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“Comune di Como, parte la guerra alle notizie”, così il sindacato giornalisti dopo il nostro racconto. Poi Giulietti: “Amministratori, nulla di meglio da fare?”

AL COMUNE DI COMO PARTE LA GUERRA ALLE NOTIZIE
“LEGGERE I GIORNALI E RISPONDERE ALLE CALUNNIE”
Leggere i giornali la mattina entro le 10, individuare gli articoli ritenuti “lesivi dell’immagine dell’amministrazione comunale” e rispondere con note tecniche da distribuire immediatamente: così in breve tempo sarà chiaro a tutti che il Comune lavora e che eventuali calunnie possono portare a querele.

E’ l’incipit di un intervento dell’Associazione Lombarda Giornalisti pubblicato questa sera (l’ALG è il sindacato unitario della nostra professione in questa regione). Il commento si riferisce all’articolo pubblicato da ComoZero solo poche ore fa: Comune di Como, direttiva ai dirigenti: “Dovete leggere i giornali entro le 10 e segnalare chi ci critica”. Sottolinea con estrema forza l’Associazione su Facebook:

AL COMUNE DI COMO PARTE LA GUERRA ALLE NOTIZIE
“LEGGERE I GIORNALI E RISPONDERE ALLE CALUNNIE”
Leggere i giornali la mattina entro le 10, individuare gli articoli ritenuti “lesivi dell’immagine dell’amministrazione comunale” e rispondere con note tecniche da distribuire immediatamente: così in breve tempo sarà chiaro a tutti che il Comune lavora e che eventuali calunnie possono portare a querele.

A Como è questa la strategia concordata dal sindaco Alessandro Rapinese e dal segretario generale Maria Lamari – e diramata da quest’ultima come ordine di servizio a tutta la dirigenza – per far fronte a una situazione che a palazzo comunale è vissuta come un costante attacco: “Quasi quotidianamente – scrive il segretario generale – l’attività dell’Ente viene messa in discussione e/o criticata, o addirittura lesa da opinioni/informazioni distorte e/o scorrette e senza che l’autore conosca i presupposti di fatto e di diritto dell’agire della pubblica amministrazione”. Detta in breve: non sono ammesse le critiche di nessun genere al nostro operato. Con buona pace dell’articolo 21 della Costituzione.

E così il segretario generale dispone che “la mattina (entro le ore 10.00) ogni Direttore è tenuto a leggere la rassegna stampa e ove riscontri, per il settore di riferimento, articoli lesivi dell’immagine del Comune” predisponga “auspicabilmente in giornata, la risposta o replica”.Un atteggiamento grave e lesivo del diritto di cronaca e di critica, secondo l’Associazione Lombarda dei Giornalisti. E che apre le porte alle querele temerarie fatte apposta per imbavagliare la stampa libera.

“Il lavoro dei cronisti sui territori è fondamentale – afferma il presidente della Alg, Paolo Perucchini -. I nostri colleghi devono poter continuare a raccontare liberamente la realtà locale, ogni giorno, senza essere intimoriti dai politici di turno che puntano a delegittimare il loro ruolo”.

E’ la seconda volta che il sindacato interviene su Como in questi mesi. La prima occasione fu per la celeberima faccenda legata al citofono della nostra redazione: Rapinese contro Comozero. Il sindacato giornalisti: “Attacca la stampa che pone domande facendo il comico (ma non fa ridere)”.

Sul tema di oggi è poi intervenuto poi anche Beppe Giulietti (notissimo politico, sindacalista e giornalista) su Twitter:

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Un commento

  1. Art. 71 del regolamento di Polizia Urbana, al punto 4 recita e vieta: “parlare con il guidatore o distrarre comunque il personale in servizio dalle sue mansioni”.
    il treno dei desideri
    all’incontrario va.

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