Diventa un caso internazionale la chiusura d’autorità decisa ieri dalla Svizzera del valico di Bizzarone, con contestuale riduzione degli orari di quello di Oria Valsolda.
Coronavirus – Il Ticino chiude anche la dogana di Bizzarone, orario ridotto per Oria Valsolda
Oggi, con una lettera sottoscritta da tantissimi sindaci comaschi, oltre che da Cgil, Cisl e Uil, i Comuni interessati dal provvedimento – o meglio, che hanno subito la decisione elvetica – vanno all’attacco.
E non soltanto contestano la scelta calata dall’alto ma invitano la Confederazione a riaprire il valico di Bizzarone e a garantire maggiormente sicurezza e salute dei frontalieri che ogni giorno si recano per lavoro oltreconfine mettendosi a rischio.
Di seguito, la lettera integrale di sindaci e sindacati comaschi.
NOI Sindaci delle zone di confine e CGIL-CISL-UIL di Como viviamo con estrema apprensione, assieme ai cittadini, questa emergenza sanitaria, ormai diventata pandemia, che sta cambiando il nostro modo di vivere e di lavorare.
Lo stato in cui si trovano a dover lavorare in questi giorni tantissimi nostri cittadini frontalieri, che ci stanno contattando preoccupati per la loro salute alla luce delle misure attuate finora dal Canton Ticino ci costringe a prendere una posizione.
Già molti valichi doganali minori erano stati chiusi con il risultato di creare code chilometriche, ma ora, la decisione unilaterale della Svizzera di chiudere il valico di Bizzarone lascia tutti noi sgomenti per i riflessi negativi che sta avendo su tanti frontalieri impegnati a garantire la continuità dei servizi in Ticino.
Pensiamo in prima battuta ai tanti medici e infermieri italiani impegnati a dare senza sosta assistenza sanitaria ai cittadini svizzeri, pensiamo a tutti quei lavoratori impegnati a garantire l’apertura, il funzionamento e la sicurezza delle tante aziende produttive ancora oggi funzionanti.
Chiediamo inoltre che la Svizzera valuti concretamente la sospensione di ogni attività produttiva, ad esclusione di quelle necessarie all’erogazione dei servizi essenziali alla popolazione.
I frontalieri e gli italiani sono la spina dorsale del Ticino e non possiamo accettare siano trattati in questo modo. Chiediamo alla Svizzera di riaprire il valico di Bizzarone e di consentire ai nostri concittadini di potersi recare al lavoro in sicurezza e senza dover subire ogni giorno decisioni di questo tipo.
Esprimiamo loro la nostra vicinanza e il nostro sostegno, garantendo il massimo impegno in tutte le sedi istituzionali per risolvere questo ennesimo problema che rende sempre più difficile svolgere in modo sereno la loro attività lavorativa.
Chiediamo inoltre che il Governo, Regione Lombardia e ANCI si attivino fin d’ora per risolvere questa situazione e scongiurare altre iniziative unilaterali del Governo svizzero.
SOTTOSCRITTORI
Federico Broggi, Sindaco di Solbiate con Cagno
Simone Moretti, Sindaco di Olgiate Comasco
Guido Bertocchi, Sindaco di Bizzarone
Valerio Perroni, Sindaco di Villa Guardia
Anna Gargano, Sindaco di Lurate Caccivio
Giuseppe Prestinari, Sindaco di Faloppio
Alberto Introzzi, Sindaco di Montano Lucino
Lucio Marco Leonardo Tarzi, Sindaco di Valmorea
Fabio Chindamo, Sindaco di Bulgarograsso
Giovanni Frangi, Sindaco di Colverde
Agostino Grisoni, Sindaco di Ronago
Rita Lambrughi, Sindaco di Uggiate Trevano
Luigi Abati, Sindaco di Beregazzo con Figliaro
Graziano Terzaghi, Sindaco di Veniano
Cinzia Negretti, Sindaco di Guanzate
Aurelio Meletto, Sindaco di Oltrona San Mamette
Giovanni Pagani, Sindaco di Appiano Gentile
Giacomo Morelli, Sindaco di Rodero
Alberto Pagani, Sindaco di Binago
Rodolfo Civelli, Sindaco di Albiolo
Massimo Della Rosa, Sindaco di Castelnuovo Bozzente
Giacomo Licata, Segretario Generale CGIL Como
Matteo Mandressi, Segreteria CGIL Como
Salvatore Monteduro, Segretario Generale UIL del Lario
Francesco Diomaiuta, Reggente CISL dei Laghi