“Sono arrivato da 72 ore, la struttura tecnica composta dalle Dg Welfare e Protezione Civile e Areu è pronta e ha già iniziato a lavorare. L’abbiamo chiamata Unità di crisi, in onore e coerenza con il metodo che useremo per quella che sarà la più grande operazione di Protezione civile che si sia mai vista in Italia”.
Così Guido Bertolaso, consulente del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e responsabile della campagna di vaccinazione anti-covid in Lombardia, nel corso dell’incontro in video conferenza con i rappresentanti del Patto dello Sviluppo.
“Abbiamo iniziato a lavorare sulle piante organiche dei team che saranno impiegati nelle vaccinazioni – ha spiegato – e sulle location dove questi opereranno. L’organizzazione sarà diversificata per territori e per questo puntiamo sul coinvolgimento dei sindaci e degli attori locali, sia per i luoghi da utilizzare, che per le equipe da mettere in campo”.
“Sabato e domenica in un padiglione della Fiera di Milano – ha proseguito – verrà effettuata la seconda fase della sperimentazione avviata da Areu, qualche settimana fa, attraverso la vaccinazione di circa 2.500 volontari dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza, che riceveranno la seconda dose. Cronometreremo i tempi dall’inizio al termine della singola somministrazione per capire il totale del numero di vaccini che si riesce ad effettuare nelle 24 ore”.
“Tutto quello che abbiamo messo in piedi – ha rimarcato – è condizionato all’arrivo dei vaccini e alle bizzarrie delle industrie farmaceutiche. Sappiamo che altri sieri, oltre a quelli attualmente autorizzati sono in arrivo”.
In merito a nuovi vaccini Bertolaso è tornato su quello russo Sputnik: “Credo che – ha detto – se ne parlerà sempre di più. Gli studi pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet hanno evidenziato la sua efficacia e soprattutto l’assenza di effetti collaterali severi anche nelle sperimentazioni effettuate su volontari, individuati con metodi rigorosi”.
“Quello che ci vede impegnati – ha concluso Bertolaso – non è una corsa a chi è più bravo o capace, semplicemente occorre fare presto perché ogni minuto che perdiamo equivale a una persona che muore. Di morti per questa emergenza, l’Italia ne ha già avuti troppi. Dobbiamo fare presto e bene”.