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Covid, Landriscina: “Minori stranieri positivi in via Cadorna. Sì al dormitorio in Borgovico. Mi tremano le gambe per la crisi socioeconomica”

Il sindaco di Como Mario Landriscina ha affrontato sotto vari fronti l’emergenza Covid in atto nell’intervento di questa sera in consiglio comunale. Innanzitutto ha affermato che con i colleghi sindaci degli altri capoluoghi lombardi dovrebbe tenersi un’altra riunione sul tema scuola (non le superiori, a Como di competenza provinciale e comunque già normate per il prossimo futuro dalla recente ordinanza regionale, ma le altre comunali).

In generale, il sindaco di Como – sui riflessi socioeconomici dell’emergenza – ha detto che “i segnali non sono per niente tranquillizzanti; chiedo una mano a tutti per mettere a fuoco le priorità perché quando faremo il resoconto di quanto da un lato abbiamo dovuto tagliare e dall’altro non abbiamo incassato, il quadro è particolarmente delicato. Lo Stato ha dato alcuni contributi, ma la prospettiva vera si vedrà quando finirà la Cassa integrazione”.

“Andiamo verso un periodo in cui dovremo decidere assieme delle priorità – ha aggiunto Landriscina – Adesso mi tremano un pochino le gambe pensando a quanto dovremo fare per sostenere alcune situazioni”.

Landriscina ha anche dettagliato l’attuale utilizzo dello stabile tra le vie Croce Rossa e Cadorna, in città.

“Lo stabile di via Cadorna ci sta risolvendo un grande problema per una serie di minori stranieri non accompagnati positivi al Covid, anche se asintomatici, che lì si alternano. I minori d’altronde hanno delle destinazioni che noi abbiamo pattuito con alcune organizzazioni che però accolgono solo se il tampone è negativo”.

“Stiamo anche cercando di chiudere un’altra partita che è quella di trovare una collocazione per quanti in transito devono essere isolati, quanti dalle famiglie devono essere isolati oppure per quei lavoratori, ad esempio medici e infermieri, che non possono tornare in famiglia – ha proseguito il sindaco – Ho dato incarico all’assessore Marco Butti di sentire tutte le categorie per valutare soluzioni. Chi ricorrerà a quel tipo di soluzione sarà solvente in proprio”.

Landriscina ha parlato anche della soluzione messa in campo dalla Provincia per in via Borgovico, con l’ex caserma dei Carabinieri che accoglierà i senza dimora nei prossimi mesi.

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“La soluzione di via Borgovico è stata messa a disposizione temporaneamente – ha spiegato il primo cittadino – anche se l’amministrazione provinciale aveva altri obiettivi per quello stabile. Confermo che formalizzerò la richiesta (per l’utilizzo, ndr): mi rendo conto che ci siano perplessità, ma la rete che si occupa di questo tipo di soluzioni e di sostegno ha sollecitato una soluzione che è certamente migliorativa rispetto al riposizionamento del tendone”.

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16 Commenti

  1. Ce ne ricorderemo alle prossime elezioni, caro Centro Destra (Lega, Forza Italia etc etc). Correva il 2015, anno in cui la Giunta Lucini avallò la scellerata scelta dell’allora Presidente della Provincia Livio di mettere i profughi nella ex Caserma di via Borgo Vico (e si, sempre li), nonostante le proteste dei residenti. 2 anni dopo ci furono le elezioni e sappiamo tutti come sono andate. Tra due anni noi residenti sapremo chi non votare, questo è poco ma sicuro, anche perché il voto è l’unica “arma” che ci è rimasta per far valere i nostri diritti. Anno 2020: quanti voti perderà il Centro Destra dopo questa “saggia” decisione? Io dico qualche migliaio. Pertanto, sig. Rapinese, si faccia avanti, con qualche proposta concreta. Noi ce ne ricorderemo senz’altro tra un paio di anni.

  2. @ Giorgio, sia onesto pure lei, però, dicendoci in che zona abita. Facile parlare quando non si è toccati direttamente dalla questione. Vorrei vedere lei se dall’oggi al domani lei e la sua famiglia foste spaventati nell’uscire alla sera e se dovesse aspettare con ansia che tutti i famigliari rientrino in casa. Facile parlare! E nessuno ci ha ancora detto quali misure anti covid verranno adottate sia a tutela dei senzatetto che di noi residenti, che inevitabilmente vivremo in stretta vicinanza a loro. O forse stiamo chiedendo troppo? Quanto al discorso che l’ex S. Anna è troppo lontano da raggiungere in effetti ha ragione: in via Borgo Vico saranno molto più vicini ai giardini a lago, dove potranno unirsi a spacciatori & Co. Chi ha preso questa inopportuna decisione deve solo sperare che non succederà nulla di grave. Anche se è del tutto evidente che i recenti fatti di cronaca non abbiano avuto alcun effetto sulle loro scelte.

  3. Allora mettiamoli in Como Centro, così sono tutti più comodi e più felici. Esiste anche la ex Baden Powell, con il locale dove c’era il ristorante le Caverne. Ma li è zona off limits, per la presenza della scuola dei raccomandati

  4. Certo, io sono onesto e lo ammetto. Così come dovrebbe ammetterlo anche lei, visto che evidentemente abita in altre zone e quindi non è toccato direttamente dalla decisione.

    1. Credo che si riferisca al mio commento. Da ragazzo abitavo in zona San Martino che era frequentata dagli ospiti dell’Ospedale Psichiatrico che potevano uscire liberamente dopo la Legge Basaglia. Non erano pericolosi ma spesso erano molto fastidiosi. Pochissimi di loro erano originari di San Martino ma loro erano lì e le loro famiglie altrove. Sempre in zona c’erano i giardinetti di viale Giulio Cesare che erano frequentati da molti tossicodipendenti. Pochissimi di loro erano della zona Borghi e la maggior parte proveniva da altre zone della città altrettanto eleganti e residenziali. Anche loro non erano pericolosi ma la loro presenza era assai fastidiosa.
      Premesso ciò, non si è pensato di trasferirli da San Martino a Borgovico. I problemi non si spostano ma si risolvono e possibilmente tutti insieme a patto che non si creda seriamente che il disagio del prossimo non sia un problema mentre il proprio sia il solo problema. Ma a questo punto credo che discutere sia una perdita di tempo e lasciar campo all’altrui isteria sia l’unica soluzione.
      Povero Sindaco e povera anche la Locatelli……sotto il tappeto non c’è più posto!

      1. @ Gioele, in realtà avevo fatto “rispondi” al commento di @ Giorgio ma evidentemente ho sbagliato a cliccare. Ma già che ci sono rispondo anche a lei. Qui non è questione di “isteria” ma di scelta inopportuna, come location, perché ci sono le scuole vicine (e non solo le due già citate), ci sono i giardini a lago vicini (dove un giorno si e l’altro pure si spaccia, nonostante la camionetta dell’esercito), dove andranno a svagarsi di giorno queste anime innocenti. E poi, mi scusi, noi non sappiamo nulla di nulla (se sono tutti “regolari” o “irregolari”, se hanno precedenti penali etc etc) di questi “senza tetto”, perché come di consueto i cittadini devono solo accettare le decisioni di chi governa la città; decisioni prese senza un minimo confronto con chi ci vive e dovrà convivere con queste persone. E non mi faccia la morale sulle zone vip o non vip. Se io pago una rendita catastale come se fossi al “Parco della Vittoria”, allora d’ora in avanti pagherò come se fossi in “Vicolo Stretto”, visto che la zona subirà inevitabilmente un degrado. O vuole forse farci credere che la zona verrà “riqualificata”?

  5. Stia sereno. Quando succederà qualche episodio di grave entità vi manderanno (forse) qualche camionetta della Polizia a presidiare la nuova zona degradata, creata ad hoc dal Sindaco e dal caro Bongiasca. Mi meraviglio anche del fatto che il Prefetto abbia dato l’ok.

  6. Povero Sindaco! Questa corsa allo “stronzismo” che ha caratterizzato il messaggio politico dei suoi alleati leghisti e la sua campagna elettorale del 2017 si sta trasformando in un boomerang. Il problema dei senzatetto è un problema che angustia la città ormai da tempo ma che nessuno può risolvere senza far inquietare nessuno. I problemi si risolvono lontano da casa propria. Altrimenti non si risolvono. E ci sta. Perché non li mettono in un quartiere meno chic o sotto a casa di altri? E perché non in qualche paese limitrofo? O perché non in un’altra città addirittura?
    Il nazionalismo e il sovranismo in sintesi sono dei comportamenti egoistici ma come sempre il proprio egoismo si scontra con quello degli altri. Quante guerre del ‘900 sono scoppiate per gli egoismi nazionali? E Chissà quando scoppierà la guerra tra quelli di Borgovico e quelli di San Martino e chissà se questi firmeranno un’alleanza con quelli di San Rocco. I problemi si risolvono insieme……e con razionalità. ?

  7. Ma complimenti, Sindaco! Invece che utilizzare posti decisamente più idonei e di minor impatto “sociale” (vedi ex S. Anna e S. Martino, per esempio) anche lei appoggia la geniale soluzione di fare alloggiare queste bravissime persone fra i nostri figli. Di giorno avremo la fortuna di vederli bivaccare con le loro bottiglie e i loro guardaroba nel parco della Foscolo e a Villa Olmo; la sera, invece, faranno la questua agli abitanti della zona (fortunati loro che da domani ci sarà il lockdown). Bravo Sindaco e bravo Bongiasca. Dopo via Sirtori e S. Rocco siete riusciti a degradare in tempo zero un’altra zona della città. Per fortuna non manca poi così tanto alle prossime elezioni.

    1. Se i senzatetto sono in città (perchè ci sono le mense per poveri, perchè gira più gente, più elemosina, etc..), mettere il dormitorio lontano (tipo all’ex Sant’Anna) sarebbe il modo migliore per renderlo inutile.

      Sia più onesto: minor impatto “sociale” significa solamente “non vicino a casa mia”.

  8. E bravo, il nostro Sindaco, che dopo non aver fatto niente di niente per risolvere la questione dei senzatetto, ora pensa di risolvere il problema condividendo la scellerata soluzione trovata dal “collega” Bongiasca di creare una nuova “decorosa” S. Rocco in una delle zone più belle della nostra città, con due scuole praticamente adiacenti. D’altro canto quello che è appena successo a Don Roberto ci può far dormire sonni tranquilli, non è vero? mi meraviglio anche come la ex vice Sindaco Locatelli possa condividere una scelta del genere.

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