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“Da Como alla Svizzera, l’aperitivo misero è tipico del Nord. Manca la cultura di mangiare con gli occhi”

L’argomento probabilmente sarà catalogato alla voce “frivolezze” da molti e, per carità, ogni punto di vista è legittimo. Resta il fatto che la qualità/quantità dell’aperitivo – dal caso recente di Lugano in Canton Ticino, fino alla delusione del comasco a Venezia – è un tema che scalda il dibattito e non certo solo con argomenti oziosi. D’altronde sarebbe sciocco ridurre tutto a una pura quisquilia anche soltanto per l’enorme numero di persone che ormai partecipa quotidianamente a questa sorta di rito laico del tramonto, alimentando contemporaneamente un giro economico da milioni di euro. In questo senso, la ricchezza di commenti giunti da ogni latitudine ai due articoli linkati sopra e pubblicati nei giorni scorsi, sono evidenti testimonianze. Ma tra le decine e decine di testimonianze e pareri giunte a ComoZero, una – che trovate già pubblicato tra i moltissimi sul caso ticinese – è sicuramente particolare perché allarga il punto di vista a una ‘questione nazionale’. Nel commento che riproduciamo integralmente di seguito, a firma di Antonio (del quale, come per ogni commentatore, soltanto la redazione ha la mail verificata), ecco il perché. Per chi volesse intervenire, smentire, confermare o inviare foto e video sull’argomento l’indirizzo mail è redazionecomozero@gmail.com mentre il whatsapp di redazione 335.8366795).

L’aperitivo misero è una prerogativa del Nord Italia. Noto con piacere che a più alte latitudini le cose non sono diverse. Da 13 anni sono residente a Novara ma sarebbe stato bello fare una foto del mio volto quando ho chiesto un aperitivo la prima volta. Venendo dal Sud Italia dove tutto è esagerato e dove gli aperitivi sono aperitivi chiesi di aggiungere qualcosa a quelle misere due olive. Ho rinunciato a chiedere un aperitivo da molto tempo qui a  Nord e quando vado in Svizzera o Como che sia me ne guardo bene dal chiedere uno pseudo aperitivo. Manca la cultura del cibo da mangiare con gli occhi.

Antonio

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36 Commenti

  1. Passa da me…….
    E vediamo se non fai BIS e TRIS di bevuta
    Ma non farti riconoscere!! Altrimenti dici che ho mangiato la foglia 🍃
    E guarda anche il prezzo
    Bar AZZURRO CARRARA

  2. Passa da me!!!! E vediamo poi…….
    Se rinunci a fare BIS e TRIS di bevuta
    Bar AZZURRO CARRARA
    Poi vediamo anche il prezzo
    Ma non ti far riconoscere!!! Sennò dici che ho mangiato la foglia

  3. Buongiorno comasco da generazioni ho letto che a Como fanno aperitivi miseri?ci sono posti vedi Tulipe ,Touring ,Tina Beretta ,Pampero Rosso e molti altri che offrono anche piacevoli stuzzichini.

  4. Aperitivo:cocktail alcolico o analcolico acconpagnato con patatine arachidi e olive ( per cena ci sono ristoranti o trattorie pizzerie) uno del settore da 40anni

    1. Da uno del settore… ti credo. Ricarico sull’alcool imbarazzante (questo non lo dite mai), food cost per offrire qualcosa in più irrisorio. Certo… se si offre un servizio migliore bamba&mignotte tutta la notte come le paghi? Da uno settore… uno serio però.

    2. Non dire stupidate per cortesia , per fortuna non tutti la pensano come te. Ci vuole poco accontentare un cliente , non certo cono Due olive da 30 centesimi. E sei ancora lì dopo quarant’anni ……

    3. Bravissimo, io sono nel settore da anni come te e condivido in pieno. L’aperitivo deve essere un momento che precede la cena o il pranzo, che deve “aprirti” lo stomaco, non un’occasione per scroccare un pasto.

  5. L’usanza italiana di bere qualcosa e mangiare qualcosa di leggero prima di cena è nota come aperitivo,hanno la proprietà di stimolare la salivazione e, quindi, l’appetito.
    Bensì differente, e non paragonabile all’happy hour americano,o alle versioni degl’anni 2000 italianizzate dette Aperìcena ( anche noto come le mangiatoie ove gozzovigliare era sovente,tipo quelle dei 🐷…per dire!😎 )

  6. L’ aperitivo principe è il Bitter Campari, ( 40 gr.) rigorosamente ghiacciato da freezer, in tumbler alto con seltz a volontà (schiumone alto compatto) e fetta o scorza d’arancia ( mai limone!) Imparate gente!

    1. buongiorno ho un’enoteca che all’inizio campavo con la degustazione e vendita bottiglie di vino poi con l’avvento delle enoteche nei supermercati ho dovuto evolvermi con gli aperitivi poi ho dovuto evolvermi con i taglieri e assumi una persona più una lavabicchieri poi fai i crostini e prendi un forno con cappa e un frizer industriale poi fai qualche primo e assumi un cuoco e assembli una cucina industriale morale ho una renault captur con 150000 km un sacco di spese impegni onerosi tutti i mesi probabilmente a fronte delle ore lavorate se fossi un dipendente come coloro che pubblicano osservazioni senza sapere di cosa parlano avrei il suo tanto bramato

  7. l’aperitivo è bere campari, miste o vino…. perché poi si mangia alla sera…..tutto questo cibo per lo più farinacei non è aperitivo..l’apericena è una usanza barbara e nefasta inventata al nord….manca la cultura del vino….Antonio sicuro di stare bene? …..

  8. Pensate che a Busto arsizio in uno dei bar-pasticceria più vecchi e (prima) prestigiosi della città:CAMPI da un mese a questa parte hanno dimezzato il quantitativo dell’aperitivo principe il CAMPINO a detta di loro perché troppo alcolico.Peccato che erano 50 anni che lo bevevamo ogni sabato….A dimenticavo, costa sempre come prima.

      1. Fatto, se sai cosa stai facendo guadagni. Certo non guadagni milioni… ma perché dovresti? Hai aperto un ristorante non una tinto stamperia, non un acciaieria, non una start up high tech. Consiglio ai colleghi di godere del piacere della scelta del prodotto, del realizzare un prodotto di qualità, del far passare una buona serata alle persone… senza aspettarsi guadagni faraonici ma piuttosto dignitosi e onesti. Purtroppo non sono molto solidale con i colleghi.

    1. Quando dal prezzo medio di vendita di un Drink a 10 .00€ devo togliere almeno dalle 3 € sino alle 5 € dei cosiddetti “stuzzichini” più il costo del prodotto,le spese fisse,i dipendenti e le tasse,più che riempire il portafogli,lo svuoto,poiché a conti fatti,son io che pago per averti lì a bere…ma per favore vah.
      Se compro una camicia la cravatta non me la regalano,se faccio la spesa non mi danno omaggio un Kindle bueno per mio figlio,se ordino una pizza margherita al ristorante non mi omaggiano la birra,se faccio gli straordinari al lavoro pretendo esser pagato,quindi voglio una cosa,ordino e pago,per la gloria non lavora nessuno e i tempi son cambiati da un pezzo,punto fine.

      1. Fallite tranquilli. Che gli aperitivi ce li facciamo a casa spendendo un decimo. Attenzione che fare le pulizie é faticoso, ma vi potete adattare.
        Ma poi il pieno al suv in leasing c9me lo fate?
        Continuate a pensare che ve lo paghiamo noi, come voi pagate le tasse.. LDMMV

  9. Onestamente a Novara la Brace fa aperitivi decorosi a buon prezzo in pieno centro, sebbene abbia ridotto le portate nel tempo tuttora si potrebbe saltare poi la cena.

  10. Stipendi fermi da 30 anni, inflazione che divora i risparmi, lo spettro della 3 guerra mondiale dietro l’angolo , mancanza di futuro per i nostri figli, inquinamento alle stelle e toppe che sono peggio dei buchi, corruzione e malaffare, ed il problema sono quante patatine ti danno per fare “ape”…. Bha!

    1. Hai ragione , ma gli stadi sono pieni , nessuno rimane in casa durante le ferie o vacanze che siano ….la gente vuole vivere . Non so se ho reso l’idea ….

  11. È vero, il rito dell’aperitivo (anzi, apericena…) nasce a Milano nei bar del centro vicini agli uffici che si trovano la sera tramezzini e focacce da smaltire perché inutilizzabili il giorno dopo. Ottima idea, anche in fondo ecologica, che poi si sviluppa in un vero rito sociale. Che si diffonde un po’ dappertutto. Tranne in una parte del paese, non uniformemente, dove la taccagneria e la scarsa vocazione turistica (o meglio, la visione del turista come pollo da spennare) è maggioritaria. Non resta che punire questi gestori poco accorti con…l’assenza piuttosto che con la polemica, che fa loro un favore parlando, anche se male, del locale. Informiamoci e frequentiamo i bar “generosi” e capaci di coccolare i clienti. Se poi vi piace l’emozione di posare il sedere nel calco di quelli più famosi e ricchi di voi, preparatevi al salasso, ma non giudicate l’aperitivo, solo lo sguardo di chi passa e vi invidia. Se vi invidia. Ognuno gode come preferisce. E volendo i consumatori hanno potere, basta che lo esercitino.

  12. Lo spritz è nato a Treviso. Vino bianco fermo, liquore Select e una sprisada…di seltz, da qui il nome spritz. Rigorosamente senza mangiare niente. Poi sono arrivati i milanesi con gli stuzzichini al Bar Basso (dove per sbaglio era nato lo Sbagliato…), poi sono arrivati il comaschi che fanno pagare a parte gli stuzzichini inventandosi il tagliere.

  13. Commento ridicolo, visto che il cosiddetto Happy Hour all’italiana, cioè l’aperitivo durante il quale con il prezzo della bevanda è compreso il mangiare, è un’invenzione milanese, da dove poi si è diffusa un po’ ovunque, resto d’Italia e qualche paese estero,…come al solito si ragiona per luoghi comuni, pure errati.

    1. Quanto costa al barista uno spritz…..per cortesia ha 7 euri di guadagno e forse anche 9 perché a Varese arriva fino a 12 euri ….e due fettine di salame con un tozzo di pane non ci stanno ….Poi hanno la Porsche in garage , e i fessi continuano andare…

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