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Comune, il sindaco: “Voglio premiare le alte professionalità. Più soldi a loro o non un centesimo a nessuno”

“O sistemo le alte professionalità o anche l’anno prossimo non esce un centesimo”. Nel durissimo braccio di ferro sui “premi’ ai dipendenti comunali – con i sindacati che minacciano lo sciopero – il sindaco di Como Alessandro Rapinese minaccia sostanzialmente di bloccare l’erogazione delle risorse per tutti a tempo indefinito.

Già quest’anno, come noto, il clima a Palazzo Cernezzi è surriscaldato. A innescare le polemiche e lo stato di agitazione, la suddivisione dei fondi a disposizione che avrebbe garantito 99 euro a circa 600 dipendneti e 1818 alle 22 figure tecnicamente definite ‘alte professionalità’. Una ripartizione che ha scatenato più di un malumore tra uffici e corridoi del Comune e che è stata fortemente contestata dalle organizzazioni sindacali. Per tutta risposta, il sindaco – fallita la mediazione davanti al prefetto – ha ritirato la delibera in questione e di fatto ha bloccato i premi per tutti.

Ieri sera in consiglio comunale, il primo cittadino ha dato la sua versione dei fatti: “Abbiamo sempre dato tutto quello che si poteva a tutti. Quella suddivisione è stata decisa per colmare una iniquità che colpisce le alte professionalità, che hanno elevate qualificazione ma persino nei comunelli prendono mediamente il triplo. Ed è per questo che molti se ne vanno da qui. A San Fermo o in qualsiasi altro Comune, le Posizioni organizzative vanno dai 12mila euro a salire, da noi 5mila. E tutto dipende dal Nucleo esterno di valutazione, nulla dalla giunta su questo aspetto”.

“Per 5-7mila euro anche le elevate qualificazioni firmano gli atti, oltre al dirigente. Dunque c’è anche maggiore responsabilità. Il nostro obiettivo era meritocratico, pareggiavo un vulnus che è immobile da quasi 10 anni”, ha aggiunto il sindaco.

“Non è stato ritenuto (dai sindacati, ndr) – ha proseguito il primo cittadino  – e dopo di che queste risorse sono state tolte. E’ un peccato per un semplice motivo: non abbiamo risolto il gap sulle alte professionalità e non siamo appettibili come Comune. Rimarremo ancora senza la possibilità di remunerare, tra l’altro ancora meno di San Fermo e Laglio, le nostre elevate qualificazioni, dando il resto agli altri dipendenti”.

Poi Rapinese ha citato il caso di Busto Arsizio, stessi abitanti di Como: “Hanno esternalizzato tutto, ma lì hanno il 30% dei dipendenti in meno. Dobbiamo esternalizzare tutto come ha fatto Busto? Como ha una valanga di dipendenti in più di Busto: dove li ha collocati, come sono stati assunti, erano funzionali? Sia chiaro subito, anche per l’anno prossimo: o io sistemo le elevate qualificazioni o da lì non esce un centesimo anche l’anno possimo”.

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