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Didattica a distanza, sorpresa: studenti a casa, prof a scuola. Il docente furioso: “Idiozia”

Stavamo giusto iniziando a leggere la circolare dell’Ufficio Scolastico Provinciale – l’ex Provveditorato – diffusa in queste ore a tutti gli istituti superiori del territorio (così come in tutta la Lombardia), ed ecco che sono fioccate le segnalazioni. Nessuna morbida, anzi, direbbe qualcuno: tutte “un filo pepate”.

In queste ore il presidente regionale lombardo, Attilio Fontana, ha confermato la decisione. Nonostante l’ondata di proteste la didattica a distanza per le scuole superiori è confermata a partire da lunedì, 26 ottobre.

Fontana tira dritto: “Didattica a distanza da lunedì, mia responsabilità. Sindaci di Como e Pavia con me”. E non esclude il lockdown

Distanza sì ma solo per gli studenti. I prof infatti dovranno andare a scuola. Scrive infatti il dirigente provinciale, Giuseppe Carcano, ai presidi: “Ricordo che a oggi non è previsto il lavoro agile per i docenti che sono pertanto tenuti a svolgere le lezioni a distanza presenziando a scuola”.

E poi “solo nel caso di impedimenti oggettivi (ad es. mancato supporto della rete ad un numero elevato di connessioni video), al fine di garantire il servizio, sarà possibile per i Dirigenti Scolastici, previo motivato provvedimento, disporre temporaneamente una diversa collocazione dell’attività di insegnamento a distanza in attesa degli adeguamenti tecnologici”.

Abbiamo ricevuto diversi commenti (alcuni decisamente forti, li archiviamo) ancor prima di pubblicare l’articolo, segno che la missiva sta circolando tra docenti. “Vai in questa aula vuota perché? Per prendere il Covid”, leggiamo in una mail firmata (per ovvie ragioni, verificata l’identità dell’autore ne omettiamo le generalità. Stessa cosa per gli altri commenti).

E ancora: “Idiozia pura, idiozia! Noi docenti da tempo chiediamo che non venga sospesa la didattica in presenza, ma se lasci a casa gli studenti per quale ragione noi dovremmo andare in aula? Capisco i colleghi con problemi di connessione, bene che la scuola dia la possibilità ma farne un obbligo è totalmente insensato”.

Altra mail: “Conte invoca il 75% dei cittadini in smartworking, io sono contraria perché la scuola va fatta in presenza. Poi Fontana lascia a casa gli studenti. E la circolare dice “non è previsto il lavoro agile per i docenti”. Chi siamo noi? Quanto contiamo per il Paese?”

Segnalazioni a: redazionecomozero@gmail.com

Ecco il documento completo:

circolare-provveditorato-docenti-1

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. La ministra dell’istruzione e i suoi zelanti sovrintendenti scolastici regionali non farebbero prima a mandare a casa dei docenti un flagellatore mattutino che li percuota quotidianamente con un centinaio di staffilate prima che inizino le lezioni a distanza? Così raggiungerebbero l’obiettivo di punire i docenti per il fatto appunto di essere docenti, ratio sottesa alla direttiva sul vicolo della presenza, senza aumentare l’inquinamento da trasporto che favorisce la diffusione del virus con danno anche dei cittadini italiani non docenti…

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