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Cgil, Cisl e Uil insieme per la ‘Piattaforma di contrattazione territoriale’. Come funziona e chi può aiutare

Nella mattinata di oggi, lunedì 19 febbraio, presso il Centro Cardinal Ferrari, Cgil Como, Cisl dei Laghi e Uil Lario, insieme alle rispettive federazioni dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno, presentato la piattaforma per l’avvio della contrattazione territoriale.

Spiegano: “In una società in cui i bisogni sono sempre più complessi, le organizzazioni sindacali sentono l’esigenza di concorrere alla promozione di interventi di protezione e promozione sociale. I sindacati, infatti, ritengono necessario individuare nuovi spazi di partecipazione e modelli di cooperazione tra le istituzioni e le rappresentanze del mondo economico e sociale. Da qui la volontà di rilanciare sul territorio esperienze di confronto con le Amministrazioni locali, nella logica di sviluppare un costruttivo sistema di relazioni sindacali, per promuovere allo sviluppo sostenibile del territorio”.

In provincia di Como risiedono circa 600 mila persone, di cui 140 mila over 65 e circa 95.000 under 18. Le famiglie sono circa 262.000. Emergono aree di fragilità che le famiglie stanno vivendo: una fase complessa per via dell’aumento del costo della vita e l’insorgenza di nuove istanze sociali che richiamano all’esigenza di un rafforzato sostegno, in particolare in caso di presenza di minori, o di anziani che vivono in solitudine. A pesare sulle famiglie anche l’aumento delle disuguaglianze e l’acuirsi di molteplici forme di fragilità: economica, educativa, relazionale, sanitaria. Preoccupa, inoltre, il crescente disagio dei giovani, che sempre più si manifesta attraverso forme di isolamento sociale, comportamenti violenti, abbandono scolastico e dipendenze.

Dentro questo quadro le organizzazioni sindacali propongono misure di equità fiscale e contrasto all’evasione per poter recupere risorse da investire nelle politiche sociali, misure per rafforzare la sanità del territorio.

A ciò si aggiungono ulteriori temi che si presentano con urgenza e si legano agli effetti del cambiamento climatico sul nostro territorio. La minaccia della sicurezza, anche in provincia di Como, proviene sempre più frequentemente dalle condizioni ambientali e di tenuta dei territori. La provincia di Como è al quarto posto in Lombardia, tra quelle più a rischio idrogeologico: 10.439 frane attive che coinvolgono complessivamente 216,34 km quadrati del territorio.

“Il confronto che intendiamo avviare rappresenta l’opportunità per concorrere alla definizione di nuovi strumenti di tutela per le famiglie – spiegano Cgil Como, Cisl dei Laghi e Uil Lario -. Si potrebbero aprire spazi per monitorare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul territorio, con attenzione allo sviluppo occupazionale e sociale; oltre che per individuare strumenti di rafforzamento di vigilanza, a garanzia di trasparenza e prevenzione dell’illegalità e della sicurezza sul lavoro”.

Le organizzazioni sindacali hanno trasmesso la richiesta di incontro a tutti i 148 Comuni della provincia, oltre la metà dei quali ha meno di 1.000 abitanti. Solo 5 comuni hanno oltre 10 mila residenti. “La rilevante frammentazione, del sistema a fronte dell’evoluzione dei bisogni e complessità dei problemi – proseguono le organizzazioni sindacali – dovrebbe indurre una riflessione sul riordino del sistema degli assetti istituzionali e delle attribuzioni di competenze, anche per poter ottimizzare l’utilizzo delle risorse economiche e le competenze professionali, ai fini di una maggior efficacia degli interventi”.

«La nostra speranza – concludono i sindacati – è che questa piattaforma inauguri una nuova stagione di relazioni e tutele di cui la nostra società ha davvero reale bisogno».

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