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Coronavirus – Lombardia, drammatico appello dei sindaci al Governo: “Chiudete tutto: aziende, uffici, bar. A rischio il diritto alla cura”

Solo poche ore fa due dichiarazioni, dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore al Welfare Gallera, avevano inquadrato perfettamente l’orientamento generale: chiudere tutto, salvo i servizi essenziali, per contenere l’epidemia Coronavirus in Lombardia.

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Ora alle dichiarazioni è seguito un documento congiunto firmato da tutti i sindaci di capoluogo, Anci Lombardia e Upl. La richiesta è netta e chiama misure drastiche, ben più restrittive rispetto a quelle già in corso: Eccole

– la chiusura h24 per due settimane di tutte le attività commerciali e artigianali e dei mercati, ( a titolo di esempio bar, ristoranti, gelaterie), consentendo il solo servizio a domicilio. Tali chiusure ad eccezione delle attività di generi alimentari.

– La chiusura degli uffici e servizi pubblici, salvo quelli che adottano la modalità di lavoro Smart Working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali, a titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale.

– La chiusura delle attività professionali e di impresa che non facciamo ricorso integrale allo Smart Working , salvo le attività ritenute fondamentali per la produzioni di beni e servizi primari (e le aziende a ciclo continuo e relativa filiera, purché adottino rigorosi controlli e presidi sanitari).

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:

Giudichiamo positivamente la decisione del Governo di estendere a tutto il Paese misure restrittive e precauzionali per contrastare la diffusione del coronavirus.

Sono misure necessarie a fronte del continuo aumento dei contagi e dell’urgenza di tutelare la tenuta, già messa fortemente a rischio in alcune regioni, del sistema sanitario.

Come noto la Lombardia presenta il numero più alto di contagi e, nonostante le misure delle scorse settimane, tale crescita non pare arrestarsi, ne diminuire.

Nonostante gli sforzi importanti e straordinari in corso da settimane negli ospedali Lombardi, non possiamo non affermare, con assoluta responsabilità e consapevolezza dell’importanza di tali parole, che senza ulteriori misure restrittive, corriamo qui seriamente il rischio di veder crollare il primo diritto di un sistema sanitario universale: il diritto alla cura per tutti.

Sentiamo per questo il dovere, insieme, Sindaci dei Comuni capoluogo lombardi e Regione Lombardia e ANCI Lombardia, di chiedere al Governo ulteriori misure per la nostra regione, capaci di ridurre maggiormente i contagi, nonché di consentire ai Sindaci coerente e maggiore capacità di garantirne il rigoroso rispetto.

Siamo pertanto a chiedere:

– la chiusura h24 per due settimane di tutte le attività commerciali e artigianali e dei mercati, ( a titolo di esempio bar, ristoranti, gelaterie), consentendo il solo servizio a domicilio. Tali chiusure ad eccezione delle attività di generi alimentari.
– La chiusura degli uffici e servizi pubblici, salvo quelli che adottano la modalità di lavoro Smart Working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali, a titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale.
– La chiusura delle attività professionali e di impresa che non facciamo ricorso integrale allo Smart Working , salvo le attività ritenute fondamentali per la produzioni di beni e servizi primari (e le aziende a ciclo continuo e relativa filiera, purché adottino rigorosi controlli e presidi sanitari).

Siamo a chiedere che per tali misure, che evidentemente aggravano ancor maggiormente la tenuta dei sistemi economici locali lo Stato garantisca con certezza e tempestività, in apposito dpcm, metodo e tempistica dei ristori economici alle stesse attività.
Medesima richiesta la facciamo per i bilanci dei Comuni, già fortemente provati sulla spesa corrente, i quali subiranno ulteriori e importanti minori entrare (da imposte, tributi, tariffe, riduzione di servizi, riduzione dei dividendi da partecipate (in funzione della drastica diminuzione delle attività).
Se non anticipatamente ristorati i bilanci dei Comuni Lombardi rischieranno di non riuscire ad ottemperare al dovere di mantenimento dei servizi di welfare, politiche educative e servizi di sicurezza , nonché a sostenere una minima, ma fondamentale ripartenza del tessuto economico commerciale delle città.
Si richiede infine certezza di sostegno economico finanziario al trasporto pubblico.

Gianluca Galimberti, Cremona – Giorgio Gori, Bergamo – Emilio Del Bono, Brescia – Mario Landriscina, Como – Virginio Brivio, Lecco – Sara Casanova, Lodi – Mattia Palazzi, Mantova – Beppe Sala,  Milano – Dario Allevi, Monza – Fabrizio Fracassi, Pavia – Marco Sacramellini, Sondrio – Davide Galimberti, Varese –  Mauro Guerra, ANCI Lombardia -Vittorio Poma, UPL

L’intervento di Mauro Guerra, comasco e presidente di Anci Lombardia:

Fermare a tutti i costi la diffusione del contagio da Coranovirus che senza ulteriori interventi assumerà dimensioni drammatiche e del tutto insopportabili per il nostro sistema sanitario e per la tutela del diritto alla salute e alle cure.

Questo è l’imperativo assoluto che abbiamo condiviso questa mattina con i Sindaci delle città capoluogo della Lombardia e con il Presidente Fontana.

Pur nella consapevolezza che stiamo per chiedere alle nostre comunità degli ulteriori quanto pesanti sacrifici, anche con l’Unione delle Province Lombarde abbiamo sottoscritto un documento congiunto, che chiede al governo l’adozione di ulteriori misure restrittive per la Lombardia, quale regione che attualmente riscontra la situazione più grave. Salvaguardate le funzioni e i servizi essenziali e le attività produttive indispensabili nonché quelle di ausilio ai servizi essenziali stessi occorre fermare le altre attività, la mobilità e i contatti sociali che ne conseguono quali reali fattori di rischio. Occorrono contestualmente forti e adeguate misure di risarcimento e sostegno per lavoratori e imprese e misure che impediscano il default dei bilanci comunali. Solo una volta fermato il contagio, agendo nel modo più fermo e rigoroso, sarà possibile riaprire il capitolo del rilancio e della ripresa del nostro sistema economico e sociale.

Nel contempo chiediamo al Governo e a Regione, per quanto di rispettiva competenza, di assumere un urgente provvedimento che, unitamente alla sospensione degli adempimenti fiscali, contributivi e di altro genere per cittadini e operatori economici, intervenga anche per sospendere termini e scadenze degli adempimenti amministrativi dei comuni”. Lo ha detto il Presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, in merito alle richieste rivolte al Governo dall’Associazione con i Sindaci delle Città capoluogo della Lombardia e il Presidente  di UPL per contenere la diffusione del virus COVID-19.

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Un commento

  1. Da oggi il nostro locale è chiuso perché crediamo sia giusto, ma ancora governo e sindacati latitano…..la rata del mutuo iinvece è stata prelevata dalla banca dal nostro conto corrente……..in data odierna….Ma dove vogliamo andare….vedremo a settembre quante aziende saranno sopravvissute…….

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