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Como, stupido sfregio sul muro del Teatro Sociale. Il presidente: “Sono furibondo, è una piaga. Io denuncio”

Rabbia, molta rabbia e ci mancherebbe altro. Sarà pure mediamente piccolo l’imbrattamento ma non è la dimensione a definire la gravità del gesto, peraltro ripetuto in queste settimane con la stessa firma, tag, almeno decine di volte in centro storico a Como. E poi pulire costa un sacco di soldi.

E’ comparso non molte ore fa il ‘capolavoro’ vergato con bomboletta sulle mura del Teatro Sociale che, penosa ironia della sorte, è a un passo, ormai solo tecnico, dall’essere dichiarato Monumento Nazionale su iniziativa sagace del deputato comasco di Forza Italia, Paolo Emilio Russo (qui gli aggiornamenti sull’argomento).

Ebbene, non si vuole per ora tornare indietro di 15 o anche 20 anni, quando writers impuniti insudiciavano di vernice i muri della città, in particolare in centro, costringendo in alcuni casi i proprietari a installare pannelli di plastica per proteggere le pareti (qualcuno ricorderà per esempio il caso di via Rovelli, angolo via Vittorio Emanuele). Non lo si fa poiché sarebbe, almeno al momento, davvero eccessivo, troppo allarmistico Ma il segnale c’è tutto ed è bene che venga monitorato, per nulla sottovalutato. Perché c’è anche da considerare il solito sassetto inutile che poi però diventa valanga potenziale. Già visto, sai quante volte.

L’episodio è stato segnalato a ComoZero da Claudio Bocchietti, notissimo avvocato della città ma in questo caso in tripla veste: uomo di Legge, appunto, presidente dei Palchettisti, ente proprietario del Sociale, e presidente di Confedilizia, associazione che proprio 20 anni fa si mise in prima linea contro gli imbrattatori. Ché chiamarli liberi artisti un po’ di tizi con bomboletta e senza niente da dire, seriamente anche no. Dato che gli artisti quelli veri, che sudano e studiano e si fanno un mazzo così, stanno dentro il Sociale e non fuori a fare disegnini infantili e sciocchini sui muri.

Così abbiamo chiesto a Bocchietti un intervento sul tema, lo pubblichiamo interamente perché merita di essere letto. E’ un ragionamento duro, severo. Ed è giustissimo sia così:

La piaga dei writers, che è ormai tanti anni che cerco di combattere come Presidente di Confedilizia, non risparmia neppure il Teatro Sociale, di proprietà della Società Palchettisti di cui pure sono Presidente.

E’ un monumento nazionale imbrattato dalla bomboletta di un anonimo che per esistere deve fare danni, una cosa inaccettabile.

Uscisse allo scoperto, si scusasse e ci pagasse di tasca sua i danni! E siccome di Tag questo writer ha disseminato la città in questi giorni, mi auguro possa essere identificato dalle Forze dell’ordine e costretto a ripulire tutto con le sue mani.

Sono furibondo per questo atto incivile. Come Consiglio della Società Palchettisti, cerchiamo di risparmiare ogni centesimo possibile per poi investire in cultura e ora ci troviamo a pagare più di 1.000,00 euro per far ripulire la facciata. Non è giusto.

Si penalizza non solo un monumento e la proprietà del monumento, ma anche l’attività che vi si svolge e chi quell’attività la porta avanti. Aslico che gestisce il Teatro, ci è rimasta molto male per questo sfregio e mi ha incoraggiato a andare in fondo per evitare che episodi del genere si possano ripete sul nostro Teatro e sui monumenti pubblici in generale e quindi ringrazio Aslico per il conforto che mi ha dato in questo momento.

Poi è veramente una beffa che sia stata sfregiata proprio la facciata per la quale abbiamo appena completato il restauro con le risorse del PNRR e quindi è ancora più evidente l’imbrattamento per chi passa da quella facciata in questi giorni. Solo pochi giorni fa abbiamo aperto il Teatro per le giornate di primavera del FAI che sono state un grande successo, con numeri record di affluenza, tanta gente interessata alla storia del Teatro, a conoscerlo, a capire chi lo ha abbellito con le sue opere artistiche, chi vi ha suonato e cantato, e ora dobbiamo porre rimedio a un atto di totale disprezzo per un bene che consideriamo di tutti e che tutti sempre rispettano.

Depositerò la denuncia-querela perché l’imbrattamento di cose immobili di valore storico-artistico, come è il Teatro Sociale (sottoposto a vincolo con Decreto ministeriale del 14.04.1989), è punto dall’art. 639, II, c.p. con la reclusione da 3 mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro, oltre alle spese di pulizia. E’ un reato perseguibile d’ufficio, un reato grave, un delitto.

L’importante, comunque, in questa triste vicenda, è che il Teatro possa ritornare pulito e questo è possibile e nei prossimi giorni la tag non si vedrà più, pronti a pensare al Teatro, alla cultura, alla città, non più alla tag di questo criminale.

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6 Commenti

  1. Visto che viviamo nell’era del grande fratello, spiati ad ogni passo, è possibile che questi delinquenti non vengano mai identificati e puniti?

  2. Vero siamo pieni di telecamere, ovunque, ma qnd ci sono qst atti delinquenziali, nessuno vede, come x furti e aggressioni , che oggi sono all ordine xel giorno. È probabile che NESSUNO LE GUARDI LE TELECAMERE..ANZI.È CERTO. L IMPORTANTE E FAR SPENDERE AI CITTADINI. ( QLC RIMANE ATTACCATOA QLC)…IL RESTO CHISSENEFREGA

  3. d’accordo al cento per cento , teppistelli di me..a….. tra ragazzi che imbrattano , che vandalizzano panchine e sporcano ovunque è davvero necessario un intervento!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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