Va sempre così, da sempre, dire che sia matematico anche no ma certamente il dato empirico lo conferma da decenni.
Ogni volta che mancano meno di due anni alle elezioni comunali l’arietta politica si fa sempre frizzantina in città. Basta che ci sia un’occasione, un evento o, per dirla meglio, un pretesto. E il pretesto oggi è bello grosso, è la notizia politica più significativa degli ultimi tre anni e ha occupato le pagine e i video di tutti i media cittadini, parliamo di questa: Colpo di scena: la consigliera Paola Tocchetti lascia la lista Rapinese Sindaco e va in Forza Italia.

La consigliera in transito tra liste è stata cristallina: “Non posso più tollerare i modi di fare politica basata su accuse, aggressioni verbali, il continuo riferimento al passato non fa per me”.
E poi il classico ruolino di giornata: interventi, repliche, commenti, chi minimizza e chi massimizza. In questo alveo si è consumato un bel match, come non si vedeva da tre anni, stasera in diretta durante il Tg di Espansione Tv condotto da Michela Vitale (qui il video).

Ospite della giornalista il coordinatore provinciale e consigliere regionale di Forza Italia, Sergio Gaddi. Seguito da un collegamento video con il sindaco Alessandro Rapinese. Gaddi ha dapprima sottolineato quanto abbiamo già riportato nell’articolo linkato sopra, poi è stata la volta del primo cittadino ed è scattato il confronto diretto. Lo riportiamo, anzi, proviamo a riportarlo al netto delle sovrapposizioni legate alla presenza in studio dell’uno e alla maggiore difficoltà dell’altro in collegamento.
Chiede Vitale a Rapinese a proposito dell’addio di Tocchetti, se lo aspettava? Risponde il primo cittadino: “Devo dirvi che uno scoop da darvi ce l’ho, Paola Tocchetti a oggi è ancora parte della lista Rapinese Sindaco perché non l’ha detta a nessuno questa roba, è andata in una conferenza stampa ma non ha avvisato nessuno, né il presidente del consiglio né nessun altro. Partiamo dal presupposto che Paola Tocchetti rappresenta lo zero virgola qualche centesimo dei voti della mia lista elettorale e che sono ben contento per lei che abbia trovato la sua dimensione, non so come abbia potuto stare con me. Poi sentivo tutto tronfio il ‘consigliere regionale per caso’, perché è stato eletto con meno di mille voti, è consigliere regionale anche lui che conta uno zero virgola dello zero. Tutto tronfio (e qui si sente Gaddi: “Ennesima bugia”, Ndr) ma di Paole Tocchetti gliene regalo tutte quelle che vuole, tanto alle elezioni ci vedremo e Gaddi prenderà l’ennesima legnata, da quando peraltro faceva parte della lista Forza Gaddi, ero ancora un bambino e già lo battevo. Quando ha governato ha fatto disastri, benissimo, va bene, avanti così. Mi spiace per la Tocchetti che forse non ha ancora capito dove è andata a infilarsi. Comunque ribadisco, ho visto il ‘consigliere regionale per caso’ lì in trasmissione, non vedo l’ora di dargli una pettinata alle prossime elezioni così gli passa quella spocchia”.

Forse, ma non lo sappiamo, il confronto diretto da scaletta del Tg non era previsto ma la conduttrice sottolinea: “A questo punto Gaddi è ancora qui…”. Quindi spazio alla replica.
Gaddi evidenzia: “Rapinese come al solito vive di bugie, vive di bugie e le racconta come se fossero vere. Probabilmente si è dimenticato di quando voleva portare i disabili con l’elicottero, si è dimenticato dei tre-sei mesi (piscina di Muggiò, Ndr), anche sui miei voti dice bugie perché non è vero che ho preso meno di mille voti ma 1.800, quindi è un mentitore seriale abituato a dire bugie, se lui si diverte così… Se c’è uno ‘per caso’ con 80 voti al secondo turno è veramente lui. Però il sindaco è simpatico”.

Vitale nel frattempo, con uno sforzo oggettivamente sovrumano, cerca di mediare, ma sotto Rapinese continua a parlare: “Ciao Sergino, ciao Sergino”, dice ridendo. Chiede la conduttrice: Lei pensa che possa esserci qualche altro consigliere che possa seguire Tocchetti in questo momento?. (Non) Risponde il primo cittadino: “C’è solo un aspetto che Gaddi deve sapere, che i voti della lista Rapinese sindaco sono miei, di conseguenza chiunque dovesse raggiungere quel partito morto (Forza Italia, Ndr) alle prossime elezioni…”.

“Il problema – interviene Gaddi – è per i cittadini di Como, sono i cittadini che pagano”. E ancora il sindaco: “Il problema vero Gaddi è che tu sei in Regione con mille voti della provincia. Eri il golden boy, sei il povero decaduto e sei il ‘consigliere regionale per caso'”. Gaddi: “Penso che avrà una brutta sorpresa nel 2027 sindaco, si sveglierà meno ridanciano”.

Rapinese: “La vediamo. Ma stiamo parlando dello stesso Gaddi che ha fatto combutta con Butti (Alessio, Ndr) che poi ha dato del…”
Gaddi: “Sindaco lei pensa di essere a Zelig, non siamo a teatro non si trova gli interlocutori muti che solitamente ha in consiglio comunale”
Rapinese: “Ma ti ricordi cosa dicevi di Butti? Posso parlare o no?”
La giornalista riprende le fila e dice, rivolgendosi a Rapinese: prima di chiudere, adesso l’opposizione passa a 13 consiglieri, è possibile anche presentare una mozione di sfiducia al sindaco. Come replica? Risponde il sindaco: “La firmo anch’io, la firmo anch’io. Fatemi dire una cosa, io vi ricordo che quello che c’è lì in studio (Gaddi appunto, Ndr) ha fatto parte delle maggioranze che hanno distrutto tutto dalle paratie in poi, ed è ancora lì che parla. E’ una roba che mi viene il ribrezzo solo a pensare al fatto che stia ancora in politica”. Risponde Gaddi: “Ribrezzo dovrebbe provarlo lei che aveva dichiarato che non sarebbe mai andato a nessuna inaugurazione (del Lungolago, Ndr) e invece si è presentato. Sindaco, lei vive di invenzioni”.
Vitale chiede una conclusione a Rapinese ma il collegamento video è saltato, Gaddi parte con la ginocchiata sullo stinco con l’interlocutore assente: “E’ scappato, è fuggito a gambe levate”.
Stasera è andato in scena un amuse-bouche di quella che sarà la prossima campagna elettorale in vista del 2027. Rapinese certamente si ricandiderà e Gaddi quasi certamente no, come ha lasciato ampiamente intendere da tempo. Ma comunque vederli in campo entrambi, oggi in Tv, ha finalmente risvegliato una politica decisamente troppo sonnacchiosa. Perché, ovunque ci si collochi, sui temi è necessaria una certa vivacità che da tre anni è stata dimenticata. E adesso vivaddio è tornata, almeno stando a oggi.