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Coronavirus, Confesercenti: “Mercati all’aperto vietati, centri commerciali aperti. Assurdo”

Scoppia la rabbia di Confesercenti Como per gli effetti – confusi, talora – delle ordinanze diffuse tra Regione Lombardia e singole amministrazioni comunali per quanto riguarda i mercati all’aperto e, in parallelo, per i centri commerciali. NelComasco, giusto per fare due esempio, a Lomazzo il mercato è stato vietato, mentre domani 25 febbraio a Mariano Comense le bancarelle sono confermate.

La protesta riguarda una effettiva disparità di trattamento a macchia di leopardo.

Coronavirus: chiusure e orari per bar, negozi nei centri commerciali, alimentari e fiere

“E’ assurdo che i Comuni vietino i mercati all’aperto mentre la Regione non ha previsto alcuna chiusura dei centri commerciali, a parte qualche limite orario per i negozi – sbotta il direttore di Confesercenti Como, Angelo Basilico (a sinistra) in sintonia con il presidente dell’associazione Claudio Casartelli (a destra) – Agli ambulanti si sta creando un danno economico enorme, che a noi pare del tutto ingiustificato”.

Claudio Casartelli (a destra)

Confesercenti, tra l’altro, sta già chiedendo lumi – e portando ampie e vigorose rimostranze – al prefetto di Como e al sindaco Mario Landriscina.

“Il presidente Casartelli – conferma Basilico – si è già attivato con le istituzioni. Ribadisco, non c’è alcuna ragione plausibile quantomeno per la disparità di trattamento. Anche perché, oggettivamente, i mercati della città e dei paesi si svolgono all’aperto mentre i centri commerciali radunano centiania se non migliaia di persone in ambiente chiuso. Ovvero, la situazione perfetta per l’eventuale diffusione del virus”.

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4 Commenti

  1. Io lavoro in un ipermercato in questi giorni alle casse c erano migliaia di persone accalcati in 6 casse 10 12 carrelli in fila bambini ovunque ! Gli iper dovrebbero chiudere se teneste alla salute dei cittadini non chiudere negozi che entreranno un cliente all ora !!!!

  2. Luisa Corti perché questa volontà di polemizzare su una questione di importanza vitale per tanti operatori mercatali.
    Il quadro economico del settore era già grave prima di questa ultima emergenza. La concentrazione di centri commerciali sul territorio della regione non ha eguali in Europa.
    Un comportamento delle autorità assolutamente e ingiustificatamente iniquo nei confronti di questa categoria potrà solo generare importanti danni economici e parallelamente fraintendimenti nei confronti delle autorità locali

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