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Ticosa, l’anatema colpisce ancora: fumata nera in Comune. (E la bonifica sale a 5 milioni)

(Aggiornamento, con intervento di Marco Galli, in fondo al pezzo)

Come una reliquia diabolica maledice chiunque ci metta le mani. L’anatema Ticosa colpisce tutti e tutte le amministrazioni. Gli ottimi auspici di settembre si sono schiantati contro il muro della realtà.

Il germoglio speranzoso del 4 settembre scorso è appassito fra i veleni e gli inquinanti della mitologica Cella3.

Ticosa, 450 posti auto tra un anno. Piano bonifica: in giunta entro fine mese


Esattamente un mese fa sembrava che il piano bonifica fosse a una svolta. Due le alternative in campo per sanare l’ultimo pezzo di spianata non ancora bonificato: una pulizia profonda e totale oppure il piazzamento di una sorta di tappo che isoli i terreni malati da quelli sani. Obiettivo, realizzare al più presto un parcheggio. Ipotesi di costo: 3 milioni nel primo caso, 500milaeuro-1milione nel secondo. Il tappo peraltro era stato fortissimamente contestato dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Patrizia Maesani (qui).

L’ottimismo non è sempre il sale della vita, però. Nessuna decisione presa e nessun piano di bonifica approdato in giunta. Settembre è volato e oggi a Palazzo Cernezzi si è riunita la super-commissione.

Al tavolo gli assessori coinvolti dal progetto (con relativi dirigenti): Marco Galli (Verde), Marco Butti (Urbanistica), Vincenzo Bella (Lavori Pubblici), Elena Negretti (Sicurezza e Protezione Civile).

Quest’ultima punta a far partire un piano di messa in sicurezza dell’intera area (Santarella in primis) nel più breve tempo possibile. A giorni verrà elaborato un cronoprogramma di intervento.

Elena Negretti

Per il resto tutto fermo. Ai tecnici è stato chiesto di valutare ancora entrambi i piani: tappo o sanificazione dei terreni. E proprio sulla bonifica profonda è stato confermato quanto da tempo agita i pensieri dell’assessore Galli, i costi dell’operazione lievitano drasticamente da 3 a 4-5 milioni. A conti fatti con i 5 e rotti già spesi la candeggiatura dei terreni, alla fine del percorso (se vi sarà fine), potrà esser costata 10 milioni.

Una volta presa la decisione finale il Piano dovrà poi passare all’Amministrazione Provinciale per tutte le approvazioni del caso. A Palazzo qualcuno davvero sperava che prima dell’autunno ogni azione fosse tracciata, progettata e preventivata. Qualche ottimista ribadisce “il solco è tracciato”. Al momento però sembra più un fosso, il solito fosso di via Grandi.

EDIT 18.46

In serata ci ha contattato l’assessore al Verde, Marco Galli. “La direzione ormai definita – ha specificato dopo una giornata di confronti intensi – è quella della bonifica, il progetto approderà in giunta tra una settimana, al massimo due”. Per quanto riguarda i costi, Galli spiega “La cifra ipotizzata intorno ai 4-5 milioni effettivamente è emersa ma ritengo vi siano margini per ricalcolare l’importo e scendere intorno ai 3,5”.

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