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La provincia di Como può avere due teatri monumenti nazionali: c’è il sì della Camera dei Deputati

Ora c’è anche l’ok della Camera dei Deputati: prosegue l’iter del provvedimento parlamentare per candidare il Teatro Sociale di Como, inaugurato nel 1813, a diventare monumento nazionale. Si aggiunge alla lista anche il Teatro Sociale di Canzo. Dopo questo passo il documento approderà in Senato per il sì definitivo. I commenti dell’onorevole Paolo Emilio Russo e del consigliere regionale Sergio Gaddi.

“La Camera dei deputati ha approvato la Dichiarazione di monumento nazionale di Teatri italiani grazie alla quale il Teatro Sociale di Como viene riconosciuto come “monumento nazionale” – ha dichiarato in una nota l’onorevole comasco Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali alla Camera – Si tratta di un prestigioso riconoscimento per la casa della cultura dei comaschi, che ha 211 anni di storia, e che ha visto esibirsi sul palco tra gli altri Niccolò Paganini, Franz Liszt, il Nobel Dario Fo e il pianista jazz Michel Petrucciani, una occasione per valorizzarne il ruolo in una città e in un territorio sempre più ricercati dai turisti di tutto il mondo”.

“Ringrazio i colleghi della maggioranza e dell’opposizione per avere sostenuto la mia proposta. Con un emendamento della Commissione Cultura, l’Aula ha inserito nell’elenco anche il – più piccolo – Teatro Sociale di Canzo, che nacque quasi 200 anni fa come circolo per intrattenere le famiglie villeggianti tra i monti del Lario. La lista approvata alla Camera dei deputati va ora al Senato per l’ultimo via libera”, ha concluso Russo.

Il Sociale, storico presidio culturale della città e della provincia di Como ottiene così un giusto riconoscimento per l’indubbio valore artistico, storico e architettonico e può ora costruire un futuro all’altezza del suo glorioso passato. E insieme con il Sociale di Canzo viene oggi considerato alla pari di grandi istituzioni culturali note in tutto il mondo come, per esempio, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro La Fenice di Venezia, il Petruzzelli di Bari e il Carlo Felice di Genova. Il riconoscimento non è soltanto simbolico: i teatri comaschi potranno accedere a una quota parte dei fondi – dieci milioni all’anno a partire dal 2024 – destinati ai teatri dichiarati monumenti nazionali per l’attribuzione di risorse umane, finanziarie e strumentali.

Il consigliere regionale comasco di Forza Italia e membro dell’assemblea nazionale Unesco Sergio Gaddi, coordinatore provinciale di Forza Italia, ha commentato: «L’industria culturale e creativa è il vero futuro del nostro Paese e anche per il territorio comasco si conferma motore di sviluppo strategico. L’attenzione dimostrata dal Governo e dall’amico onorevole Paolo Emilio Russo sui teatri storici comaschi conferma che si deve lavorare in questa precisa direzione. Il sì della Camera dimostra che la qualità dei luoghi passa per la qualità dei monumenti che li rappresentano al meglio. Ed è la riprova che, grazie al lavoro di squadra, si ottengono risultati concreti».

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