La contrazione dei fatturati in Lombardia, dovuta al diffondersi del Coronavirus, sarebbe tra il 50 e l’80%, questo secondo quanto dichiarato da Confcommmercio Como in una lettera ai propri associati diffusa proprio oggi e firmata da Graziano Monetti.
Il calo dei fatturati, secondo l’associazione di categoria, si attesterebbe come segue:
Retail non-food -50/60%
Bar e Ristoranti: -50/60%
Import/Export: – 40%
Servizi e consulenza: -30%
Viaggi: -70/80%
Alberghi/Residence: -60/70%
“Vi è una diffusa paralisi nei consumi e l’adozione dello smart working da parte di molte imprese (in particolare quelle grandi) sta contribuendo alla contrazione delle vendite – si legge nella lettera, che procede fornendo dettagli sull’impatto del Covid-19 che si è abbattuto pesantamente sul settore turistico – La principale preoccupazione riguarda la previsione di carenza di liquidità per affrontare le scadenze dei pagamenti per fornitori e stipendi. Ma il settore che più risente è sicuramente quello Turistico e che manifesta ripercussioni immediate e sul medio periodo. Il livello delle disdette alberghiere raggiunge punte del 80/90%”.
Nelle parole di Monetti, poi, è necessario passare a un piano strutturato per contrastare gli effetti negativi del virus sull’economia: “Nel mondo del travel raggiungiamo punte di disdette pari al 70/80%. Anche la Pasqua e la stagione estiva sono pregiudicate. Guide Turistiche e interpreti sono inattive per lo stop del turismo business, dei tour nei musei e a mostre, dei viaggi di istruzione. Per questo è assolutamente prioritario un Piano Straordinario per la promozione della destinazione Lombardia in Europa e nel Mondo”.
La lettera riassume le richieste dell’associazione:
Riteniamo necessario proporre interventi, oltre come detto per “iniettare” liquidità, per:
- supporto promozionale all’internazionalizzazione e al reshoring;
- emissione da parte delle istituzioni di certificati di “forza maggiore” a copertura rischi di inadempimento contrattuale per le imprese che si vedono costrette ad interrompere l’attività causa emergenza sanitaria ed abbiano in essere contratti di fornitura con soggetti esteri. Il provvedimento è destinato a quelle imprese che hanno difficoltà a rispettare le scadenze contrattuali a causa degli effetti dell’epidemia da COVID-2019;
- estensione delle scadenze debitorie a fronte di obbligazioni emesse nei confronti di investitori istituzionali e risparmiatori privati, studiando la possibilità di emettere strumenti di copertura per il mercato;
- sostenere finanziariamente le imprese attraverso la concessione di garanzie pubbliche che serviranno a contro-garantire i prestiti accesi con le banche.