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Attualità, Turismo

Como, sosta comoda e abusiva nella piazza del centro: auto tedesca vuota e con le quattro frecce lampeggianti

E’ l’ennesimo episodio di una lunga, lunghissima, serie. Oggi pomeriggio, domenica 14 luglio, il gitante o turista che decide di eleggere piazza Volta a parcheggio. Non un errore, un passaggio sbagliato a causa del navigatore. No, proprio l’auto ferma con le quattro frecce e nessuno a bordo, come racconta il lettore che ha inviato l’immagine. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]

Difficilissimo data la zona e il contesto che l’automobilista non si sia posto il problema. Giusto a inizio giugno raccontavamo delle moto che passavano bellamente in zona (qui l’articolo).

L’auto è di targa tedesca. Ma il punto non è la nazionalità del turista, è che molti una volta arrivati a Como pensano di poter fare come meglio pare a loro. Si pensi alle auto straniere parcheggiate sistematicamente in altre vie e zone del centro storico, ai divieti di sosta ignorati, all’utilizzo di questa città come fosse un grande parco divertimenti (vedi la questione tuffi e bagni proibiti). C’è poi il tema dei pullman turistici spesso in divieto, anche sfacciato: ne parlavamo ampiamente qui.

Non si può pensare o pretendere che l’amministrazione comunale e la Polizia locale arrivino ovunque, restiamo un capoluogo di circa 80mila abitanti con risorse calibrate per questi numeri. Ma ai turisti non importa. Pagano, ergo pretendono. Va così.

 

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5 Commenti

  1. La cosa che amo di più di questo quotidiano online , è che per ogni notizia del genere o riguardante l’educazione civica o comunque comportamenti e/o azioni , c’è sempre qualcuno pronto a giustificare , a minimizzare, comprendere e tollerare qualsiasi cosa

  2. Due considerazioni dopo aver letto questo articolo:

    1. Le fonti di notizie che sono gratuite per il lettore online hanno bisogno di un pubblico numeroso per essere monetizzate. Sono la quintessenza dell’era di Internet, che basa la propria sopravvivenza sulla semina e sul raccolto di indignazione morale.

    2. Giornalismo soggettivo e oggettivo

    Il giornalismo soggettivo è quando un giornalista include la propria voce personale (la sua visione del mondo, i suoi giudizi morali e i suoi pregiudizi spesso inconsci) nel raccontare gli eventi. Il giornalismo oggettivo è quello che presenta i fatti in modo oggettivo e neutrale senza includere (per quanto possibile) le proprie opinioni e i propri punti di vista personali.

    Per un giornalista includere la propria voce significa rischiare di esercitare un’influenza sul pubblico, mentre la pubblicazione di “solo fatti” consente ai lettori di esprimere giudizi per conto proprio, senza che un giornalista dica loro cosa pensare.

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