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Della Vedova e Federico in visita al Bassone con Vivarelli: “Su 52 donne solo una lavora all’esterno. Agli agenti non è garantita la sicurezza”

Oggi una delegazione di +Europa – con l’onorevole Benedetto Della Vedova, Valerio Federico della Direzione Nazionale e l’avvocato Francesco Cima Vivarelli, coordinatore di Più Europa Lario – ha visitato il carcere Bassone di Como.

“La qualità della vita in un carcere dice molto della civiltà di un Paese, e su questo l’Italia ha tanta strada da fare. Svolgere attività formative, di lavoro, contare su percorsi rieducativi, renderebbe la vita dei detenuti migliore ma nel carcere di Como spesso tutto ciò non è possibile. Invito i miei colleghi che fanno le leggi su Giustizia e carceri di visitare questi luoghi, comprenderebbero, tra l’altro che la depenalizzazione di una serie di reati sarebbe utile a tutti: alla società, ai detenuti, agli agenti penitenziari, ai direttori degli istituti” ha dichiarato Della Vedova all’uscita.

Valerio Federico ha aggiunto che “la funzione costituzionale della rieducazione del detenuto nel carcere di Como è perseguita con enormi insufficienze tali da compromettere il risultato. La presenza di soli 2 educatori per 410 reclusi, rispetto ai 6 previsti, non comporta solo l’impossibilità di seguire il singolo ma spesso compromette, per chi ne avrebbe diritto, l’opportunità di usufruire di misure alternative o di lavorare esternamente (8 su 410). La dimensione delle celle – che con 10,4 metri quadri per 2 o 3 persone assicurano uno spazio al netto del mobilio sotto i 3 metri q per detenuto – completa l’opera di distruzione della dignità di chi si vorrebbe rieducare”.

Ha chiuso Cima Vivarelli ricordando che “delle 52 donne ospitate nella sezione femminile solo una lavora esternamente. Questo dato si commenta da solo. Va segnalata anche la situazione degli agenti penitenziari, strutturalmente sotto organico, ai quali non si garantisce sufficiente sicurezza, soprattutto nei turni notturni dove situazioni di emergenza non possono essere affrontate adeguatamente”.

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