Provocazione o sincera convinzione, è una proposta decisamente forte quella che arriva dal Canton Ticino per cercare almeno di ridurre i frequentissimi disagi per i passeggeri dei treni che da Milano vanno per l’appunto in Svizzera. La ricetta per salvare almeno i cittadini della Confederazione è presto detta: “Reintrodurre un rappresentante delle Ferrovie Svizzera in pianta stabile alla stazione Centrale di Milano”. Insomma, la proverbiale precisione e autorevolezza rossocrociata contro l’atavica confusione e inattendibilità italiana.
A fare la proposta tramite Cdt.cn è stato ieri l’economista ticinese Remigio Ratti, già consigliere nazionale del PPD e direttore generale della RSI. Il quale, manco a dirlo, ha vissuto a Milano sulla propria pelle il disastro di ritardi di ieri.
L’economista ed esperto del settore martedì si era recato a Milano e sarebbe dovuto tornare in Svizzera con un Tilo delle 18.43, però il treno è stato soppresso. A quel punto – rievoca il Cdt – l’esperto di trasporti ha individuato l’EuroCity delle 18.10 ancora fermo al binario.
“Sono salito confidando che sarebbe partito attorno alle 19, stando a quanto comunicato, e invece dopo due ore io e gli altri passeggeri eravamo sempre lì, fermi, immobili», ha poi chiosato Ratti. Che poi ha puntato pesantemente il dito sulla disorganizzazione totale della stazione e della comunicazione ai passeggeri disorientati e bloccati a terra: “In tanti parlavano di un altro treno fermo sulla linea – ha raccontato Ratti – ma non saprei dire se queste persone si riferissero al Tilo del pomeriggio. Sono andato perfino al vagone ristorante in cerca di qualcuno che potesse darci informazioni. Lì ci è stato detto di scendere perché il treno, il nostro treno, nel frattempo era stato soppresso e doveva essere rimosso dal binario. Un centinaio di persone, se non di più, compresi non pochi bambini, che non sapevano cosa fare” per ore.
Infine la proposta-sfogo raccolta dal Cdt: “È ora di smetterla di dire che è colpa di questo o quell’altro, direi che è giunto il momento di reintrodurre un rappresentante delle FFS in pianta stabile alla stazione Centrale di Milano, qualcuno che possa e sappia dialogare continuamente con il personale italiano”.Obiettivo? Evitare che, in mani solo italiane, i passeggeri diretti in Svizzera rimangano abbandonati a se stessi.
Secondo l’esperto di trasporti svizzero, infatti, il messaggio dato dalle Ferrovie italiane ieri ai passeggeri finiti nei disagi è stato “arrangiatevi”. “L’atteggiamento del personale delle Ferrovie italiane è da denunciare – ha concluso – Ribadisco: ci vuole una presenza svizzera nella stazione di Milano, come ai tempi. C’è un funzionario a Berna che si occupa delle relazioni con l’Italia ed è una persona indubbiamente molto gentile, ma temo si faccia metter via come si suol dire. E allora, è giunto il tempo di reagire”.