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Dagli stadi al domicilio in un clic: birrette e spesa di Paolo “Just Menk” Mancuso non si arrendono mai

Sono tante le attività che, nei primissimi mesi di emergenza sanitaria e ancora con la nuova ondata del virus, si sono dovute reinventare in qualche modo per sopravvivere alla crisi.

Tra queste c’è la Mancuso Srl di Cantù, guidata da Paolo Mancuso (per tutti Menk) conosciutissimo anche come storico gestore dei bar dello stadio Sinigaglia di Como e del PalaDesio dove gioca la squadra di basket di Cantù.

Mancuso, da sempre fornitore all’ingrosso di prodotti alimentari per la ristorazione, con il primo lockdown ha dovuto pensare a come mantenere l’attività.

“A marzo abbiamo dovuto capire cosa fare per andare avanti, perché i locali erano aperti solo per asporto e delivery – spiega Paolo – così, ci è venuto in mente di sfruttare il negozio al dettaglio con i privati. Da subito abbiamo notato che c’era un problema di intasamento dei vari supermercati, per le consegne della spesa a domicilio. Quindi abbiamo creato un sito con shop online per fare anche noi il delivery”. Grazie al proprio negozio online, Mancuso è riuscito a raggiungere tante famiglie nei mesi di lockdown.

“In un mese e mezzo abbiamo fatto buoni numeri – continua – all’inizio arrivavamo a Cantù e in tutta la provincia di Como. Abbiamo dato un servizio a tante famiglie, creando un listino di prodotti sempre più ampio e arrivando fino a Monza e Milano con le consegne”.

Nonostante ciò, l’azienda ha comunque subito inevitabili perdite. “A marzo, aprile e maggio abbiamo lavorato al 30% – afferma – il domicilio ci ha salvato, altrimenti avremmo lavorato al 10%. Purtroppo, però, non sono certo i numeri dell’ingrosso. Abbiamo dovuto buttare molta merce perché non potevamo rifornire i locali chiusi. Quindi, abbiamo scelto di donare il cibo alla mensa dei poveri di Cantù una volta a settimana e alla Croce Rossa. Abbiamo aiutato come potevamo”.

Altro colpo di genio di Mancuso, nel breve lasso di tempo in cui erano consentiti gli eventi sportivi con la presenza di pubblico, è stata un’app per il Seat Delivery.

“La maggior parte delle perdite le abbiamo subite con la chiusura dei bar del Sinigaglia e del PalaDesio – spiega – così, abbiamo sviluppato un’app che attraverso un qr code posizionato sui seggiolini permetteva di ordinare cibo e bevande stando comodamente seduti. È stato un servizio molto apprezzato ma purtroppo si è subito fermato, dopo tre partite tra calcio e basket. Comunque, la terrò per quando si potrà tornare a vedere le partite”.

Per quanto riguarda le prossime settimane, Paolo cerca di essere ottimista nonostante la decisione del Governo di chiudere i locali nelle Zone Rosse (tra cui la Lombardia). “Era prevedibile come scelta, ma tanti locali si erano già attrezzati per il delivery e l’asporto, dà l’impressione che non vogliano gettare la spugna e spero che sia così – spiega – bisogna andare avanti come si può. Finché potrò, continuerò a servire i locali e i privati, ma vedo un inverno molto lungo davanti”.

E conclude: “Per gli eventi sportivi ormai ho perso la speranza, almeno fino a primavera sarà tutto fermo. Con la situazione attuale non ci sono le condizioni per lavorare bene. Viviamo un po’ alla giornata, fare programmi è difficile ma non dobbiamo perderci d’animo. Spero che arrivino aiuti concreti al settore della ristorazione”.

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