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Como, via altre recinzioni sul lungolago prigioniero da 17 anni: due opere nuove in arrivo, salta una corsia

Via altre recinzioni dal lungolago di Como, nel tratto tra piazza Cavour e i giardini a lago. Ma questa volta non è per l’apertura immediata di un nuovo tratto di passeggiata, dopo quella avvenuta lo scorso mese di dicembre. La prospettiva – con vista sul traguardo finale di marzo – è ovviamente quella, ma oggi gli operai al lavoro per rimuovere le recinzioni metalliche stanno in realtà preparando quella zona di lungolago a una nuova fase di cantiere. Ovvero, quella che porterà alla creazione dell’ultimo tratto di ciclabile e alla realizzazione di un nuovo marciapiede.

Il Comune di Como infatti si dovrà occupare delle ultime opere di arredo e sistemazione del lungolago che interessato oltre al Lungo Lario Trento e Trieste, anche piazza Cavour e viale Mafalda di Savoia. Un’ultima fase di lavori che avrà ripercussioni anche sulla viabilità della zona fino al prossimo 28 febbraio.

Per l’esecuzione del cantiere, infatti, verrà chiusa per circa 300 metri una corsia di marcia, quella adiacente al marciapiede dalla parte del lago, a partire da via Fratelli Cairoli fino a viale Cavallotti, con il conseguente restringimento della carreggiata. Sarà soppressa la corsia di marcia preferenziale dedicata al transito degli autobus diretti verso via Cairoli e sarà dunque eliminata temporaneamente la fermata del Tpl sul Lungo Lario Trento. Tutte le modifiche di percorso dei bus sono consultabili sul sito www.asfautolinee.it.

Per non gravare eccessivamente sulla viabilità, saranno istituite due corsie di marcia transitabili per i veicoli, in direzione dello stadio Sinigaglia, sfruttando il divieto di transito per i mezzi pubblici. La viabilità pedonale potrà subire variazioni a seconda dell’avanzamento dei lavori.

Piccola curiosità finale: in attesa che anche quest’ennesima – e conclusiva – tranche di interventi si concluda, sul lungolago è tornata la classicissima maxi pozzanghera dovuta alle intense piogge di questi giorni ma anche ancora a un sistema di smaltimento delle acque non in piena efficienza.

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