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Attualità, Politica

Comune di Como, direttiva ai dirigenti: “Dovete leggere i giornali entro le 10 e segnalare chi ci critica”

E’ stato firmato alle 15.40 di ieri, 5 luglio 2023, quindi inviato agli interessati. Poi è arrivato anche a ComoZero. Parliamo di un documento senza precedenti nella storia di Palazzo Cernezzi. Si tratta di una “direttiva interna” firmata dal segretario generale Maria Lamari il cui oggetto recita: Comunicazione esterna, eventuali repliche ad articoli di stampa o social media lesive nei confronti dell’Ente o dei Direttori. E appunto a Direttori di Area e di Settore è inviata la missiva. Insomma, nel mirino ci sono giornali e giornalisti (a pensar male verrebbe da dire alcuni giornali e alcuni giornalisti, ma qui nessuno vuol pensar male perché crediamo che l’umanità sia buona e giusta). Andando alla sostanza ci sono alcuni passaggi incredibili, da letteratura distopica.

Premette Lamari:

Gentili Direttori,

come già comunicato nel corso del recente Comitato di Direzione, alla presenza di tutti i Direttori di Area e di Settore, vi aggiorno sul percorso individuato con il Sindaco per procedere in modo formale alla tutela dell’immagine dell’Ente Comune di Como e della correttezza dello svolgimento delle attività tecnico/amministrative da parte dei Direttori, funzionari e dipendenti.

E poi il primo assunto dal sapore dogmatico:

Quasi quotidianamente l’attività dell’Ente viene messa in discussione e/o criticata, o addirittura lesa da opinioni/informazioni distorte e/o scorrette e senza che l’autore conosca i presupposti di fatto e di diritto dell’agire della pubblica amministrazione.

Generico, arbitrario. Un’accusa assai grave non corroborata da riferimenti precisi, nomi di testate. Non si citano gli articoli che mettono in discussione e criticano (e ci mancherebbe, a meno che non si intenda, o si desideri, la stampa tutta come house organ del Cernezzi). Ma soprattutto, e questo inciso pesa come un macigno, si parla di pubblicazioni che ledono l’attività del Comune e con opinioni e informazioni distorte e scorrette di giornalisti che non sanno come si lavora a Palazzo. Se fosse sarebbe gravissimo. Quando? In che occasione? Quali articoli e titoli? Chi deve chiedere venia? Quale collega ha distorto i fatti senza conoscere la verità? Se si trattasse, poniamo il caso, di questo giornale vorremmo sapere per prostrarci e fare ammenda o quantomeno per rettificare, che è cosa dovuta e doverosa alla quale non ci siamo mai sottratti, così come non ci mette per nulla in imbarazzo chiedere scusa per eventuali errori, chi non ne commette? Ma magari si parla di altri, chissà. Andiamo oltre, scrive ancora il segretario:

E’ necessario quindi, a fronte della lettura degli articoli di stampa o social media, predisporre una risposta meramente “tecnico-amministrativa” che fornisca un breve ed esauriente percorso del procedimento ed anche, ove possibile, della risoluzione in corso della problematica evidenziata (quindi non tutti gli articoli distorcono la realtà, Ndr). Successivamente l’ufficio comunicazione, che prende in carico la risposta, attiverà i canali ufficiali per diffondere, con le opportune e consuete modalità, la replica. Questa modalità consente di salvaguardare l’immagine dell’Ente, dei Direttori, dei funzionari e dei dipendenti che operano quotidianamente, tra mille difficoltà normative e problematiche, per fornire servizi alla cittadinanza comasca e non solo.

E fin qui, ci sta assolutamente la volontà di tutelarsi. Ma il magnifico arriva adesso poiché viene stilato un protocollo, un vademecum comportamentale in tre step che dice cosa devono fare i direttori ogni giorno:

Con la presente quindi si indicano in modo semplice le seguenti attività da seguire:

  1. la mattina (entro le ore 10.00) ogni Direttore è tenuto a visionare la rassegna stampa e ove riscontri, per il settore di riferimento, articoli lesivi dell’immagine del Comune e/o del suo apparato tecnico-amministrativo provvedere a preavvisare l’ufficio comunicazione di aver preso in carico l’argomento e di star predisponendo, auspicabilmente in giornata, la risposta o replica;
  2. l’Ufficio comunicazione, ricevuta la risposta dal Direttore attiverà, nelle consuete modalità, i canali per diffondere la replica.
  3. a sua volta l’ufficio comunicazione, ove rilevi la presenza di una notizia di interesse, avvisa il Dirigente di competenza per verificare che lo stesso abbia già preso in carico la notizia medesima.  L’incrocio dell’informazione evita che vi siano dispersioni di notizie.

Insomma, ogni dirigente la mattina si alza e sa che dovrà andare in Comune a leggere i giornali. Cosa buona e giusta, una sana analisi incrociata di voci diverse allarga le prospettive, favorisce la pluralità, forma le opinioni in modo libero. Ma è il compito di un dirigente? Quanti articoli dovrà mai indagare? Nell’oggetto il documento fa riferimento anche ai social: il responsabile di un settore, chiediamo, dovrà anche scorrere TikTok? Il tutto entro le 10 (!), poi qualora ravvisasse articoli lesivi dell’immagine e distorsioni varie dovrà far scattare l’allarme rosso, attivare la contraerea, predisporre la strategia di replica e/o difensiva “auspicabilmente in giornata”. Complicato, eh.

Conclusione finale:

Queste semplici regole e l’attenzione dimostrata nei confronti delle segnalazioni nel breve periodo consentirà, a chi legge la risposta, non solo di comprendere che la complessa attività comunale è in continuo movimento ma anche che vi sono leggi, regole e tempi da rispettare e che gli uffici lavorano per la città ed infine che eventuali calunnie possono essere portate, ove necessario, anche in giudizio.

Tutto molto chiaro. Leggiamo, rileggiamo e ci chiediamo se gli articoli (cattivissimi in cattivissima fede) incriminati abbiano, nel presupposto teorico, colpito solo l’attività del Comune e dei suoi dipendenti (tecnici) o se per caso non si possa intendere. in controluce, che l’Amministrazione in carica (politica) si sia sentita offesa. Lamari parla solo di risposte “tecnico-amministrative”, di immagine dell’Ente, dei direttori, dei funzionari e dei dipendenti, quindi no, nessuna volontà politica nell’ombra. Pare.
[E comunque ci sembra giuridicamente strano si parli di “calunnia”].

ECCO IL DOCUMENTO COMPLETO (barra di navigazione in fondo)

Direttiva interna per repliche a stampa-1

C’E’ UN AGGIORNAMENTO:

“Comune di Como, parte la guerra alle notizie”, così il sindacato giornalisti dopo il nostro racconto. Poi Giulietti: “Amministratori, nulla di meglio da fare?”

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30 Commenti

  1. Quindi 10 persone devono leggere gli stessi 4 giornali tutti i giorni e riferire a una persona. Ma non può questa persona leggere sti 4 giornali e se del caso riferire ai direttori? Ma chi è che organizza, Topo Gigio?

  2. È curioso che il Segretario Comunale abbia scritto una nota interna ai propri Direttori. Sarebbe stato più opportuno parlarne individualmente o alla prima Riunione. Troppo delicato il tema per metterlo nero su bianco. Adesso non è possibile neppure smentire. Ed è curioso che il Segretario Comunale parli di “percorso individuato con il Sindaco per procedere in modo formale alla tutela dell’immagine dell’Ente”. Era proprio necessario scrivere che questa nota è stata concordata con il Sindaco? Mah…… Ed è altrettanto curiosa la seguente frase: “……l’attività dell’Ente viene messa in discussione e/o criticata”. Ma non è un diritto del cittadino mettere in discussione l’operato delle Amministrazioni pubbliche? Non possiamo lamentarci della pulizia dei cimiteri, del mancato funzionamento dei segnalatori vocali per i non vedenti, della pianificazione dei lavori pubblici, ecc.ecc.? Perfino Rapinese d’opposizione metteva in discussione l’operato di Lucini e Landriscina. E se l’immagine dell’Ente è lesa da “……..informazioni (lesa da “opinioni” in democrazia non se po’ proprio senti’!) distorte e/o scorrette…..”, le informazioni non corrette non sono già ora motivo di replica e nei casi previsti dalla Legge possono già ora dar luogo ad azioni giudiziarie? È il caso di sottolinearlo? Mah….. Veramente curioso! Sembra quasi che la diffusione della nota non sia un infortunio ma un modo per avvisare i giornali, i giornalisti e i lettori di giornali che con la rapistola più veloce del West non si scherza…. Non c’è che dire, c’è da farsela sotto 😊.

  3. …mi sovviene un dubbio. Ma cosa accade ai dipendenti Cernezziani se, e qualora, non dovessero segnalare eventauli articoli “meritevoli” ai propri responsabili eventuali messaggi?

  4. Diciamolo chiaramente: mai come ora, la stampa locale ha la possibilità di rimarcare la propria autonomia e la propria indipendenza di giudizio.
    Non farlo, accettare compromessi sempre più al ribasso pur di mettere in pagina l’intervistina altrimenti negata, vuol dire rinunciare a fare i giornalisti e trasformarsi definitivamente in camerieri.
    Pronti a servire quello che lo chef ha deciso di proporre a clienti sempre più distratti.

  5. Si è aperta la caccia alle streghe, con dipendenti comunali pagati con i soldi pubblici, obbligati tutti i giorni a spulciare i giornali a caccia di…cazzate che a sentore del Sindaco possano rappresentare un’offesa all’amministrazione CHE LAVORA.
    Ma il Segretario Generale del Comune, il Presidente del Consiglio Comunale e i consiglieri di maggioranza hanno voce in capitolo o no? Sono tutti in accordo con il Sindaco o tra di loro vi è qualcuno che ragiona in libertà!
    E poi, se il Sindaco dice di lavorare 10/12 ore al giorno, perché toglierne due per il diletto dei giretti sui social e rassegna stampa varia. Adesso dovrà istituire una nuova figura, il frizzantissimo cacciatore di notizie.

  6. Il fatto che questa direttiva sia arrivata sui media mi dice che ci sono delle persone molto infelici all’interno dell’amministrazione comunale. Una volta ero responsabile di un team di comunicazioni aziendali che gestiva problemi impegnativi man mano che si presentavano per la nostra azienda. Non è così che vengono gestite comunicazioni efficaci. Suggerisco alla città di Como di coinvolgere alcune competenze esterne in comunicazioni aziendali efficaci per aiutarla a sviluppare la sua strategia, comprese buone relazioni con i media. Sprecare il tempo del personale anziano della città che ogni giorno cerca nei media articoli preoccupanti è un segnale di panico all’interno della leadership. Il personale senior dovrebbe svolgere il lavoro di cui è responsabile.
    Sono sicuro che sono brave persone che vogliono andare avanti con il loro lavoro.

  7. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i Direttori destinatari della Circolare. Comozero, potete intervistarne qualcuno o è severamente proibito?

  8. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i Direttori destinatari della Circolare. Comozero, potete intervistarne qualcuno o è severamente proibito?

    1. La replica dell’amministrazione consiste nel fare le cose; ritengo che i Direttori debbano avere di meglio e di più utile da fare per la cittadinanza che buttar via mezza mattina a leggere i giornali; che se poi devono apprestare una replica, auspicabilmente in giornata, ecco che le ore se ne vanno in nulla.

  9. Onestamente non credevo a quanto andavo leggendo. Sono quindi certo che domani lo staff del Sindaco sarà celere nell’inserire questo mio commento, oltre all’articolo in questione, come lesivi dell’immagine RaPJinping. Siamo alla follia atomica, tanto da restare in ambito di regimi che non tollerano il dissenso. Ci siamo, non per l’acclarata e nota allergia di RaPJinping, ma perchè un professionista, come dovrebbe essere il segretario generale, ha scritto questa direttiva assecondando il volere del Sindaco. Una direttiva chiaramente contraria a qualsiasi forma di critica politica che forse non piace a RaPJinping ed al segretario generale ma che è normale nella dialettica politica. A proposito di dialettica politica, come verrebbe interpretata una dichiarazione che, alla luce della triste vicenda del ragazzo che oggi pomeriggio si è tuffato nel lago al Tempio Voltiano, attribuirebbe la colpa dell’accaduto al Comune come faceva l’attuale Sindaco quando era all’opposizione? Su questo sarei curioso di conoscere l’interpretazione di RaPJinping e della segretaria.
    Quanto ai Dirigenti li conosco quasi tutti, di molti ho stima e rispetto, e ritengo che questa nota sia lesiva della loro intelligenza.

  10. Forse non sanno cosa significa libertà di stampa e di pensiero.
    L’immagine dell’ente Comune di Como credo che sia al livello della fossa delle Marianne anche grazie alla circolare sopra riportata.
    Spero che questo insegni qualcosa ai Comaschi quando vanno a votare.

    1. con la differenza però che viene chiesto di chiarire o correggere eventuali errori/falsità o ambiguità e non di perseguire “i colpevoli” a meno di gravi episodi di calunnie.
      Leggendola con calma può anche essere letta come: “ok ci attaccano ma noi ci difendiamo dimostrando i fatti” e non sarebbe una brutta chiave di lettura, non pensate?
      Magari al posto di poter semplicemente dire di non essere apprezzati avranno modo, anche tramite le stampa, di dimostrare e spiegare le loro ragioni che spesso e volentieri sono anche valide.
      Tutto sommato la vedo come un’opportunità per avere un vero botta e risposta e una maggiore informazione.
      A patto che la comunicazione sia aperta bidirezionalmente con tutte le testate interessate…

      1. Botta e risposta? Da chi? da colui che ha escluso dai profili social tutti coloro che non la pensavano come lui? Oppure da quel personaggio che qualche giorno fa disse “non sonod’accordo? si possono candidare fra 4 anni”. Oppure da quel personaggio che ritiene che il ruolo di primo cittadino sia in fondo una teocrazia? Unire i punti per vedere il disegno completo.

      2. All’amministrazione basterebbe “fare” per smentire l’eventuale disinformazione; impiegare il tempo per leggere i giornali con lo scopo di scovare la notizia “sbagliata” e per imbastire in tempo zero una risposta non mi pare, per dir così, saggio.

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