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Davide, piazza Volta, il meaculpa: “Viva le rivoluzioni, viva Lucini e Landriscina” (Con un però)

Mi sbagliavo, lo ammetto. Devo ringraziare sia Lucini che Landriscina e relative giunte se il mio giro d’affari ultimamente è raddoppiato”.

Una stecca nel coro quella di Davide de Ascentis, titolare, fondatore e anima del Krudo di piazza Volta. In mezzo a una polifonia di lamentele, di allarmi, di malesseri generalizzati (“il commercio è morto”, “la crisi”, “qui chiudiamo tutti”) c’è chi recita il meaculpa, si scusa e ringrazia.

Piazza Volta è stata il perno di polemiche per almeno tre lustri: la movida, la musica (troppa o troppo poca), il restyling, il glicine, i posteggi, la pedonalizzazione, le panchine “bara”, mitica in questo senso fu la foto “In morte di una piazza” che si fece scattare l’architetto comasco (peraltro da ieri nuova penna di ComoZero), Sergio Beretta.

Avevo dei dubbi sulla nuova piazza e sul restyling, invece devo dire che funziona: partendo soprattutto dal ridisegno delle aiuole che permettono un movimento migliore delle persone: infatti sono sempre pieno, più di prima”, ammette De Ascentis per la gioia del trittico d’acciaio delle piazze comasche: Mario Lucini, Daniela Gerosa, Lorenzo Spallino.

Encomio anche per Mario Landriscina, attuale sindaco, e giunta: “Mi hanno obbligato a sostituire le vecchie Martinette (delle tende) con due ombrelloni enormi che sono stati anche riposizionati: era una cosa partita sempre con Lucini e applicata dalla nuova maggioranza che, fortunatamente è andata avanti e non l’ha cancellata. Mi sbagliavo non poco, all’inizio speravo modificassero le regole”.

Prima tendevo al centro della piazza ora è tutto compattato davanti al bar. Non ero affatto convinto, mi seccava dover spendere qualche migliaio di euro in materiale. Ennesimo errore mio: non hanno fatto altro che aumentare la clientela, tutto è più ordinato, frequentabile”.
Quindi in una botta di entusiasmo: “Sono disposto a pagare una tassa di occupazione anche più alta, molto più alta, per qualche tavolino in più. Devo dire che sia Lucini che Landriscina l’hanno imbroccata, non sempre la politica sbaglia e, come leggo anche sul vostro sito, i comaschi si lamentano davvero troppo”.

 

Finita la magnificazione – e una tantum ci sta- delle amministrazioni spunta il lato, se non oscuro, quantomeno in penombra: “Il problema è il regolamento sulla musica, possiamo fare richiesta di una serata dal vivo ogni trimestre, quindi posso organizzare solo quattro concerti l’anno. E’ un assurdo”.

Nel 2014 ci fu l’accordo tra gli esercenti della piazza e il Comune. Circa 40 concerti finanziati per metà dai commercianti e per l’altra parte dal pubblico. “E’ stata una cosa eccezionale, poi l’anno dopo rimasi da solo e finanziai una decina di concerti di tasca mia, bellissimo ma un onere pesante”. Quindi, “Più nulla, anche in vista di quest’estate non sappiamo se vi sarà qualcosa in piazza”.

Detto questo, parola di De Ascentis, il problema è complessivo: “I negozi chiusi la sera sono un’altra follia ormai da settimane la città è piena tutte le sere, io dico: che stiano aperti almeno fino alle dieci, che si costruiscano eventi intorno, bisogna alternare la musica fra le varie piazze. Abbiamo, tutti non solo noi baristi, un bacino potenziale infinito: il Ticino, la Brianza, i turisti. Bisogna vendere la città non i singoli eventi. Chiedo dove sono finite le associazioni di categoria? Hanno sempre taciuto, dai tempi della movida, e tacciono ancora”.

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