La Lombardia è osservata speciale sull’andamento dei contagi da coronavirus, in un quadro complessivo italiano che secondo il ministero della Salute “osserva una generale diminuzione del numero di casi e una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”.

L’ormai noto indice Rt che descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure volte a contenere il diffondersi della malattia, in Lombardia è pari a 0,9 ovvero molto vicino alla soglia di allarme che è fissata a quota 1.
Lo si evince dai dati forniti dallo stesso ministero, nel report del 12 giugno relativo alla settimana compresa tra l’1 e il 7 giugno.

“Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica – spiega la nota ministeriale – verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero tra la prima e la seconda fase di riapertura (tra l’11 e il 25 maggio 2020)”.

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Poi il passaggio che, inevitabilmente, si riferisce all’evidente delicatezza di situazioni come quella lombarda: “Persistono, in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevati seppur in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante […] Permangono segnali di trasmissione con nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio e con possibile insorgenza di focolai. Questo descrive una situazione ancora epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”.

Qui sotto, il report completo del Ministero della Salute.