Che i temporali di questi giorni abbiano causato infiltrazioni dal tetto di una scuola non è una sorpresa. Che però l’edificio in questione non solo sia uno di quelli recentemente messi a norma dal Comune di Como – con tanto di video inaugurale del sindaco Alessandro Rapinese, accompagnato dall’assessore alle politiche educative Nicoletta Roperto – ma anche tra quelli che hanno fatto spazio agli alunni di altre scuole chiuse è un fatto che fa arrabbiare ancora di più i genitori. E’ il caso della primaria “Carlo Lorenzini” di via Mognano a Sagnino che, da settembre 2024 ospita anche gli alunni delle medie ‘Don Milani’ dopo la chiusura della loro scuola, giudicata malandata e con un numero di iscritti insufficiente (e attualmente senza destinazione, nonostante una petizione per farne un centro polifunzionale al servizio del quartiere vista anche la presenza di una piscina coperta).
“Comprendiamo bene l’eccezionalità del maltempo che ha colpito la città nei giorni scorsi, ma dobbiamo purtroppo constatare che nella nostra scuola, considerata a posto tanto da ospitare gli alunni delle ex medie ‘Don Milani’ e messa a norma un anno fa, si sono verificate considerevoli infiltrazioni dal tetto che hanno costretto allo spostamento di una classe in altre aule – racconta Mirko Grisoni, presidente del Consiglio d’Istituto dell’IC Como Nord del quale fa parte la scuola – e la cosa che rende il tutto ancora più ironico è che, invece, alla scuola primaria ‘De Calboli’ di Ponte Chiasso, destinata a essere chiusa, non è successo nulla”.
Era proprio il settembre 2024, infatti, quando il sindaco Alessandro Rapinese e l’assessore Nicoletta Roperto iniziavano dai nuovi bagni della scuola un “videotour” dell’edificio appena sistemato e in attesa degli alunni della media ‘Don Milani’, il primo messo a norma dall’attuale amministrazione comunale per una spesa di circa un milione di euro.
Ma, infiltrazioni a parte, proprio in merito alla messa a norma della scuola, Grisoni non manca di lanciare una stoccata al sindaco Alessandro Rapinese: “Aspettiamo da un anno esatto il collaudo dell’ascensore ed è già capitato che, in caso di infortunio, qualche studente delle medie non potesse raggiungere il secondo piano e la preside fosse costretta a spostare una classe delle elementari al piano superiore per liberare un’aula a piano terra – spiega infatti – ho ricordato la cosa al sindaco durante l’incontro che abbiamo avuto, insieme agli altri Istituti Comprensivi, qualche giorno fa, ma mi ha liquidato dicendomi ‘Ma quando lei chiama l’idraulico arriva subito?’. Gli ho risposto che, di solito, se un idraulico fa aspettare un anno e, nel frattempo, non posso utilizzare il bagno ne chiamo con urgenza un altro, ma ad oggi non sappiamo ancora quando il lavoro verrà completato”.