E’ la pinta ai tempi del Coronavirus.
Come si dice, quando la necessità si potenzia in virtù. O, faceva molto trendy qualche tempo fa: resilienza. Mai fu tanto vero come oggi.
Sicuramente c’è astuzia. Talento che mai è mancato a quel giovane volpone di Tonino de Falco, anima, fondatore e mattatore del Birrivico di via Borgovico che par dire: “Coprifuoco? Io me te magno”.
Il Coronavirus, è noto, ha imposto il coprifuoco ai bar. Cosa che ha scatenato addirittura le ire della storicamente mite Confcommercio di Como seguita dalla più battagliera Confesercenti.
Lo abbiamo raccontato in quattro passaggi.
1 – VIDEO Coronavirus, serrata alle 18 per i bar. La rabbia dei titolari: “Stop penalizzante e inutile”
2 – Coronavirus. Ecco la grande serrata dei bar: luci spente, porte chiuse e molta rabbia
3 – Coronavirus – Confcommercio contro il coprifuoco alle 18 per i bar: “Massimo del ridicolo”
4 – Coronavirus, è rivolta per i bar chiusi alle 18. Confesercenti: “Sbagliato, limite da rivedere”
E’ dura, dunque che fare per non abbassare la serranda alle 18?
I bar puri, centri assoluti di aperitivi e dopocena che in questi giorni sono passati (temporaneamente ma drammaticamente per molti avventori) a miglior vita, non possono nulla ma quanti hanno un Codice Ateco che classifica il locale come bar-ristorante ecco che con qualche accorgimento, anche divertimento, possono rispettare la disposizione e, contemporaneamente, lavorare.
E’ quanto accade al Birrivico che, in un attimo, è diventato osteria-ristorante.
Buongiorno a tutti! Per una settimana il Birrivico si trasformerà in un ristorante e proveremo a prendere la Stella Michelin! Cosa cambierà? Potremo fare solo servizio di ristoro al tavolo (ognuno al suo posto proprio come i ristoranti con le Stelle) quindi nessun servizio al banco e nessuno in giro a pascolare per il locale, diventeremo seri ristoratori per una settimana! Niente caciara per una settimana. Cambierà anche l’orario:dalle 18 alle 24. La cucina chiuderà alle 23.20.
“Il codice Ateco ce lo concede – racconta Tony al volo (la serata funziona benone) – ovviamente non creiamo assembramenti di persone, nessuno in piedi e facciamo entrare solo se c’è posto al tavolo. E’ una cosa nuova, sperimentale e divertente. Ci siamo vestiti come in un ristorante vero”.
E dunque “no pascolare” e “niente caciara”, gli habituè del, pur meraviglioso, panino con non filtrata-cruda-artigianal-rigorosamente-in-piedi-fuori-e-dentro, per una settimana (ma il buon senso, visti i provvedimenti sul Coronavirus, suggerisce due) dovranno sedersi al tavolo, munirsi di un Bignami distillato di Galateo e godersela comunque. Sempre con birra ma pascolo rinviato.
Resilienza per tutti, appunto. E bene così. E’ la pinta ai tempi del Coronavirus.
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