Il caso scuole si arricchisce di una nuova, chiara e netta presa di posizione. Dopo l’intervista – apparsa su ComoZero – alla maestra e referente di plesso della scuola primaria “Filippo Corridoni” di via Sinigaglia Mira Bianchi, in cui si affrontava il delicato tema della possibilità di abbattere l’istituto per realizzare un autosilo a ridosso del nuovo e futuro stadio, arriva il duro intervento di Svolta Civica.
Parole che si concentrano su un passaggio in particolare della maestra Bianchi, ovvero sulla decisione – o meglio sul silenzio – almeno fino ad oggi – da parte del Calcio Como 1907, che non si è mai espresso in merito a un parcheggio al posto della scuola.
Così era intervenuta la referente di plesso: “Anche il silenzio a volte è una risposta. Noi con il Calcio Como siamo sempre stati ottimi vicini di casa, abbiamo fatto insieme cose molto belle come il “Progetto Picinin”, con corsi gratuiti di diversi sport in orario scolastico tenuti da istruttori e coordinati da uno psicologo. Quest’anno, però, abbiamo deciso di non aderire di nuovo al progetto e abbiamo anche rimandato indietro gli scatoloni di materiale scolastico che, come l’anno scorso, ci avevano donato. Ci è dispiaciuto tantissimo, ma abbiamo una dignità”.
Ecco allora quanto dichiarato da Svolta Civica:
La decisione dei vertici della scuola Corridoni di via Sinigaglia di restituire i regali e interrompere la collaborazione con il Calcio Como è, a nostri occhi, un grido di dolore che solleva un tema fondamentale, ponendo una domanda semplice, ma decisiva: perché il Calcio Como, di fronte all’ipotesi dell’abbattimento della scuola per costruire un autosilo adiacente allo stadio, non ha ancora detto una sola parola?
La società Calcio Como si è sin qui distinta, oltre che per le abilità sportive che sono davanti ai nostri occhi, anche per una ben veicolata volontà di entrare nel tessuto della città, nella sua cultura e nelle sue tradizioni, arrivando addirittura a utilizzare il dialetto comasco quale elemento portante del proprio marketing.
Ma, proprio quel “Semm cumasch”, che accompagna le gesta della società come un grido di battaglia, dovrebbe significare qualcosa di più di un semplice slogan da maxi cartellone pubblicitario. Si chiama sostenibilità e include l’impatto che hanno le aziende sul territorio in cui operano, sia in termini economici, sia in termini sociali. Il Calcio Como la persegue attraverso la sua Fondazione Calcio Como e i suoi Community Projects, con i quali attua una serie di iniziative sociali sul territorio.
Ma, la domanda che Svolta Civica si pone e pone al Calcio Como: cosa c’è di più dannoso e socialmente devastante per una comunità che vedere una scuola importante e virtuosa essere sacrificata all’edificazione di un autosilo a fianco dello stadio?
Se, poi, quest’autosilo sarà a diretto o indiretto servizio degli eventi organizzati nello stadio conta davvero poco. Dopo il gesto della Corridoni Il Como non può non prendere posizione: se il presidente Suwarso pensa che sia un bene per la comunità abbattere la scuola Corridoni lo dica esplicitamente. Se, invece, come raccontano le formidabili campagne marketing del Calcio Como, la società ha davvero a cuore la città si faccia vivo e difenda la storica scuola di via Sinigaglia.