Città assediata, overtourism, assenza di servizi base – a partire dai bagni pubblici – e tanta, troppa mancanza di pianificazione. Il dibattito sul turismo che sta sempre più invadendo Como con i suoi pro ma anche con i tantissimi aspetti negativi, continua a far discutere. Come la recente decisione, approvata in via definitiva dal consiglio comunale sulla stretta sui ‘buttadentro’ davanti ai locali e ai pontili ma anche sull’attività delle guide turistiche.
E ora, dopo aver accolto gli interventi di guide, comuni cittadini ed esperti, arriva un ulteriore contributo ancora una volta da parte di un’altra guida turistica.
Di seguito il testo integrale (per lettere, opinioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla nostra pagina facebook).
Se solo il sindaco sapesse qualcosa di turismo …
saprebbe che la prima cosa che chiedono i turisti scesi dai pullman in Viale Innocenzo XI è: dove sono le toilette pubbliche? Siccome in Viale Innocenzo ce n’è UNA, la risposta mortificata della guida è sempre la stessa: a Como non ce ne sono!
E quando arrivano contemporaneamente sei, otto pullman? Lo sconforto si moltiplica all’infinito. Noi guide abbiamo più volte chiesto direttamente al sindaco, anche incontrato per caso per la strada, o all’Assessore al turismo, di moltiplicare le toilette, di posizionarle in posti strategici, lungo il percorso dei turisti tra il punto d’arrivo in tangenziale e il centro storico. Per esempio anche in Viale Varese.
Fatica inutile!
Per i turisti era molto più facile servirsi subito dei bar del centro quando i pullman arrivavano in Piazza Roma. Adesso è una Via Crucis. Infatti, le toilette dei giardini pubblici sono chiuse, quelle della stazione Como Lago sono troppo lontane e comunque aprono alle 10:00, non prima (chissà perché così tardi!), le prime ed uniche toilette che si incontrano in centro storico sono quelle dei giardinetti di San Fedele, che in realtà sarebbero per i frequentatori dei giardini, cioè per la prima infanzia e non è certo igienico invaderle con un gruppo anche di 25 persone. È molto imbarazzante.
Anni fa, dopo aver portato un gruppo in quei giardinetti e avere trovato entrambe le toilette fuori servizio, disperata e furiosa, ho accompagnato i miei clienti in Municipio e ho preteso le chiavi delle toilette a pian terreno. Non hanno avuto il coraggio di rifiutarmele.
Altro punto:
se i gruppi di visitatori si riducono a 25, sarà certo più semplice anche per le guide gestirli durante la visita della città, tenerli insieme davanti ai monumenti, organizzarli per le toilette. Però improvvisare una delibera per stabilire un limite per gruppo nel mese di giugno, in altissima stagione, quando i TO hanno da tempo venduto i viaggi e tutte le guide sono ormai prenotate fino a fine stagione, ecco, questo significa solo incentivare enormemente l’abusivismo e contribuire a creare ancora più caos in città. Oltre ovviamente a mettere in serie difficoltà le storiche agenzie di viaggio, che da decenni sono fedeli a Como e al suo lago. Non si trova una spiegazione logica per una decisione del genere.
E ancora:
In Viale Innocenzo XI due anni fa sono stati posizionati ben 6 stalli per pullman, l’anno scorso UNA toilette e fino ad ora ZERO PANCHINE! Non servono commenti.
Mi unisco anch’io ai colleghi guide nel suggerire al sindaco di controllare a tappeto i patentini degli accompagnatori o delle guide dei gruppi che arrivano al mattino in tangenziale, gruppi di preferenza raccolti a Milano al mattino. Si può fare una notevole cassa anche qui.
Mi capita infatti che qualche guida improvvisata scesa dal pullman mi chieda gentilmente: mi puoi dire qual è il percorso per andare in centro? Marameo! No, che non te lo dico! Anna Raschillà