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La storica Abbazia sul Lago di Como può essere salvata: ecco i 14 soggetti in campo per la rinascita

La storica Abbazia dell’Acquafredda di Tremezzina, sul Lago di Como in località Lenno, muove un altro passo verso la rinascita dopo anni di abbandono. Oggi infatti si è concluso l’iter per la selezione delle candidature al tavolo di coprogettazione. L’avviso era stato pubblicato dal 16 febbraio al 18 marzo e l’obiettivo era raccogliere manifestazioni d’interesse per attivare un tavolo di coprogettazione pubblico-privato al fine di studiare e costruire un modello gestionale sostenibile per la rigenerazione dell’abbazia dell’Acquafredda.

Tracciate anche le indicazioni di massima per il futuro impiego, con orientamento verso una destinazione adatta al “turismo culturale, religioso e spirituale, alla animazione della comunità e alla creazione di opportunità di inserimento lavorativo per giovani e soggetti fragili”. Lo scorso 10 aprile la Commissione ha concluso l’esame delle candidature ammettendo al tavolo le 14 organizzazioni che hanno regolarmente presentato richiesta così come si vede nella tabella qui sotto.

Il tavolo si insedierà il giorno 6 maggio alle ore 18 e i componenti di diritto con il ruolo di coordinamento e supervisione dei lavori sono il Comune di Tremezzina, la Diocesi di Como, la Provincia di Lombardia dei frati minori Cappuccini.

Questa potrebbe dunque essere la volta buona, dunque, per recuperare e riaprire il complesso monastico risalente al XII secolo, grazie a un processo partecipato e sostenuto da esperti grazie al finanziamento che lo stesso Comune di Tremezzina ha ottenuto da Fondazione Cariplo sul bando “Obiettivo Comuni”, come hanno spiegato nel giorno della presentazione del procedimento il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, Frate Daniele Rebuzzini, vicario generale della Provincia Lombarda dei Frati minori Cappuccini, don Sergio Tettamanti, rettore del santuario della Madonna del Soccorso, Natale Capone e Pierantonio Ferrari rispettivamente presidente e vicepresidente del Comitato civico promotore della proposta di rigenerazione dell’Abbazia.

La proprietà dell’Abbazia è della Provincia di Lombardia dei frati minori Cappuccini che punta – assieme agli altri soggetti coinvolti – a costruire un nuovo modello imprenditoriale di turismo sociale interconnesso con i cammini religiosi, un settore in continua espansione, affidando ai giovani, coinvolti anche nel processo di co-progettazione, la gestione di un luogo unico. Basti pensare che la Tremezzina è una delle tappe più spettacolari dell’itinerario della Francigena Renana, un percorso di pellegrinaggio che collega Canterbury a Roma.

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Un commento

  1. Ogni tanto una bella notizia.
    La riapertura di uno spazio sacro/sociale con intenti condivisi tra varie associazioni laiche e religiose è di ottimo auspicio

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