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Como, nuovo lungolago: “Sì”, “Improbabile”, “Sì”. Gli ex sindaci che andranno (o non andranno) all’apertura di piazza Cavour

Stesso interrogativo, identico per tutti: “Ciao (Stefano, Mario, Mario), tutto bene? Solo una domanda, dopo l’invito parteciperai all’inaugurazione paratie?”. Come noto il presidente regionale Attilio Fontana ha invitato al taglio del nastro del tratto di lungolago davanti a piazza Cavour gli ex sindaci e gli ex assessori che si sono occupati del progetto (qui i dettagli). L’iniziativa è partita del consigliere regionale e coordinatore comasco di Forza Italia, Sergio Gaddi (qui la lettera integrale).

Così oggi abbiamo inviato il messaggio di cui sopra a Stefano Bruni, Mario Lucini e Mario Landriscina.

La risposta di Bruni è stata la prima ad arrivare, concisa e chiarissima nel tipico stile bruniano che abbiamo conosciuto per un decennio: “Certo che sì”. Altamente probabile anche la presenza dell’ex assessore Fulvio Caradonna (oggi presidente di Ferrovienord), grande protagonista delle cronache ai tempi del ‘muro’.

Subito dopo ecco Mario Landriscina che, giustamente, ci prende un in giro dopo un primo sollecito affinché rispondesse: “Ma che fretta hai? Devi avere l’anteprima immagino…”. E poi ancora un disincantato: “Ma a chi vuoi interessi a parte forse te?”. Quindi parte la telefonata (e, lo diciamo ancora una volta, il Landriscina privato è una delle persone più affabili e ironiche con cui si possa avere a che fare). Dopo ampia chiacchiera sulle cronache politiche recenti e passate, ecco che conferma: “Sì, ci sarò”. Sottolinea: “Sono contento di incontrare tutti quelli che hanno messo del proprio sul cantiere delle paratie. Il buon Gaddi ha avuto attenzione e sensibilità non comuni. Non si usa di solito fare così”. Gli assessori alla partita, con Landriscina, sono stati Vincenzo Bella, prima, e Pierangelo Gervasoni, poi. Non siamo in grado di dire se ci saranno.

Infine Mario Lucini che con la consueta gentilezza (anche nei momenti più duri e bui il garbo dell’ex sindaco, coi giornalisti e non solo, non è mai mancato) si scusa per aver risposto tardi e poi ci scrive: “Mi ha chiamato Fontana qualche giorno fa. L’ho ringraziato per l’invito e gli ho detto che ci penserò, ma che è improbabile io vada”. Un sostanziale no e ce lo aspettavamo. I sette incomprensibili anni di calvario per la vicenda giudiziaria legata proprio alle paratie, per quanto conclusa positivamente per l’ex sindaco, restano comunque una ferita difficilmente sanabile. Inoltre Lucini ha scelto da tempo di stare ben lontano dai riflettori.

Dicevamo, l’idea di invitare gli amministratori è stata di Sergio Gaddi. Lo scorso 18 ottobre ha scritto al presidente Attilio Fontana motivando, tra l’altro, così: “Non esiste merito alcuno dell’attuale sindaco di Como sulla questione lungolago, né diretto né indiretto, per il semplice fatto che il cantiere è di Regione Lombardia e che i lavori sono ormai conclusi. È chiaro che il discorso vale anche se ci fosse un altro al posto di Rapinese, ma siccome sono stato in Comune per 18 anni dal 1994, ricordo perfettamente che l’attuale sindaco è sempre stato violentemente contrario al nuovo lungolago, ha sempre detto no a ogni forma di collaborazione con il suo consueto stile, e ha dichiarato più volte che non avrebbe mai partecipato a qualsiasi inaugurazione. Posizioni legittime, per carità, ma che allora sia conseguente. Va bene che il potere fa dimenticare la coerenza, capisco che la forza simbolica di una fotografia sorridente al taglio del nastro possa far sparire in lampo anni la memoria di decenni, ma far credere di aver concluso quello che invece si è sempre combattuto mi sembra veramente troppo. È una questione di rispetto dell’intelligenza delle persone, prima ancora che della città”.

L’appuntamento è per mercoledì 27 marzo alle 16 (al momento, peraltro, è prevista pioggia).

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9 Commenti

  1. Spero facciano “una bagno di umiltà” ma sono più propenso a credere che avranno di che vantarsi…

  2. Leggo alcuni aspetti interessanti in questa vicenda:
    Gaddi sta cercando ogni angolo per prendere visibilità (e in questa testata non mi sembra gliela si neghi, devo ancora capire perchè).
    Gaddi prima o poi…. vedremo, magari nella prossima stagione della serie.
    Pensavo che l’invito agli ex responsabili fosse per “prenderli in giro” e rinfacciargli anni e anni persi (oltre implicitamente a milioni e milioni di nostri euro altrettanto persi), nel bene o nel male, con colpa o meno, per quest’opera in buona parte inutile e certamente in toto mal progettata, mal gestita e mal realizzata, mettendoli di fronte all’atto compiuto da un terzo – la regione – che giustamente se ne dovrebbe prendere l’onore. “Onore” per avere finalmente concluso (in parte) una cosa, purtroppo una cosa Non-tanto-bella-quanto-sarebbe-dovuta-e-potuta-essere e che adesso, volenti o nolenti – certamente dolendi – ci terremo a lungo. E che speriamo resista a lungo. L’anteprima dell’illuminazione a terra che ha funzionato solo per pochi giorni non è stato un buon inizio.
    Invece il tutto è stato architettato per sminuire la figura dell’attuale sindaco (giusto o sbagliato che sia), che suo malgrado dovrà presenziare e mostrarsi felice per la città anche se accanto ad elementi e personaggi a lui ostili (come il 99% della popolazione mondiale, credo).
    E intanto i tradimenti a corte insinuano il potere…
    Ci saranno colpi di scena?!
    Nuova telenovela della soap comasca che “Vivere spostati proprio”!

  3. la cosa inquietante è che, comparandoli con la situazione attuale, Bruni, Landriscina e i loro dirigenti paio statisti di grande spessore…

  4. Ennesima occasione in cui si vede chi vive di presenzialismo e chi invece ha un garbo e una discrezione di ben altro spessore.

  5. Tutti insieme appassionatamente per una distesa di porfido?
    Avrebbero fatto prima a trovarsi una delle mille volte in Tribunale

  6. Landriscina vattene via con tutto il mal governo che hai portato alla città.
    Non farti proprio vedere a Como

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