Conferenza stampa, questa mattina, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Dopo aver ribadito con forza le raccomandazioni a stare a casa e a rispettare tutte le indicazioni sanitarie per frenare il contagio, Fontana ha detto che “fra 3-4 giorni cominceremo a vedere gli esiti di questi provvedimenti; forse possiamo cominciare a dire che non c’è più quella progressione violenta dei giorni scorsi, è ancora una progressione ma non più esponenziale”.
Uno degli aspetti trattati e che ha alimentato qualche interrogativo in queste ore, ha riguardato la teorica possibilità di compiere una sorta di screening a tappeto su tutti i cittadini lombardi. Ipotesi che, al momento e sulla scorta delle indicazioni di virologi ed epidemiologi, Fontana ha scartato.
“Capite che se pensiamo a uno screening in un Comune come Vo’ Euganeo, con 1.500 abitanti, è una cosa – ha detto Fontana – Se invece pensiamo a 10 milioni di abitanti in Regione il discorso cambia”.
Al di là della mancanza di strumenti così di massa, il presidente di Regione Lombardia ne ha fatto anche una questione di tempi.
“Se potessimo avere strumenti per fare uno screening a velocità maggiore sarebbe diverso, ma oggi ci vogliono 8-9 ore per conoscere un esito – ha sottolineato Fontana – E per 10 milioni di lombardi servirebbero anni. Mi pare molto difficile, anche se io non sono un tecnico e mi baso sul fatto che i nostri esperti, i virologi, gli epidemiologi hanno detto che non c’è la necessità di fare uno screening”.
Un commento
E’ innegabile l’impegno e anche la buona fede ma quello che lascia assai perplessi è l’insieme di affermazioni e di controaffermazioni che sta caratterizzando la comunicazione della Regione Lombardia, E’ un momento difficile che nessuno, sia Fontana sia Conte, ha mai sperimentato prima, tuttavia sarebbe opportuno evitare di fare dichiarazioni se non si ha la certezza di non doverle smentire il giorno dopo.