Già in queste ore sono circolate indicazioni chiare a proposito delle assemblee pubbliche amministrative, i consigli comunali, che per tutto il periodo dell’emergenza Coronavirus saranno a porte chiuse.
Lo specifica con chiarezza anche il presidente del consiglio di Palazzo Cernezzi, Anna Veronelli.
Inoltre, sono state diverse le domande sollevate, in primis dai sindacati, a proposito delle attività di front-office (sportello aperti al pubblico).
Coronavirus, i sindacati a Fontana e prefetti: “Sportelli aperti al pubblico, subito indicazioni per i lavoratori”
Così presidente regionale lombardo, Attilio Fontana, con il Decreto 498 (sotto l’integrale) ha finalmente chiarito come comportarsi.
Ecco le indicazioni ufficiali:
– Nelle zone non soggette a restrizione di accesso le attività istituzionali degli uffici pubblici sono regolarmente assicurate. In un’ottica precauzionale, tuttavia, si suggeriscono modalità organizzative che privilegino i sistemi di comunicazione a distanza, laddove compatibili con le attività di servizio.
Poi, per quanto riguarda le riunioni con presenza fisica di più partecipanti “si devono adottare i seguenti accorgimenti organizzativi“:
– limitarne lo svolgimento esclusivamente a quelle necessarie ad assicurare la regolare funzionalità dell’ente e comunque non differibili
– contenere il più possibile il numero dei soggetti partecipanti alla riunione, ad eccezione delle attività che devono essere svolte collegialmente o che
richiedono dei quorum di validità (es. Giunte comunali/regionali, consiglio comunale/regionale, consiglio di amministrazione, commissioni, comitati..)
– assicurarne lo svolgimento in ambienti il più possibile ampi ed idonei a mantenere un’adeguata distanza tra gli interlocutori. Laddove possibile limitarne l’accesso al pubblico che potrà partecipare tramite modalità telematiche. Sono altresì attivi i servizi di front office, nel rispetto delle norme igieniche previste dal Ministero della Salute (qui: Coronavirus: indicazioni e comportamenti da seguire).
Precisa inoltre Fontana: “Gli Enti devono garantire l’adozione di misure organizzative volte ad evitare l’eccessiva concentrazione di utenza.