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Ordinanza Fontana, attenzione: penne, quaderni, libri e fiori “solo nei supermercati”. Cani e passeggiate “entro 200 metri da casa”

Dopo il nuovo decreto Conte che chiude nuovamente l’italia (salvo qualche eccezione commerciale e industriale) fino al 3 maggio ecco che arriva l’ordinanza lombarda, firmata dal presidente Attilio Fontana.

Nuovo decreto Conte, a casa fino al 3 maggio. Negozi e imprese, chi può riaprire dal 14 aprile e chi resta chiuso: leggi il documento 

Il documento ricalca nella sostanza tutte le limitazioni già note. Con qualche precisazione non di poco conto (sotto potete leggere e scaricare l’intera ordinanza)

Per quanto riguarda l’attività motoria o la passeggiata con fido concessa fino a oggi “nelle vicinanze della propria abitazione” viene affiancata la precisazione “e comunque a distanza non superirore a 200 metri ”

Sul fronte commercio, l’annunciata possibilità di vendere articoli di cartoleria, libri, fiori e piante “è consentita esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati”. Quindi orientamento molto diverso rispetto a quanto dichiarato ieri dal premier Conte.

(Le lettere H e I sono quelle dedicate alla consegna a domicilio e alle vendite online).

Per quanto riguarda gli studi professionali (verificate il codice Ateco) “devono essere svolte in modalità di lavoro agile”. Con eccezioni.

SCARICA LA NUOVA ORDINANZA FONTANA (11 APRILE)

OPPURE, LEGGI QUI SOTTO – GALLERY SFOGLIABILE

CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO

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6 Commenti

  1. Ma che irresponsabili……sei uno scienziato lo sai tu che il virus è sparito? I sanitari che ancora si fanno il mazzo stanno giocando? Hai voglia di uscire vai metti una tuta una maschera e aiuta chi forse x la tua tanta voglia di uscire non ce la farà….o forse si ma con tanta ansia…… tanto non perdere soldi è più importante di non perdere vite.

  2. Lotta politica senza fine. che vergogna!! Siamo in guerra e questi pensano alla propaganda …
    Se.non ci sará e subito una comune assunzione di responsabilità finiremo male assai.
    É il momento della responsabilità non delle ripicche.

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