELL’AREA MONTANA DI COMO , SE SI FACESSE UN COLLEGAMENTO NAVETTA CON BRUNATE FUNICOLARE , OFFERTO COL BIGLIETTO DI VIAGGIO COME TRENORD ,ALMENO X TUTTO IL PERIODO ESTIVO , SI POTREBBERO VEICOLARE MOLTI DEI TURISTI CHE CIRCOLANO IN CITTA’ .
da ponzate si arriva comunque li?
Sarebbe bello che chi organizza i vari Grest portasse almeno una volta a settimana i bambini a fare merenda
Scusate ma si sta già lavorando per lo stadio, che ha ben altro peso. Fatto lo stadio si penserà anche alle cose per i cittadini. Nel frattempo vado a rilassarmi nella piscina di Como, a Casate 😐
Goditela oggi che tra poco chiude, e resta solo l’esterno, ammesso che non piova. 😉
Auguro tutto il bene possibile a questo crotto, purtroppo non si chiama Alessandro borghese o Carlo Gracco altrimenti Rapinese avrebbe smosso la montagna
Prendetevi voi la responsabilità che succeda qualcosa di grave.
Amministrazione imbarazzante
Vergognoso che via Torno si sia riaperta in 24 ore e a Civiglio ci sia questa situazione!!! Tra l’altro è sceso del fango e qualche albero non MACIGNI!!! Ma i vigili del fuoco cosa pensano al riguardo???
La Protezione civile idem??
È tutto moooolto poco chiaro.
Pensano che non ci siano le condizioni di sicurezza per ripartire. In ogni caso mi pare di capire che il quartiere non sia isolato ma soltanto debba fronteggiare le difficoltà di percorsi più complicati. Poi cerchiamo di non fare i leoni da tastiera: prendersi una responsabilità del genere (fra l’altro con le precipitazioni straordinarie del periodo) non è semplice. Gli stessi che reclamano l’apertura metterebbero il comune a ferro e fuoco se ci scappasse la vittima…