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Covid – App di tracciamento, in Italia arriva Immuni. Moira e Christian, comaschi a Seoul: “Qui obbligatoria il governo sa tutto di noi”

L’annuncio pochi giorni fa dell’arrivo di una app in grado di segnalare eventuali contatti involontari con una persona risultata poi positiva al Covid-19, per alcuni ha aperto scenari da Grande Fratello orwelliano che rischiano di vanificarne l’utilità. Saremo controllati, sapranno tutto di noi, ci controlleranno: ergo, non la scaricherò mai.

Dove vai? Chi hai visto? Ecco ‘Immuni’, la App che traccia contagi e contatti scelta dal governo. Come funziona, il decreto 

Inutile ribattere che è facoltativa e che, utilizzando solo la tecnologia bluetooth, non sarà in grado di ricostruire i movimenti di una persona né di rivelarne dati sensibili. Una realtà ben diversa dal modello coreano, spesso portato erroneamente come esempio, che ha permesso sì di contenere i contagi (poco più di 10 mila con meno di 200 decessi contro i quasi 176 mila contagi e le oltre 23 mila vittime italiane) a fronte però di un concetto un po’ astratto di privacy.

(Ph: pharmaceutical-technology.com)

A raccontarci come si vive nel Grande Fratello coreano, abbiamo invitato a ComoZero Talk due comaschi che vivono a Seoul da quasi tre anni, Christian Meloni e sua moglie Moira De Lucca.

“Qui l’adesione non è volontaria – raccontano – i cittadini vengono mappati attraverso il gps del cellulare e sms di allarme avvisano di ogni nuovo contagio riportando sesso ed età del contagiato, ma anche se è coreano o straniero. È poi possibile sapere nel dettaglio tutti gli spostamenti, dove ha mangiato, in che negozi è stato e a che ora. Questo perché i dati gps vengono incrociati con quelli delle carte di credito e delle telecamere di sorveglianza che si trovano ovunque. E se pensi di essere entrato in contatto con questa persona puoi chiedere di fare il test”.

 

La privacy sacrificata sull’altare del bene comune? “È capitato che si ammalasse un ragazzo nel nostro quartiere – spiegano – è stato detto che era uno studente arrivato dall’estero ed era facile riconoscere chi fosse ma, nello stesso tempo, ci hanno informati che era in isolamento e sono venuti subito a disinfettare tutta l’area. Ipercontrollo sì ma anche un grande senso di sicurezza”.

GALLERY-SFOGLIA: I MESSAGGI RICEVUTI DA MOIRA E CHRISTIAN

 

E tra quarantena obbligatoria per chi entra nel Paese (con app per monitorarne gli spostamenti), espulsioni e multe salatissime per chi “evade” dalla quarantena, c’è anche una campagna di tamponi a cui, a differenza dell’Italia, è possibile accedere con facilità.

“Fin da subito è stato possibile effettuare i test a pagamento – spiegano – e oggi se hai sintomi o anche solo il sospetto di essere venuto a contatto con il virus puoi fissare un appuntamento e andare fuori dagli ospedali dove, in una sorta di drive-through, vengono effettati i tamponi senza neanche farti scendere dall’auto. E in un paio di giorni hai il risultato”.

Dati contagio Italia

Dati contagi Corea 

CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO

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Un commento

  1. i nostri dati sono da anni in mano alle multinazionali: google, Apple ecc. ;

    sanno già tutto;

    ma noi sappiamo che esiste il dark web che può schermare tutto:

    uno smartphone in chiaro e uno schermato.

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