Un’accorata lettera del presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Como, Dario Cremonesi, per chiedere più in merito alla situazione che stanno vivendo gli infermieri in Lombardia. In allegato anche la lettera del Coordinamento Regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Lombardia inviata a Ministero della Salute, Protezione Civile, Regione Lombardia e ai presidenti nazionali FNOPI e Cives Ovd.
Di seguito, la lettera di Dario Cremonesi in formato integrale.
Il documento siglato insieme agli altri presidenti della Lombardia (lo trovate qui) è mirato a sensibilizzare le istituzioni rispetto a quello che tutte le professioni sanitarie, soprattutto gli infermieri, stanno vivendo in questo momento.
I colleghi delle zone più colpite dal virus sono stremati e disarmati da questa situazione.
L’organizzazione del lavoro richiede che i turni vengano scanditi in modo equo e sostenibile visto che sono già molto faticosi, anche per l’utilizzo di presidi di protezione individuale che rendono più difficile il lavoro e l’assistenza al paziente. Per poterlo fare servono le risorse.
Così come è stato fatto un appello a livello regionale per richiamare medici da altre regioni, in pensione e addirittura da altri Stati, chiediamo che lo stesso venga fatto per gli infermieri.
In questo momento le professioni sanitarie sono unite da un unico obiettivo e tutte hanno necessità di recuperare le forze per poter continuare a condurre questa battaglia contro un’emergenza che sta impattando tragicamente sulla popolazione.
Tra questi cittadini ci sono anche gli infermieri e i medici che si stanno ammalando, anche seriamente. Il personale diminuisce quotidianamente, ma l’attività aumenta perché le persone malate sono tante e richiedono un’assistenza complessa.
Abbiamo bisogno di rinforzi e confidiamo che le istituzioni di qualsiasi livello ascoltino questo appello anche per le aree come quelle della provincia di Como, affinché possano arrivare infermieri in regime straordinario per supportare le strutture e per erogare l’assistenza migliore ai pazienti.
A Como al momento non siamo nelle condizioni di province come Bergamo, Brescia, Lodi, Crema e Cremona, ma non dobbiamo aspettare che la situazione degeneri e che sia troppo tardi.
Mi auguro che i colleghi delle regioni al momento meno colpite dal virus possano sostenerci e qualora, dovessero aver bisogno di noi, saremo pronti a dare una mano.