Il via libera è arrivato, complici anche le pressioni dei Comuni (nel comasco per primo Maslianico ha deciso di far da solo: ne parlavamo qui) e delle aziende.

Ma Regione Lombardia pur dando formalmente l’ok all’esecuzione dei test sierologici privati ribadisce di non crederci affatto o quasi.

Nell’allegato alla delibera pubblicata oggi viene precisato: “Si ribadisce che l’esecuzione di test sierologici, al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati ottenuti, riveste scarso significato e può contribuire a creare false aspettative e comportamenti a potenziale rischio nei cittadini interessati”.

Insomma, fate ma noi non approviamo. Secondo la Giunta il test ha senso solo in un percorso sanitario completo. L’iniziativa spot non serve

Vero che, in caso di esito positivo del test, la persona sa di aver sviluppato gli anticorpi ma: primo potrebbe trattarsi di un falso-positivo,visto che i test, per quanto ormai molto attendibili, non lo sono mai al 100%. Secondo: ancora non è stato stabilito quanto l’eventuale immunità possa durare.

Definito anche il protocollo in caso di test di massa (per esempio in ambito lavorativo ma non solo):

Ribadito inoltre che l’esame privato non è coperto dal Servizio Sanitario Regionale.

Le delibere di Palazzo Lombardia (sotto integrali) normano anche il prezzo in ambito pubblico del test con sconto del 10% “in considerazione del carattere aspecifico della prestazione”. Cifra fissata dunque a 62.89 euro.

I documenti prodotti oggi dalla giunta sono di fatto linee guida, per pubblico e privato, dopo mesi di dubbi e incertezze.

Si tratta di due delibere e relativi allegati. Partiamo da questi ultimi perché architrave per l’esecuzione dei test:

La delibera 3131 poi ufficializza gli allegati di cui sopra, mentre la 3123, oltre a fissare il prezzo inquadra il tipo di test e sancisce, tra le altre cose, che la produzione sarà destinata per l’80% al pubblico e per il 20& al privato:

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