Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei farmacisti, con la sua attività in via Vittorio Emanuele è da sempre un punto di riferimento in città, non solo, ovviamente, per quanto riguarda l’acquisto delle medicine ma anche per ascoltare e consigliare quanti hanno bisogno di un suggerimento o di una spiegazione in campo sanitario. E anche la sua farmacia, martedì scorso 11 luglio, è stata inserita nell’elenco dei nuovi negozi storici stilato da Regione Lombardia. La lista delle attività storiche e di tradizione si è infatti arricchita di 454 nuovi riconoscimenti che portano a 3302 il numero di insegne con più di quarant’anni di storia alle spalle, riconosciute dal 2004. E tra i nuovi inserimenti, figurano in particolare, 254 negozi storici, 97 locali storici e 103 botteghe artigiane storiche. Il presidente De Filippis, contattato mentre si trovava al mare, non sapeva ancora del conferimento. Aveva infatti in passato presentato i documenti necessari per un possibile inserimento nell’elenco ma era all’oscuro dell’avvenuta decisione di Regione Lombardia.
Felice per la notizia: “Mi dà veramente una bella notizia. Nessuno mi aveva ancora chiamato. Sono molto felice per questo riconoscimento che è soprattutto un riconoscimento alla storia della nostra famiglia, alla continuità del nostro lavoro e all’impegno che da sempre portiamo avanti”, le prime parole a caldo. “Mio nonno iniziò a fare il farmacista nel 1912 a Cassago Brianza, poi mio padre cominciò invece a Casetenovo. Infine arrivarono a Como in via Vittorio Emanuele dal 1946. Io ho invece cominciato nel 1978 e adesso, ormai da anni, in farmacia c’è anche mio figlio che prosegue, con mia enorme gioia, la tradizione famigliare”, racconta il presidente De Filippis. E proprio in virtù di questa lunga tradizione, immediata scatta la domanda per capire come, nel corso dei decenni, sia mutata la figura del farmacista.
“In passato preparavamo noi i farmaci, poi lentamente siamo diventati dei dispensatori e ovviamente anche delle persone che grazie alle competenze maturate potevano vigilare sulle diverse operazioni e dare consigli– spiega Giuseppe De Filippis – Nei tempi moderni, con il legame con il Servizio Sanitario nazionale, siamo in prima linea non solo nel fornire i medicinali ma anche nell’assicurare i più svariati servizi. Penso solo al periodo del Covid con il nostro impegno nell’effettuare i tamponi, alle vaccinazioni, al controllo delle analisi cliniche. Insomma la figura del farmacista ha acquisito molti più compiti”.
E se il mestiere è dunque cambiato, è mutato e molto anche il rapporto con chi si avvicina alla professione. “Purtroppo è sempre più difficile trovare figure che vogliano fare questo lavoro – spiega De Filippis – I problemi che stanno alla base di questa enorme carenza di dipendenti sono molteplici e toccano non solo noi ma anche medici e infermieri”. A partire dalla concorrenza con la vicina Svizzera e con gli stipendi garantiti oltreconfine che sono molto più alti. Intanto però Giuseppe De Filippis prima di salutarci ancora una volta esprime la sua gioia per il traguardo ottenuto. “E’ veramente una grandissima soddisfazione”, dice salutandoci. A Como, nell’ultimissimo elenco stilato, sono stati inseriti, oltre alla farmacia De Filippis e alla Casa del Biscotto anche altre 11 attività della città. Ecco il dettaglio: il Bar Duomo di Alessandro Rossetti &C, il Bar Nuovo di Alessandro Balì, la Bottega del Vino di Patrizia Piadeni, il Coiffure per signora di Angela Alberton, il Color Service Market, Il Fiorista di Mariangela Molteni, G.Brumana SAS di Luciano Brumana, Guarisco Srl (materiali da costruzione), Il Figlio del Contadino di F. Volontè &C, La Borsetta di Elena Genesoni, l’Emporio di Albate di Manuela Zuccalà.