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Coronavirus, è rivolta per i bar chiusi alle 18. Confesercenti: “Sbagliato, limite da rivedere”

Si estende la rivolta contro il provvedimento regionale che obbliga i bar a chiudere alle 18 e fino alle 6 del mattino successivo. Dopo le proteste dei baristi, dopo la presa di posizione di Confcommercio Como, ora anche Confesercenti batte i pugni sul tavolo per chiedere una modifica in tempi rapidi.

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“Confesercenti, a livello regionale e provinciale, ha attivato i propri canali istituzionali per invitare Regione Lombardia a rivedere l’ordinanza per il contenimento della diffusione del Coronavirus che obbliga i bar a chiudere alle ore 18.00 – afferma il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli – Siamo lavorando, senza clamore, confrontandoci continuamente con assessori e consiglieri, per arrivare ad una modifica dell’obbligo di chiusura, che sta generando un danno economico notevole agli esercenti”.

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“Il provvedimento, infatti, è apparso fin da subito fuorviante rispetto lo scopo di contenimento del virus e troppo stringente per le attività commerciali – conclude Casartelli -generando inoltre numerosi quesiti interpretativi per quei bar che forniscono anche il servizio di ristorazione. Contiamo in un ripensamento del provvedimento affinché sia garantita la salute dei cittadini e parimenti l’esercizio dell’attività di impresa”.

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