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Anche il Ticino deve rispondere dei diritti, donne in sciopero per stipendi migliori: “Nessuna sotto i 4.500 franchi”

Ticino, le donne in sciopero per avere salari migliori. “Nessuna sotto i 4.500 franchi”, questa la richiesta principale. E così dopo quella del 2019, a distanza di 4 anni, ecco una nuova manifestazione per ottenere la parità di salari con gli uomini e tolleranza zero verso sessismo e molestie sul luogo di lavoro. L’appuntamento è per il 14 giugno e i preparativi sono in corso. A organizzare la manifestazione è l’Uss (unione sindacati svizzera). Chiare le richieste e le motivazioni. “Le disuguaglianze più evidenti si registrano sul posto di lavoro. Gli obiettivi sono chiari: valorizzazione dei settori a maggioranza femminile, nuovi contratti collettivi di lavoro e lotta alle molestie e alla discriminazione – dice Chiara Landi, sindacalista Unia – Solamente una migliore organizzazione collettiva sul posto di lavoro permette di progredire concretamente verso la parità di trattamento”.

Le donne guadagnano circa 454 franchi in meno al mese rispetto agli uomini, con una differenza annuale di ben 5448 franchi. La differenza dipende da una parte dal fatto che a parità di lavoro le donne percepiscono un salario inferiore. “Le donne lavorano inoltre più spesso in rami con lavori malpagati: ad esempio nelle vendite, nelle cure o nell’industria alberghiera e della ristorazione. Lavorano a tempo parziale, hanno minori prospettive di carriera e hanno anche meno probabilità di ottenere incarichi dirigenziali rispetto agli uomini. Sono tutti fattori che aggravano ulteriormente la disparità salariale”, spiegano gli organizzatori.

«Per quanto riguarda la parità di trattamento anziché progredire siamo tornati indietro – dice Vania Alleva, vicepresidente USS – A livello di salari, rendite e anche nella suddivisione delle attività di cura. Mediamente il reddito delle donne è ancora inferiore a quello degli uomini del 43,2 per cento» Il reddito delle donne è, ad esempio particolarmente basso nel settore della vendita o in altri lavori del settore servizi, per esempio nella ristorazione, in cui il salario mensile delle donne è inferiore a 3100 franchi (valore mediano).

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