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Dogane, Quadri (Lega Ticinesi) irride i 25 sindaci comaschi: “Non sanno creare lavoro, pensano solo ai ristorni”

Un attacco devastante, tra polemica durissima e sfottò, ai sindaci e ai sindacati comaschi che ieri hanno protestato in massa contro la chiusura della dogana di Bizzarone operata in modo unilaterale dalla Svizzera.
Autore è il consigliere nazionale e municipale a Lugano Lorenzo Quadri, esponente di primissimo piano della Lega dei Ticinesi.

Dogana di Bizzarone chiusa: maxi rivolta contro la Svizzera di sindaci e sindacati comaschi. I nomi e la lettera

Commentando la lettera di sindaci e sindacati lariani, Quadri già dal titolo irride la protesta: “Preoccupati dei ristorni?”.

Poi, inizia la serie di accuse pesantissime soprattutto ai primi cittadini comaschi.

“Cittadini blindati in casa in Italia per contenere la diffusione del virus nel Belpaese, ma degli svizzerotti chissenefrega! L’importante – attacca Quadri – è che i frontalieri possano ancora portare a casa la pagnotta. Decisamente urtante la mistificazione della realtà ad opera di questi sindaci d’Oltreramina: loro non sono in grado di creare lavoro per i propri concittadini e loro dipendono integralmente dai ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri che il governicchio si ostina a versare; però quelli dipendenti sarebbero i ticinesi?”.

Un riferimento, quello dell’ultima domanda, al fatto che i sindaci comaschi nel documento definivano i frontalieri come “spina dorsale del Ticino” per il massiccio impiego nelle professioni sanitarie e della cantieristica.

Poi di nuovo l’accusa dell’esponente della Lega dei Ticinesi torna al fronte economico.

“O vuoi vedere che la sola preoccupazione di questi sindaci è proprio quella dei ristorni? – affonda Lorenzo Quadri – C’è da sperare che, come il Consiglio di Stato ha avuto gli attributi di opporsi al balivo dell’ufficio federale di giustizia a proposito dello stop alle attività industriali e dei cantieri, adesso abbia finalmente gli attributi anche per bloccare finalmente i ristorni. Quegli 84 milioni all’anno serviranno all’economia ticinese devastata dal coronavirus”.

Più “svizzera” la conclusione: “Il maledetto virus ha trasformato questo Cantone in un lazzaretto perché il Consiglio federale, partitocrazia ed anche il Consiglio di Stato non hanno voluto chiudere frontiere e scuole un mese fa”.

Per la cronaca, ripubblichiamo tutti i nomi dei comaschi sottoscrittori della lettera presa di mira da Quadri:

Federico Broggi, Sindaco di Solbiate con Cagno
Simone Moretti, Sindaco di Olgiate Comasco
Guido Bertocchi, Sindaco di Bizzarone
Valerio Perroni, Sindaco di Villa Guardia
Anna Gargano, Sindaco di Lurate Caccivio
Giuseppe Prestinari, Sindaco di Faloppio
Alberto Introzzi, Sindaco di Montano Lucino
Lucio Marco Leonardo Tarzi, Sindaco di Valmorea
Fabio Chindamo, Sindaco di Bulgarograsso
Giovanni Frangi, Sindaco di Colverde
Agostino Grisoni, Sindaco di Ronago
Rita Lambrughi, Sindaco di Uggiate Trevano
Luigi Abati, Sindaco di Beregazzo con Figliaro
Graziano Terzaghi, Sindaco di Veniano
Cinzia Negretti, Sindaco di Guanzate
Aurelio Meletto, Sindaco di Oltrona San Mamette
Giovanni Pagani, Sindaco di Appiano Gentile
Giacomo Morelli, Sindaco di Rodero
Alberto Pagani, Sindaco di Binago
Rodolfo Civelli, Sindaco di Albiolo
Massimo Della Rosa, Sindaco di Castelnuovo Bozzente
Giacomo Licata, Segretario Generale CGIL Como
Matteo Mandressi, Segreteria CGIL Como
Salvatore Monteduro, Segretario Generale UIL del Lario
Francesco Diomaiuta, Reggente CISL dei Laghi

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6 Commenti

  1. Non ho mai compreso certi atteggiamenti dei ticinesi fino a quando ebbi una riunione di lavoro in cui allo stesso tavolo parteciparono dei colleghi svizzeri tedeschi di Zurigo e dei colleghi ticinesi. Era tale l’atteggiamento di superiorità che dimostravano gli svizzeri veri nei confronti degli svizzeri italiani che, da allora, ho compreso il senso di frustrazione che li accompagna nei nostri confronti.
    E’ proprio vero. Chi ha poche qualità per emergere deve credere sempre di essere superiore a qualcun altro!

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