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Como, Rapinese chiude le scuole simbolo del centro: via Perti e via Volta. Stessa sorte per altri istituti, ecco quali

Chiusure e accorpamenti per sei strutture tra e scuole dell’infanzia e primarie in città. E’ quanto contenuto nel documento inviato dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese, al presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca. Si tratta di una nuova drastica decisione dell’amministrazione. Alla base della scelta in particolare il calo degli iscritti e forti carenze strutturali, gli accorpamenti vengono individuati in un’ottica di contenimento dei costi e di razionalizzazione.

Ecco, come si evince dal documento che trovate in fondo all’articolo, quali sono gli istituti coinvolti: la primaria Nazario Sauro di via Perti (2025/26), la scuola d’infanzia Luigi Carluccio di via Volta (2025/26), la scuola dell’infanzia di Prestino (2025/26), la scuola dell’infanzia di via Varesina (2025/26), la scuola dell’infanzia di Salita Cappuccini (2026/27) e la scuola primaria di Fulcieri Paulucci de Caboli di Ponte Chiasso (2026/27). Prima di entrare nel dettaglio circa i singoli istituti e le ipotesi di chiusura/accorpamento è necessario entrare nel contesto generale degli edifici scolastici in città e degli alunni iscritti. Ecco quanto si legge nella premessa:

Il patrimonio edilizio scolastico del Comune di Como conta 49 plessi di cui 2 in fase di chiusura che sono rispettivamente: la scuola dell’infanzia “Don Luigi Monza” di Ponte Chiasso e la scuola secondaria di I grado “Don Milani” di Sagnino.

I suddetti plessi sono suddivisi in 8 Istituti Comprensivi secondo la distribuzione illustrata nella tabella 1 e risultano ad oggi impegnati circa euro 20.000.000,00 per manutenzioni straordinarie e adeguamenti alle normative, circa euro 800.000,00 per manutenzioni ordinarie e circa euro 100.000,00 per piccoli interventi a carattere manutentivo in capo ai dirigenti scolastici.

Dall’analisi della distribuzione territoriale e della tipologia didattica di ogni ordine di scuola presente nei diversi quartieri del comune di Como si deduce che sul territorio comunale insistono: 18 scuole dell’infanzia frequentate da un totale di 1185 alunni, 20 scuole primarie frequentate da un totale di 2542 alunni e 11 scuole secondarie di I grado frequentate da un totale di 1893 alunni.

Per un totale complessivo di 5620 alunni che frequentano le scuole statali sul territorio del comune di Como. Oltre alla distribuzione geografica rilevante è anche il grado di occupazione degli edifici scolastici e quindi i conseguenti posti liberi nei tre ordini di scuola esaminati.

Segue tabella esplicativa:

Ordine di scuola

Capienza da D.M. 75

Numero posti occupati

Numero posti liberi

Infanzia

1473

1185

288

Primaria

4364

2542

1822

Secondaria I°Grado

2888

1893

995

Particolarmente critica è la situazione edilizia in cui versano gli edifici scolastici in relazione alla loro avanzata vetustà, che si manifesta attraverso moltissime richieste e necessità di manutenzioni, sia ordinarie che straordinarie, dovute anche all’elevato numero di immobili da gestire con conseguenti difficoltà anche agli adeguamenti alle normative. Durante gli anni, anche più volte presso gli stessi plessi, le ispezioni ed i sopralluoghi hanno rilevato criticità che hanno dato seguito a prescrizioni cui sono seguiti lavori di adeguamento.

Tuttavia, in alcuni casi, gli interventi necessari a ripristinare i requisiti richiesti durante i sopralluoghi sono risultati talmente complessi ed onerosi da doverne necessariamente prorogare la realizzazione per una necessaria programmazione dell’ente. Si deve inoltre tener conto che le strutture presenti risultano realizzate, per la maggioranza oltre 50/60 anni fa e nel corso degli ultimi 25 anni c’è stato un tasso significativo di denatalità che ha portato i nati a passare da 935 a 536 (tabella 2) e le proiezioni per l’anno 2024 sono quelle di un ulteriore calo delle nascite. Alla luce di quanto esposto e dalle analisi eseguite in collaborazione con il Servizio Informativo Territoriale del Comune di Como, si evidenziano le seguenti specifiche criticità in ordine ad alcuni fabbricati che ospitano le strutture scolastiche del territorio, per le quali si propone la seguente scansione temporale di chiusura o accorpamento:

n.

Scuola interessata

Anno scolastico dal quale decorre la chiusura o l’accorpamento

1

Scuola primaria N. Sauro

2025/2026

2

Scuola dell’infanzia L. Carluccio

2025/2026

3

Scuola dell’infanzia di Prestino

2025/2026

4

Scuola dell’infanzia di via Varesina

2025/2026

5

Scuola dell’infanzia Salita Cappuccini

2026/2027

6

Scuola primaria F. De Calboli

2026/2027

Dunque, per quanto riguarda la Nazario Sauro, scuola simbolo del centro città, si legge:

Dall’analisi dell’andamento degli iscritti si evince un calo delle iscrizioni da 134 alunni nell’anno scolastico 2017/2018 a 114 nel 2022/2023 e un grado di occupazione della struttura del 46% (tabella 3) con delle proiezioni future di un ulteriore decremento della popolazione scolastica del 18% . Il fabbricato che ospita la scuola evidenzia, una serie di grave carenza che sono nell’arco degli ultimi 15 anni rese sempre più gravi, in particolare, la copertura, deve essere completamente rifatta. Le capriate lignee che sorreggono il manto di copertura sono deformate, dalla vetustà delle steste, risalendo alla costruzione dell’edificio, e sono state oggetto di continue infiltrazioni d’acqua che susseguitesi nei decenni hanno anche danneggiato irrimediabilmente il controsoffitto che isola la copertura dal piano sottostante. I frontalini lapidei ed in calcestruzzo delle grondaie sono interessati da lesioni e conseguente rischio di caduta, che ha reso necessaria la perimetrazione con transenne per non mettere a rischio l’incolumità degli utenti.

L’intonaco delle facciate presenta vaste e gravi lesioni su almeno il 50% della superficie. I solai intermedi di calpestio, con struttura portante in legno, manifestano significative oscillazioni con conseguenti problematiche di fessurazioni delle pavimentazioni di calpestio. Si rendono necessari, inoltre, il rifacimento dei servizi igienici, degli impianti idrico e termo sanitari, il rifacimento dell’intero impianto elettrico, e dei sistemi antincendio, la sostituzione degli infissi che non rispettano i requisiti prestazionali odierni. La messa a norma dell’immobile, a fronte delle problematiche e necessità esposte, è stata stimata dal Servizio Immobili Scolastici in euro 4.320.000,00.

SOLUZIONE:

Secondo la distribuzione geografica delle scuole nelle adiacenze della scuola primaria N. Sauro insistono le seguenti scuole primarie:

  • Scuola primaria Baracca sita in via Giuseppe Brambilla, 49che dista 600 m. I posti liberi sono attualmente 8;

  • Scuola primaria C.e G. Venini sita in viaFiume,2 che dista 900m.I posti liberi sono attualmente 295;

  • Scuola primaria C. Battisti sita in via XX Settembre,12 che dista 950m. I posti liberi sono attualmente 21;

  • Scuola primaria F. Corridoni sita in via Giuseppe Sinigaglia, 10 che dista 1,5 km. I posti liberi attualmente sono 136.

Poi l’analisi dello stato del nido di via Volta il Luigi Carluccio, altro istituto storico:

Il fabbricato sconta le seguenti evidenti problematiche:

I coppi del manto di copertura non garantiscono più le prestazioni meccaniche minime e se ne rende necessaria la completa sostituzione, le strutture lignee portanti sottostanti risultano indebolite dalle frequenti infiltrazioni d’acqua, così come il controsoffitto realizzato in pannelli di cartongesso. Gli infissi sono da sostituire completamente. Inoltre, la posizione dell’immobile all’interno di un isolato del centro storico, previo accesso attraverso una palazzina di case comunali, e la struttura dello stesso, non offrono adeguati spazi aperti e di verde utili ad attività esterne. La messa a norma dell’immobile, a fronte delle problematiche e necessità esposte, è stata stimata dal Servizio Immobili Scolastici in euro 1.155.000,00.

SOLUZIONE:

L’ipotesi più percorribile per risolvere la grave situazione strutturale è quello di spostare la scuola dell’infanzia L. Carluccio all’interno del complesso di via Passeri, 2 dove attualmente si trova l’asilo nido “Magnolia” e la scuola dell’infanzia “Raschi” come da progetto originale, creando così un’unica scuola dell’infanzia. Le scuole tra loro distano 1km.

Quindi la scuola d’infanzia di via Varesina

L’immobile è stato oggetto di frequenti ispezioni dalle quali si sono evidenziate considerevoli criticità per la cui risoluzione si rendono necessari importanti interventi di manutenzione straordinaria, oltre che di parziale riprogettazione della tipologia tecnologica delle coperture, affinché l’immobile possa essere considerato adeguato allo svolgimento delle attività didattiche di una scuola per l’infanzia.

La copertura dell’immobile è interessata da vaste e copiose infiltrazioni d’acqua piovana che causano il proliferare di muffe su vaste porzioni del soffitto delle aule interessate, il sistema di copertura, per come concepito all’epoca della costruzione, non risulta più idoneo ed adeguato a sopportare i temporali che negli anni più recenti, riversano una grande quantità di acqua in poco tempo. Per far fronte a tale problematica si rende necessario riprogettare e ipotizzare un diverso sistema tecnologico di copertura.

Le pareti perimetrali in calcestruzzo armato, faccia a vista, facilitano la veicolazione dell’umidità derivante dall’acqua piovana, oltre a costituire ponte termico. Gli infissi vetusti non soddisfano più i requisiti richiesti. Alcuni bagni necessitano di manutenzione straordinaria, le pavimentazioni esterne si presentano dissestate, il parapetto del giardino posto a quota superiore rispetto alla sottostante strada di accesso, non raggiunge l’altezza minima prescritta dai criteri di sicurezza se non a fronte di un ingentissimo investimento. Per superare le diverse altezze degli spazi interni è necessario realizzare un elevatore abilitato poiché l’attuale impianto non soddisfa i requisiti di legge tanto da essere classificato come montacarichi non abilitato al trasporto di persone.

La messa a norma dell’immobile, a fronte delle problematiche e necessità esposte, è stata stimata dal Servizio Immobili Scolastici in euro 2.160.000,00.

SOLUZIONE:

L’ipotesi più percorribile per risolvere la grave situazione strutturale è utilizzare il fabbricato dell’ ex nido di piazza Camerlata, utile ad accogliere l’utenza del plesso di via Varesina, il cui adeguamento è stato stimato in 220.000,00 Euro, somma già stanziata in bilancio.

Le scuole d’infanzia e primaria di Prestino:

Scuola dell’infanzia di Prestino

44 iscritti per l’anno scolastico 2023/2024 a fronte di una capienza massimo di 72 posti con 2 sezioni con dato di occupazione del 61% e le proiezioni future stimano una decrescita del 16% (tabella 6)

Scuola primaria L.Bianchi in via Isonzo,25 in località Prestino

73 iscritti per l’anno scolastico 2023/204 a fronte di una capienza massima di 253 posti con 5 sezioni Con dato di occupazione del 29%.

Le proiezioni future evidenziano un calo degli alunni del 13% Le due scuole distano l’una dall’altra cica 500 m.

L’immobile di piazzale Giotto presenta criticità nella copertura soggetta a infiltrazioni d’acqua piovana tali da pregiudicare anche il sottostante controsoffitto che necessita di un intervento di risanamento unitamente al rifacimento della impermeabilizzazione della copertura

SOLUZIONE:

L’immobile di via Isonzo è stato da pochi mesi oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria che ha interessato soprattutto la copertura e pertanto è fruibile anche il piano primo, attualmente non utilizzato per il sovradimensionamento della struttura in relazione alla necessità degli iscritti. L’ampio immobile, dotato di ampi spazi verdi, consente di ospitare comodamente tutti gli utenti. Per adeguamento dei locali di via Isonzo utili ad accogliere gli utenti di piazzale Giotto utili all’accorpamento, sono stati stanziati in bilancio euro 450.000,00.

Scuola dell’infanzia di Salita Cappuccini e la primaria di via Montelungo

Le scuole presentano queste caratteristiche:

Scuola dell’infanzia di “Como sole” in via Salita Cappuccini, n.27

66 iscritti per l’anno scolastico 2023/2024 a fronte di una capienza massimo di 75 posti con 3 sezioni (tabella 9) con dato di occupazione del 88% e le proiezioni future stimano una decrescita del 10% (tabella 10).

Scuola primaria A. Vacchi in via Monte Lungo, n.18

135 iscritti per l’anno scolastico 2023/204 a fronte di una capienza massima di 196 posti con 7 sezioni Con dato di occupazione del 69%.

Le proiezioni future evidenziano un calo degli alunni del 12,5% (tabella 12) Le due scuole distano l’una dall’altra cica 550 m.

In relazione all’immobile di via Salita de Cappuccini si rileva che la copertura è soggetta a frequenti e copiose infiltrazioni d’acqua piovana tanto da renderne necessario il totale rifacimento.

La messa a norma dell’immobile, a fronte delle problematiche e necessità esposte, è stata stimata dal Servizio Immobili Scolastici in euro 380.000,00.

La stessa cifra è stata stimata quale necessaria ad un eventuale spostamento nel plesso ubicato in via Montelungo.

SOLUZIONE:

L’immobile di via Montelungo, presenta un ampio giardino comodamente fruibile a tutti gli utenti delle due scuole accorpate, ed è oggetto di un rilevate intervento di manutenzione straordinaria per il rifacimento della copertura per un investimento pari ad euro 336.575,57.

Scuola primaria di via Brogeda:

Dall’analisi dell’andamento degli iscritti si evince un calo delle iscrizioni da 67 alunni nell’anno scolastico 2017/2018 a 51 nel 2023/2024 e un grado di occupazione attuale della struttura del 29% (tabella 13) con delle proiezioni future di un ulteriore decremento della popolazione scolastica del 16%.

SOLUZIONE:

Secondo la distribuzione geografica delle scuole nelle adiacenze della scuola primaria F.P. De Calboli insiste la scuola primaria di via Interlegno, n.59 A che è, anche, all’interno del medesimo istituto comprensivo nel quale vi è stata una rilevante diminuzione di iscritti da 119 a 84 alunni e con un grado di occupazione attuale della struttura del 34% (tabella 15).

Le due scuole distano l’una dall’altra 2 km.

Si legge ancora:

La razionalizzazione del numero dei plessi scolastici consentirebbe inoltre una riduzione delle spese energetiche, di manutenzione e di gestione. A titolo esemplificativo vengono riportati i soli costi relativi al riscaldamento per le annualità 2021, 2022, 2023. Risorse che diversamente potrebbero essere utilizzate, per aumentare il fondo per l’esecuzione delle manutenzioni ordinarie o dei piccoli interventi di manutenzione ordinaria in capo ai dirigenti scolastici:

costi riscaldamento / anno riferimento

n.

UbicazioneFabbricato

2021

2022

2023

1

via Perti

21.977

34.089

21.765

2

via Volta

14.375

14.850

10.531

3

piazzale Giotto

14.250

12.725

12.725

4

via Varesina

32.030

28.363

28.363

5

Salita Cappuccini

21.235

23.273

23.273

6

via Brogeda

26.844

29.792

37.004

totale

132.732,43

145.114,12

135.685,08

IL DOCUMENTO:

8D9E_03 relazione Scuole sett 24
© RIPRODUZIONE RISERVATA

65 Commenti

  1. Ma com’è possibile che ci sono sempre pochi iscritti e poi quando cerchi di iscrivere tuo figlio è sempre tutto pieno? Como è un comune ricco magari invece di chiudere sarebbe meglio ristrutturare?
    Ma al cumune non interessano i bambini, al comune interessano solo i turisti, i velox nuovi che verranno installati. Fate ridere.

  2. il discorso sembra incentrarsi tutto sulla figura dell’attuale sindaco, tuttavia a mio parere il centro della questione è l’amministrazione comunale nel suo complesso. la problematica attuale sta a dimostrare che nel tempo, a prescindere dal sindaco in carica, non si sono svolte le necessarie manutenzioni, che pianificate nel tempo avrebbero consentito certamente un più corretto mantenimento dei fabbricati. Via Perti è sotto-utilizzata perchè l’ultimo piano è inagibile da anni… poi certamente c’è stato nel tempo un calo demografico. però, poi, c’è il metodo utilizzato per gestire una scelta “traumatica” come quella di chiudere numerose strutture scolastiche, ovvero il muro contro muro – comunicare a settembre, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, la prossima chiusura…. Chi ha iscritto i propri figli in prima elementare in via Perti per quest’anno, non l’ha certo fatto pensando di metterli in condizioni di pericolo e per favorire un’ipotetica comodità, l’ha fatto perchè magari ritiene che se una struttura pubblica è aperta alle iscrizioni lo è perchè garantisce i requisiti necessari di sicurezza (mi pare questo il minimo sindacale, una dato che un genitore considera ovvio…), magari apprezza il metodo didattico, oppure ha altri figli che frequentano lo stesso istituto… Poi ci sarebbero anche valutazioni differenti da fare, ad esempio sulla facciata di via Sauro è rimasto installato un ponteggio per lunghi mesi, con costi che immagino non siano stati irrisori, la scuola stessa ha investito denaro in attrezzature e progetti… in fondo tutto questo con i soldi della collettività, perchè ricordiamoci sempre che i soldi con cui il Comune opera alla fine sono soldi dei cittadini . mi chiedo se non sia possibile un differente approccio rispetto a tali decisioni, programmando per tempo le chiusure, bloccando le iscrizioni alle prime e consentendo alle restanti sezioni di completare il percorso formativo, ma certo una simile metodologia presuppone di avere una progettualità ed una programmazione nel tempo degli interventi – in fondo significa avere una “visione” di città per il futuro.

  3. Il centro di Como si spopola…BENE! così possiamo chiudere due scuole! Dai paesi di cintura vogliono portarci i bambini? Male! Alziamogli il costo in maniera insostenibile così gli passa la voglia e noi possiamo chiudere un po’ di scuole e contemporaneamente creare nuovi posti per gli sbandati come piace ai comunisti

  4. Diversi amici che abitano in zona porta torre a Como portano i loro figli alle scuole vicino al Sinigaglia da anni. In bicicletta sono facilmente raggiungibili. La chiusura di via Perti – se davvero non a norma – dovrebbe essere agevolmente compensata dalle altre sedi disponibili. Il sindaco potrebbe lavorare a un progetto di maggiore utilizzo delle bici, peraltro a costo ridottissimo. In città mancano corsie riservate, stalli per il parcheggio delle bici e attraversamenti stradali ad hoc (sono disegnate solo strisce per pedoni). Questo dovrebbe chiedere la cittadinanza, non mantenere scuole vuote aperte 100 anni fa e pericolose per i propri figli!

    1. Il suo ragionamento vale fino ad un certo punto; concordo sul potenziare la mobilità in bicicletta, tuttavia non comprendo il ragionamento relativo alla chiusura degli immobili di 100 anni fa. Ovvio che se pericolanti andrebbero chiusi, immagino anche che lei sottintenda che successivamente alla chiusura andrebbero ristrutturati e messi a norma, e poi? Quale miglior utilizzo per la collettività che destinarli all’istruzione e alla cultura per i nostri figli?

  5. Dati alla mano direi che l’accorpamento di alcune scuole sia inevitabile… inutile tenere aperte 2 strutture x 30 bimbi (esempio) ciascuna quando si possono unificare… a maggior ragione se a ciò si aggiunge uno stato di evidente degrado (per esempio x via Varesina ci sono state segnalazioni da parte dei genitori) se alcune strutture meritano più di altre di essere ristrutturate si potrà valutare in seguito, immagino, si può soli fare un passo alla volta e mettere in sicurezza i bimbi … e poi non si può criticare a prescindere, si devono fare anche le giuste e razionali valutazioni

  6. Razionalizzare non significa svuotare e chiudere. La programmazione è la prima cosa ma gli immobili oramai definiti così decadenti non scompaiono, vedremo altri Politeama, altri Sant’Elia? Il rischio è concreto. Non riesco a vedere un corretto crono programma di intervento (teniamo anche conto della struttura degli uffici e dei tempi necessari per l’avvio ma soprattutto la conclusione di un’opera pubblica).

  7. Devo ammettere che finalmente si può leggere un comunicato moooolto dettagliato e chiaro che INFORMA i cittadini della situazione delle varie scuole e soprattutto del pauroso SOTTO UTILIZZO VISTO I POCHI BAMBINI.
    CERTAMENTE NON È UNA BELLA NOTIZIA CHIUDERE MA I DATI NON LASCIANO DUBBI.
    IL PROBLEMA È CHE LA LOMBARDIA DEVE SEMPRE FARE LA PRIMA DELLA CLASSE E NON SI SA SE NEL RESTO DELLO STIVALE CI SI PREOCCUPA DI RISPARMIARE E TAGLIARE I RAMI SECCHI.
    QUELLO CHE SORPRENDE È CHE LE ULTIME AMMINISTRAZIONI PARE ABBIANO FATTO GLI STRUZZI E RIMANDATO AL FUTURO IL PIÙ POSSIBILE…. FORSE PER NON PERDERE CONSENSI ELETTORALI????
    Speriamo che le scuole che verranno chiuse non facciano la fine del Politeama o dell’ex Orfanotrofio di via Tommaso grossi – Dante.

  8. Nessuno è contrario a una razionalizzazione delle risorse per una riduzione dei costi
    ma evidentemente questo non vale quando bisogna chiedere cintributi ai residenti, poiché imposte e tasse locali hanno una sola direzione, la crescita, a fronte di servizi sempre peggiori… poi ha senso spjngere un maggiore intasamento delle strade piuttosto che fare accordi anche per indirizzare su queste scuole anche studenti di altri paesi con i genitori che lavorano in città (che invece si vogliono sempre più penalizzare) per rendere sostenibile il mantenomento6di istituti storici in città?

    1. Informati prima di scrivere. Sono al governo da due anni e per due anni ho abbassato l’unica “tassa” che questo stato mangiasoldi mi consente di gestire in totale autonomia: l’addizionale Irpef.

      Milioni in meno di prelievo ogni anno.

      Molta fatica per realizzare questo progetto, a te invece documentarti non sarebbe costato nulla.

      1. Perchè la Tari non la puoi decidere tu?
        cit. (Le tariffe della TARI sono determinate con deliberazione del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel PEF, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi).
        e L’IMU si potrebbe aumentare per le seconde case o no….
        Cit.(L’IMU deve essere pagata dai possessori degli immobili, aree fabbricabili e terreni, escluse le abitazioni principali non di lusso, cioè quelle accatastate in categorie diverse da A/1, A/8 e A/9. Quanto si deve pagare di IMU? Ogni comune stabilisce autonomamente le aliquote dell’IMU.)

      2. La Tari è aumentata lasciando il servizio pessimo come sempre (e con un passaggio in meno)… in più sono aumentate le tariffe.
        Per la cronaca l’addizionale IRPEF non è una “tassa” ma un’imposta, grazie per aver tentato…
        Ciao.

        1. Secondo te perché non ho scritto tassa ma ho scritto “tassa”?

          E comunque della TaRi al Comune non rimane un centesimo.

          In fine, per stare sul tema, oltre a razionalizzare gli istituti scolastici ho anche abbassato le “tasse”. Quindi? Hai altro da aggiungere?

      3. Poi, caro Alessandro, visto che ti sei preso la briga di rispondere solo a questo commento, poiché deve aver toccato un punto sensibile, parliamo di numeri… dai bilanci comunali la voce di introito per imposte, tasse e proventi assimilati è in crescita di qualche milione di euro mentre la sbandierata riduzione dell’addizionale IRPEF vale ben mrno di un milione di euro rispetto alla quota massima applicabile visto che la riduzione è pari a uno 0,06% su un massimale per legge di 0,8% che nel 2022 (con l’applicazione dell’aliquota massima) ha portato un incasso di 10’052’000 circa, quindi i conti sono semplici dato che si parla di un 7,5% di incasso in meno cioè, circa 754’000, anche se è una previsione ottimistica poiché i redditi comaschi sono in calo continuo (-3% YoY da Istat).

        Grazie dello spot, comunque.

  9. Così, un pensiero a mente fredda… Ma se queste scuole versano in così gravi condizioni… Perché aspettare un anno? Se veramente il rischio è imminente penso ad esempio via Perti e le facciate così a rischio (negli scorsi mesi c’erano transenne, ma al momento non c’è nulla..) chi si fida a mandare i propri figli per un lungo anno? Su questo aspetto nessuna indicazione dall’ amministrazione?

    1. Vorrei ricordare che anche la precedente Amministrazione ha tentato di chiudere la scuola di via Perti per le stesse motivazioni, con il risultato di un sollevamento di proteste da parte dei genitori e conseguente retromarcia sulla decisione che è stata solo rimandata…

      1. No. Erano genitori più il consigliere d8 minoranza gemello dell’attuale sindaco. Solo che la pensava diversamente dal suo gemello sindaco. Non so che fine abbia fatto.

  10. Ho fatto asilo e scuola elementare nelle strutture citate in centro. Erano già fatiscenti 35 anni fa. Con nostalgia le ho seguite negli anni e sono letteralmente cadute a pezzi. Mandarci dei bimbi sarebbe da incoscienti. Triste ,a giusto chiuderle, salvo spendere un botto di ns soldi solo per amarcord

  11. Ma tutti quelli che hanno scritto i soliti commenti pieni di critiche e di astio contro il sindaco hanno letto che ci sono 1880 posti vuoti nella scuola primaria e 900 nella secondaria. Vogliamo far funzionare scuole mezze vuote??? Per me sarebbe stupido. Percui bene e bravo Rapinese.

  12. Dispiace per la chiusura di asilo storici e bellissimi della mia infanzia come salita Cappuccini, ma i bambini sono sempre meno e le strutture datate hanno bisogno di ristrutturazioni costose e lunghe. Chiudere ed accorpare diventa una necessità con ripercussioni speriamo non troppo negative su traffico ed inquinamento per i maggiori spostamenti. Ognuno nei limiti del possibile dovrebbe cercare di evitare l’uso dell’auto privata anche se la nostra convalle è piena di sali e scendi. L’amministrazione prende decisioni delicate e si assume le sue responsabilità. Possono non piacere ma non la si può accusare di immobilismo. Se anche le precedenti avessero agito non saremmo a questo punto

    1. il problema degli accorpamenti sarebbe il meno,il problema evidente di questa Amministrazione è che blablabla,senza programmare tempi/modi (arrangiatevi)…vedasi il caso recente (Caos scuole materne a Como)l’accorpamento in edifici,che a loro volta dovrebbero essere ristrutturati…

    1. Più traffico, invece. Perché senza le scuole vicine, obblighi le famiglie a spostarsi in un altro quartiere. A prescindere da qualsiasi altra considerazione, questo è un dato di fatto.

      1. Se si risparmiano soldi magari potrebbero avanzare per l’introduzione di scuolabus. E i pedibus che erano stati un’iniziativa così interessante di qualche anno fa? Perchè non vengono ripristinati?

        1. I pedibus sono una bellissima cosa e non costano nulla. Ma richiedono volontari e richiedono un Comune che se ne faccia promotore e organizzatore, purtroppo nel tempo sono mancate entrambe le cose.

    2. quando non ti tocca da vicino ti sta bene la razionalizzazione, e poi così crei più traffico per la gente che si sposterà dal centro per andare in via Fiume!

    3. Alessandro, guarda. Se è per il traffico che dobbiamo chiudere le scuole, molla un millino a chi tiene a casa i figli e lo hai risolto. Mavadaviaiciapp a te e ai tuoi lobotomizzati consiglieri comunali

        1. Non credo fosse questo il senso. Chiudendo gli asili nidi il Comune risparmia un sacco di soldi. Lo propose anche Bruni tanti anni fa. Era un suggerimento per il sindaco

        2. Non ho parole. Pago le tasse. Ho diritto a che una amministrazione comunale, dove immagino che sieda anche un assessore alla partita lautamente remunerato ogni mese, si chieda prima di chiudere le scuole quale sia il corretto percorso organizzativo rispetto alla città e alla crescita dei ragazzi. Ma di questo non c’è una sola parola nel documento. Ma cosa siete diventati? Tutti maschi adulti anziani a cui danno fastidio i bambini? E poi leggo che il comune ci sono 100.000.000 di euro di avanzo …

  13. Mancano capacità manageriali e gestionali su base innovativa!!
    Le scuole vanno a pezzi? non ci sono soldi per mantenerle aperte/ristrutturarle? l’utenza crolla e non c’è costrutto a mantenerle aperte? le mamme si inferociscono per i disservizi?
    Facciamo così: metà delle scuole rimangono aperte come tali a servizio della comunità, l’altra metà viene riqualificata come case vacanze per overturists. Con i redditi che verranno a generarsi si potranno coprire tutti i costi relativi e cavarci pure un buon utile!

  14. Che tristezza che si chiudono la via perti e via volta .Sono le elementari e l’asilo della citta’.I miei figli ormai sono grandi e io sono nonna.mi dispiace vedere smantellare pezzo per pezzo un po’ qua un po la’ molte strutture scolastiche che.hanno fatto crescere a livello personale e sociale culturale i ragazzini degli anni 90.Ma è possibile che si trovano sempre ostacoli e si parla di economizzare ,nn si guarda alla famiglia.Eppure sono stati stanziati dei soldi dal governo.Ma forse occorrono per telecamerare il territorio sempre congestionato a 30 orari.e nn usarli per mettere a norma e ristrutturare .E poi il sistema delle scuole all’estero che che a volte invidiamo .senza vedere che ci sono scuole all’avanguardia sul nostro territorio ma chiediamo gli occh.E si dobbiamo risparmiare…

  15. Se ho capito bene ci sono sei edifici pubblici che costa troppo ristrutturare e quindi li svuotiamo e quindi…qualche groupie del Sindaco mi dice come va avanti la storia?

  16. A tutti i sostenitori di Rapinese consiglio di rileggersi attentamente i capitoli 17 e 18 del programma con il quale ha raccolto il consenso dei cittadini comaschi.

    Sta facendo esattamente il contrario generando danni su danni!!!!

    Penso che la ragione di tutto ciò sia l’assoluta incapacità sua e della sua giunta di generare un qualsiasi piano avente un minimo di complessità.

  17. È logico e doveroso, da parte di un’amministrazione pubblica, ottimizzare il sistema scolastico, anche perché evitando la dispersione e gli sprechi si possono rincorrere altre eccellenze. Ma personalmente conosco la realtà di Salita dei Cappuccini e fatico a non storcere il naso per la sua prossima chiusura. Innanzitutto ha un giardino che pochi altri possono vantare e soprattutto lontano dai gas di scarico del traffico cittadino; la struttura di via Montelungo causa già così difficoltà a livello viabilistico, aggiungendo altri 75 utenti dubito che la situazione possa non peggiorare.
    Io non sono in politica e nell’amministrazione ma forse non sono le chiusure indiscriminate le soluzioni per una città migliore

  18. Bene !!! Quando poi qualche tegola di questi edifici al degrado cadrà sulla testa della persona sbagliata, al Comune (vedi cittadini) non resteranno che gli occhi per piangere … meglio venderseli al miglior offerente …

  19. qui si incentiva lo spopolamento del centro…. di fatto nessuna scuola tra le mura. ma la Carluccio l’avete vista? a parte le necessarie e mai fatte (o scarsamente fatte) manutenzioni, è uno spazio ideale per i bambini, tutta su un piano con grande cortile centrale su cui affacciano gli spazi..
    Via Perti è poi un caso veramente interessante, con l’ultimo piano chiuso da anni e ora salta fuori che il tetto andrebbe fatto completamente…ma dai? nessuna opera da secoli e poi improvvisamente ci si accorge dei problemi?
    e quale sarebbe quindi la progettualità, le intenzioni per questi immobili? la vendita? chissà con che profiti viste le condizioni..
    vabbè polemiche a parte, ma del Sant’Elia non si dice nulla? a quando la riapertura?

  20. HCAP Ho letto il suo pensiero e mi accorgo che che è molto facile denigrare il pensiero altrui senza essere al corrente della realtà. Ha mai provato a lavorare in un ambiente fatiscente come una scuola? Nel 2001 ho avuto il piacere di lavorare come bidello (ora si chiamano collaboratori scolastici) presso la sede di via Brambilla e quando pioveva, in palestra dovevamo mettere il secchio per raccogliere l’acqua che cadeva dal soffitto, ogni tre per due la caldaia per il riscaldamento si bloccava, vuole che vado avanti? Per cui prima di parlare informimoci bene sul perché, io non ho votato per il sindaco ma quelli che c’erano prima cosa hanno fatto per le scuole ( dall’asilo alle superiori)? un fico secco e questo è il risultato, noi abbiamo voluto questa decadenza.

  21. Evvai Rapi chiudi tutto e poi vediamo che fine faranno gli immobili appartenenti al patrimonio comunale. A chi li darai? Diventeranno il ricettacolo di tossici e sbandati e questa volta nel pieno centro di Como.
    Quando non fai una mazza e i problemi li risolvi chiudendo!!!!
    Complimenti

    ps prima di chiudere facci sapere quale sarà il destino degli immobili sottoposti alla scure del taglio!!!

    #rapigohome
    #rapiout
    #rapicolosed

  22. Il Comune di Como versa in uno stato di grave incuria stante l’incapacità manifesta del sindaco e della sua giunta. Non so quanto distino le loro case dal Municipio, ho la ragionevole certezza tuttavia che se tornassero a casa loro la comunità tutta ne trarrebbe giovamento.
    Costo per lo spostamento € 0,00 li porto io gratis

  23. Da una prima lettura sembra un intervento necessario attuato con intelligenza.
    Molto bene il ripristino di Magnolia-Raschi che farà felici i genitori.
    Per via Perti, con plessi come via Brambilla e via Fiume (entrambi eccellenti) così vicini, la chiusura pare davvero inevitabile, considerati anche i costi stimati e l’inverno demografico.
    Interessante scripture dalla giunta attuale quante scuole da anni vanno avanti NON A NORMA.
    Meglio metterle tutte a norma e risparmiare costi inutili.

    1. “razionalizzare” e “Rapinese” non stanno esattamente bene nella stessa frase. Per esempio, come mai si chiude la secondaria di Sagnino accorpandola alla più piccola, più vecchia, meno dotata di servizie attrezzature primaria? E come mai del trasloco se ne sono dovuti occupare gli insegnanti non di ruolo sotto minaccia di non rinnovo del.contratto? Plaudi, plaudi al mafiosetto dell’immobile

      1. Immobili poi Venduti… Per 4 soldi per diventare b&b
        Avendo un bilancio con forse quasi 100 milioni di attivo…
        100 milioni che NON vengono spesi per i cittadini, snon. Per mettere telecamere e autovelox.
        (Le asfaltature le han sempre fatte e non servono quei 100 milioni, perché son gia nelle soese annuali. )

        Una città destinata a morire..
        Niente scuole,
        Niente asili, niente sport,
        Niente per le associazioni
        Nessuna vision

        Soldi soldi per pochi proprietari di casa/immobiliari.. Che si arricchiscono sempre di
        più …

      1. No. Ma potrebbero pagare quelli in giunta e in consiglio che vivono sui BB e che in questo modo godono nel vedere accelerare l’espulsione dei residenti. Dai Alessandro, leggiti un paio di libri ogni tanto.

      2. Inizio a fare la colletta partendo da te (alessandro) e dai tuoi amici che siedono silenziosamente in consiglio comunale, poi busso ai poteri forti e chiedo a loro e vedrai che la soluzione la trovo di certo.

      3. Ti faccio presente che le casse comunali stanno benissimo, e quindi i soldi ci sono. Perchè non li usano? E’ una forma mentis. Meglio tenerseli e scaricare sui cittadini con mirabolanti giustificazioni economiche ridicole. Un elefante dietro al dito.

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